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Rifugi e bivacchi<br />

<br />

ciano l’arrivo <strong>di</strong> qualcuno. Di sera splen<strong>di</strong><strong>di</strong><br />

tramonti lasciano il posto a stellate<br />

<strong>in</strong><strong>di</strong>menticabili.<br />

All’orig<strong>in</strong>e i rifugi vennero creati per<br />

servire l’alp<strong>in</strong>ismo. La loro funzione era<br />

essenziale per lo svolgimento dell’attività<br />

alp<strong>in</strong>istica, a quel tempo frenetica. I<br />

nostri valligiani, le nostre vecchie guide,<br />

i Brizio, i Cauzzi, i Cresseri, i Madeo e<br />

tanti altri furono i primi gestori-custo<strong>di</strong>;<br />

c’era una chiave universale per tutti i rifugi.<br />

Una lunga fi la <strong>di</strong> ragazzi sta salendo<br />

al rifugio. Li vedo sul sentiero. Arrivano<br />

da un campeggio affaticati, sudati, portano<br />

enormi za<strong>in</strong>i. Dai loro commenti,<br />

essere arrivati quassù è già una conquista.<br />

Normalmente non si avventurano<br />

oltre il rifugio che <strong>in</strong>vece è il punto <strong>di</strong><br />

partenza per salite esaltanti. Pochi sp<strong>in</strong>gono<br />

lo sguardo sulle cime che svettano<br />

dai “costér”, cercano nomi sulla carta<br />

topografi ca, percorrono il fondovalle alla<br />

ricerca <strong>di</strong> fi ori da fotografare, si rendono<br />

conto degli aspetti geologici della valle…<br />

l’alp<strong>in</strong>ismo è anche cultura.<br />

Mi piace molto quando vedo arrivare<br />

una delle nostre guide con la sua gente,<br />

li osservo… Affi orano con nostalgia alla<br />

mia mente mille ricor<strong>di</strong> <strong>di</strong> anni meravi-<br />

pag. 20 – Adamello 112<br />

gliosi vissuti con il Cai <strong>di</strong> Edolo. È bello<br />

sentire come la guida esperta spiega<br />

loro il percorso del giorno dopo, dà suggerimenti,<br />

mostra l’uso dell’attrezzatura,<br />

raccomanda prudenza e nel frattempo li<br />

rassicura; sì, perché alla montagna bisogna<br />

avvic<strong>in</strong>arsi con preparazione, bisogna<br />

valutare le proprie capacità e forze;<br />

non ci si può sempre avventurare.<br />

Il rifugio è un po’ il crogiolo della<br />

gente, ne passa molta ed il gestore col<br />

tempo si fa “psicologo”.<br />

C’è il gruppo <strong>di</strong> escursionisti <strong>in</strong> transito<br />

sul sentiero numero Uno. Sostano<br />

frettolosi e chiedono <strong>in</strong>formazioni sul<br />

percorso.<br />

Poi ci sono i solitari. Non entrano nel<br />

rifugio, ci girano attorno, spariscono.<br />

La comitiva della domenica è rumorosa,<br />

ma simpatica: alcuni si stendono<br />

al sole, altri curiosano nel rifugio per una<br />

cartol<strong>in</strong>a, altri ancora scattano foto ricordo.<br />

Gli alp<strong>in</strong>isti veri, ormai pochi, mostrano<br />

preparazione e competenza. Sono<br />

ben attrezzati per salire <strong>in</strong> quota; questi<br />

si fanno il Passo Adamello! Dopo aver<br />

sistemato lo za<strong>in</strong>o si coricano presto e il<br />

giorno dopo alle quattro la sveglia.<br />

Alle sette sono già alle roccette, li<br />

seguo col b<strong>in</strong>ocolo mentre assapora-<br />

no i primi raggi del sole. Il loro ritorno è<br />

un’esaltazione sul percorso e sulla cima.<br />

Sono stanchi, ma felici.<br />

Le sod<strong>di</strong>sfazioni, soprattutto spirituali,<br />

che si provano <strong>in</strong> vetta procurano<br />

una serenità così <strong>in</strong>tensa da aiutare<br />

l’alp<strong>in</strong>ista a credere ancor più nella vita,<br />

a superare e a <strong>di</strong>menticare le sue amarezze.<br />

Nella molteplicità delle persone vi<br />

sono quelli che apprezzano ogni piccolo<br />

servizio offerto e collaborano nel<br />

rispetto dell’ambiente, ma anche quelli<br />

che purtroppo sono un po’ più esigenti,<br />

formulano richieste assurde ed hanno<br />

anche fretta. Non sanno che la vita al<br />

rifugio scorre normalmente.<br />

Oggi è arrivato Lorenzo, il pastore,<br />

con più <strong>di</strong> 300 pecore. Rimarrà nella<br />

malga qui vic<strong>in</strong>a per la stagione dell’alpeggio.<br />

Sarà la nostra compagnia nelle<br />

serate tranquille.<br />

Per tutta la settimana il tempo non<br />

è stato favorevole, è pers<strong>in</strong>o scesa un<br />

po’ <strong>di</strong> neve. Soltanto le pecore <strong>di</strong> Mario<br />

resistono sul “costér” del Miller.<br />

Squilla il telefono.<br />

Il gruppo che aveva prenotato r<strong>in</strong>uncia.<br />

Pazienza, fa parte degli <strong>in</strong>convenienti<br />

del mestiere; chi comanda, qui al<br />

rifugio, è il tempo.

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