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Nascita del rifugio Gnutti<br />

<strong>in</strong> val Miller<br />

<strong>di</strong> Giulio Francesch<strong>in</strong>i<br />

L’idea <strong>di</strong> costruire un punto d’appoggio<br />

nella solitaria Val Miller, che <strong>in</strong>terrompesse<br />

la lunga tratta fra il Rif. Prudenz<strong>in</strong>i<br />

e il Rif. Tonol<strong>in</strong>i, era nata nella<br />

sede del CAI bresciano nel 1973 e gli<br />

amici Apostoli e Francesch<strong>in</strong>i la fecero<br />

propria. Reduci dalla recente esperienza<br />

<strong>di</strong> lavori per la ricostruzione del “Bozzi”<br />

(il r<strong>in</strong>novato Rifugio <strong>in</strong>augurato nel settembre<br />

1968) i due amici si sono subito<br />

attivati.<br />

Un sopralluogo nella poco conosciuta<br />

Val Miller mostrò loro, oltre la bellezza<br />

della valle, l’ubicazione ideale al loro<br />

scopo: la casa <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a dell’Enel al<br />

Lago Miller, solida costruzione <strong>in</strong> ottime<br />

con<strong>di</strong>zioni e facilmente trasformabile <strong>in</strong><br />

rifugio. Tuttavia, lontani dal pensiero <strong>di</strong><br />

poter usufruire <strong>di</strong> quell’immobile, essi<br />

rivolsero la loro attenzione alla Malga <strong>di</strong><br />

Berzo Demo, situata un poco più <strong>in</strong> basso<br />

e a quell’epoca, <strong>in</strong> abbandono.<br />

A <strong>di</strong>fferenza della casa dell’Enel, la<br />

Malga Berzo Demo presentava seri e<br />

gravosi problemi <strong>di</strong> ristrutturazione, ma<br />

tenuto conto della sua pur buona posizione,<br />

la presero <strong>in</strong> considerazione e si<br />

misero subito <strong>in</strong> contatto con il Comune<br />

che, <strong>in</strong> l<strong>in</strong>ea <strong>di</strong> massima, si <strong>di</strong>mostrò<br />

favorevole alla richiesta, formulando nel<br />

merito una concreta proposta <strong>di</strong> concessione,<br />

ma non <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta dell’immobile.<br />

Parallelamente tuttavia si presero<br />

contatti con l’ENEL che, <strong>in</strong>speratamente,<br />

si <strong>di</strong>mostrò favorevole a cedere la<br />

casa <strong>di</strong> guar<strong>di</strong>a visto che l’automatizzazione<br />

degli impianti ne rendeva superfluo<br />

l’uso. Così, perfezionate le procedure<br />

con l’ENEL e acquisita la proprietà,<br />

nell’estate del 1974 i due amici, fatto un<br />

rilievo dell’immobile e steso un semplice<br />

progetto <strong>di</strong> trasformazione, si misero<br />

all’opera per trovare operai e fornitori<br />

per costruire e arredare il nuovo Rifugio.<br />

Il problema a cui furono subito <strong>in</strong>teressati<br />

fu quello dei trasporti: trovare cioè<br />

i voli d’elicottero, possibilmente gratuiti.<br />

Tramontata, purtroppo, la possibilità<br />

<strong>di</strong> usufruire del IV Corpo d’Armata<br />

<strong>di</strong> Bolzano che <strong>in</strong> passato aveva fatto<br />

parecchi servizi per i nostri rifugi, dopo<br />

<strong>in</strong>numerevoli contatti con la base aerea<br />

<strong>di</strong> Ghe<strong>di</strong>, il 7 settembre del 1974 i<br />

nostri due vanno a Vicenza al Comando<br />

SETAF. Gli americani promettono e,<br />

<strong>in</strong>fatti, con una certa sollecitud<strong>in</strong>e, il 23<br />

settembre del 1974 essi sono a Malonno,<br />

fanno il volo <strong>di</strong> prova con un grosso<br />

elicottero... per concludere con un bel<br />

NO: troppo rischiosa la zona per i loro<br />

pachidermici elicotteri!<br />

Grossa delusione per i nostri amici<br />

che nel frattempo avevano trovato <strong>in</strong><br />

luogo persone valide <strong>di</strong>sposte ad aiutare<br />

come G. Battista Mott<strong>in</strong>elli (conduttore<br />

del Ristoro al Faet e appassionato<br />

custode del “Tonol<strong>in</strong>i” non gestito) e<br />

artigiani del luogo come Natale Mott<strong>in</strong>elli<br />

(muratore, carpentiere, tuttofare),<br />

Bressanelli (idraulico), G. Battista Car<strong>in</strong>a<br />

(mobiliere). Si era pure trovata l’impresa<br />

costruttrice <strong>di</strong>sposta a lavorare a prezzi<br />

stracciati e quasi sicuramente <strong>in</strong> per<strong>di</strong>ta:<br />

titolare il geom. Felice Gual<strong>di</strong> <strong>di</strong> Chiari,<br />

amico carissimo <strong>di</strong> Francesch<strong>in</strong>i.<br />

Il tempo str<strong>in</strong>ge perché si vorrebbero<br />

fare i lavori prima dell’<strong>in</strong>verno. Fallite<br />

tutte le trattative per avere i voli gratuiti,<br />

i trasporti sono affidati alla ELISWISS e<br />

fissati per il giorno 9 ottobre. La sera <strong>di</strong><br />

lunedì 7, dopo aver per tutto il giorno<br />

organizzato il trasporto dei materiali <strong>in</strong><br />

Val Malga, sono a Sonico (Albergo Miravalle)<br />

i nostri due amici con Mario Verd<strong>in</strong>a,<br />

uno dei pochi, fra i soci, <strong>di</strong>sponibile<br />

a dare una mano, e con Gig<strong>in</strong>a Buizza,<br />

solerte e appassionata segretaria della<br />

nostra Sezione. A coord<strong>in</strong>are il gruppo<br />

l’azione sempre vigile e attenta del Segretario<br />

della Sezione dott. Aldo Varisco.<br />

Piove a <strong>di</strong>rotto e <strong>in</strong> alto nevica. Verrà<br />

l’elicottero o non verrà? Se perdura<br />

il maltempo, è un <strong>di</strong>sastro. I materiali<br />

accumulati <strong>in</strong> Val Malga non possono<br />

rimanere a lungo senza danneggiarsi.<br />

Fortunatamente il giorno dopo (8 ottobre)<br />

è una giornata splen<strong>di</strong>da, sole ma<br />

neve f<strong>in</strong>o al Faet. La comitiva si avvia,<br />

le teleferiche dell’Enel la portano al Baitone<br />

poi a pie<strong>di</strong>, calpestando la neve<br />

lungo il <strong>di</strong>sastrato sentiero del “passo<br />

Rifugi e bivacchi<br />

del gatto” raggiunge il Miller, dove la<br />

nevicata ha depositato almeno 30 cm<br />

<strong>di</strong> neve. Al seguito viene il geom. Gual<strong>di</strong><br />

con quattro operai.<br />

Si lavora a sgomberare la neve e gli<br />

operai dell’impresa com<strong>in</strong>ciano le demolizioni<br />

all’<strong>in</strong>terno della palazz<strong>in</strong>a. A<br />

sera l’<strong>in</strong>tera compagnia se ne va al Baitone,<br />

dove mangia (al sacco e al freddo!)<br />

e dorme (<strong>in</strong> qualche modo) nel grande<br />

fabbricato dell’Enel <strong>in</strong> <strong>di</strong>suso (ora Rifugio<br />

Baitone), per ritornare l’<strong>in</strong>domani<br />

matt<strong>in</strong>a (il 9 ottobre giorno fissato per i<br />

voli) al Miller dove, f<strong>in</strong>almente, arriva l’elicottero<br />

che compie <strong>in</strong>numerevoli viaggi<br />

f<strong>in</strong>o a esaurire tutto il materiale depositato<br />

<strong>in</strong> Val Malga verso le 16.30.<br />

A sera rientrano tutti a <strong>Brescia</strong> salvo<br />

Apostoli che rimane con Gual<strong>di</strong> e<br />

quattro operai al Rifugio nella speranza<br />

<strong>di</strong> portare avanti i lavori. Speranza risultata<br />

vana perché fa troppo freddo così<br />

che il giorno 10 sera rientrano Apostoli<br />

e Gual<strong>di</strong> e il giorno 11 (venerdì) rientrano<br />

anche gli operai con nessuna speranza<br />

<strong>di</strong> riprendere i lavori la successiva<br />

settimana, stante l’eccessivo freddo e<br />

le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> alloggiamento. Tuttavia<br />

il rifugio, abbandonato <strong>in</strong> troppa fretta,<br />

deve essere chiuso come si deve, ora<br />

che contiene molto materiale prezioso,<br />

sicché dopo solo due giorni, la domenica<br />

13 Apostoli e Francesch<strong>in</strong>i col figlio<br />

<br />

<br />

il senatore Giovanni Spagnolli (presidente del CAI<br />

Centrale) e Aldo Varisco<br />

Adamello 112 – pag. 21

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