UNIVERSITA' DI ROMA “LA SAPIENZA” - Padis
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1.3.1 Il plasmodio nell’uomo: ciclo esoeritrociario<br />
L’infezione nell’uomo inizia quando una femmina di zanzara infetta punge l’uomo<br />
per compiere il pasto di sangue iniettando nel sistema circolatorio, insieme alla saliva, il<br />
parassita allo stato di sporozoita. Gli sporozoiti raggiungono quindi il parenchima epatico e<br />
invadono gli epatociti. Qui si accrescono in trofozoiti consumando poco a poco la cellula<br />
ospite. Dopo circa una settimana i trofozoiti si moltiplicano per schizogonia,<br />
trasformandosi in schizonti, in cui si divide il nucleo ma non il citoplasma. Quindi, dopo<br />
un periodo di maturazione che va dai 5 ai 12 giorni, a seconda delle specie di Plasmodio, lo<br />
schizonte maturo dà origine a migliaia di merozoiti unicellulari che, a questo punto, sono<br />
in grado di abbandonare il fegato e infettare direttamente gli eritrociti nel torrente<br />
sanguigno. Nel caso l’infezione sia dovuta a P. falciparum o P. malariae, dopo la fase<br />
schizogonica epatica inizia direttamente la fase ematica del ciclo. Questa modalità diretta<br />
può provocare “recrudescenze”, cioè manifestazioni cliniche successive al primo attacco,<br />
dovute a Plasmodi ancora presenti nel sangue. Non tutte le specie di Plasmodium seguono<br />
però questa modalità lineare di sviluppo. Infatti, gli sporozoiti di P. vivax e P. ovale<br />
possono restare quiescenti all’interno degli epatociti ("ipnozoiti") e riprendere lo sviluppo a<br />
distanza di mesi, causando quelle che vengono definite "recidive".<br />
1.3.2 Il plasmodio nell’uomo: fase eritrocitaria<br />
I parassiti compaiono nel sangue periferico dopo 7-15 giorni dall’inoculazione degli<br />
sporozoiti, a seconda della specie. I merozoiti formatisi nelle cellule epatiche penetrano nei<br />
globuli rossi ma restano in contatto con il plasma sanguigno attraverso il dotto<br />
parassitoforo, un canale delimitato da una membrana fospolipidica (Pouvelle et al., 1991).<br />
Dentro l’emazia si trasformano in trofozoiti, dotati di un vacuolo digestivo, e iniziano a<br />
sovvertire tutte le funzioni del globulo rosso: i parassiti si accrescono metabolizzando per<br />
glicolisi il glucosio del sangue e utilizzando fattori di crescita e ADP presenti<br />
nell’eritrocita. Il globulo rosso infettato aumenta di 50-100 volte il consumo di glucosio<br />
con produzione di acido lattico mentre la fonte di azoto è rappresentata dalla parte proteica<br />
dell’emoglobina. Gli eritrociti infetti scompaiono dal sangue periferico e vengono<br />
sequestrati nei capillari degli organi interni (cervello, intestino, ecc.), così da sfuggire alla<br />
distruzione nella milza, fenomeno chiamato “citoaderenza”. Il trofozoita si accresce<br />
all’interno del globulo rosso fino alla fase successiva di schizonte che, a maturazione,<br />
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