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UNIVERSITA' DI ROMA “LA SAPIENZA” - Padis

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2 Scopo della tesi<br />

Come ampiamente discusso nell’introduzione, durante il pasto di sangue la zanzara inietta<br />

nell’ospite un cocktail di proteine salivari con svariate attività biochimico-farmacologiche<br />

necessarie per l’efficace assunzione del sangue (Ribeiro et al., 2009). Allo stesso tempo,<br />

però, alcune di queste molecole inducono nell’ospite una risposta immunitaria specifica<br />

alla saliva. Tale risposta può essere sfruttata per valutare l’esposizione alle punture di<br />

specie vettrici di patogeni come il plasmodio della malaria e quindi anche al rischio di<br />

trasmissione di tali malattie. Tuttavia, l’utilizzo della saliva come marcatore sierologico<br />

può comportare dei bias nelle stime dovuti alla sua natura che, essendo una miscela<br />

complessa di proteine, può cross-reagire con antigeni di altri organismi ematofagi. Un<br />

aspetto interessante, che sta emergendo dalla analisi comparativa dei trascrittomi salivari di<br />

zanzare appartenenti ai generi Anopheles, Aedes, Culex e di altri insetti ematofagi, è la<br />

possibilità di individuare proteine salivari esclusive del solo genere Anopheles. Queste<br />

proteine, se immunogeniche, potrebbero rappresentare dei validi marcatori sierologici di<br />

esposizione a punture anofeliche ed essere quindi estremamente utili nelle indagini<br />

immuno-epidemiologiche di malaria.<br />

Il mio progetto di dottorato si inquadra in uno studio finalizzato a identificare<br />

proteine salivari di Anopheles gambiae da impiegare quali marcatori epidemiologici di<br />

esposizione umana a punture di questa specie. In particolare, ho concentrato la mia<br />

attenzione principalmente su gSG6, una piccola proteina salivare coinvolta nell’assunzione<br />

del pasto di sangue (Lombardo et al., 2009).<br />

Al fine di ottenere informazioni sulla validità di questo marcatore, sono stati affrontati i<br />

seguenti punti:<br />

1. valutare la sua immunogenicità<br />

2. misurare i livelli anticorpali anti-gSG6 in individui esposti ad elevate densità<br />

anofeliche<br />

3. validarla come marcatore di esposizione a punture<br />

Ho inoltre testato l’immunogenicità di un’altra proteina, l’anofelina, un inibitore α-<br />

trombinico presente nella saliva di An. gambiae. Infine, è stata valutata la cross-reattività<br />

tra gli omologhi gSG6 di An. gambiae e An. funestus.<br />

L’importanza di questi confronti risiede nel fatto che queste due specie, insieme ad An.<br />

arabiensis, rappresentano i tre principali vettori afrotropicali di malaria. Di conseguenza, è<br />

di fondamentale importanza comprendere la cross-reattività della risposta anticorpale alle<br />

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