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UNIVERSITA' DI ROMA “LA SAPIENZA” - Padis

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con al suo interno dei microtubuli a forma di serpentina, che permettono la motilità e la<br />

penetrazione all’interno della cellula ospite (Fig. 1.3).<br />

Figura 1.3 Rappresentazione schematica di un parassita<br />

protozoo appartenente al Phylum degli Apicomplexa (Ajioka<br />

et al., 2001)<br />

Si suppone che la storia evolutiva dell’agente eziologico della malaria, il plasmodio,<br />

preceda di milioni d’anni la comparsa dell’uomo. Una delle ipotesi più accreditate a tal<br />

riguardo suppone che il plasmodio discenda da parassiti delle cellule intestinali di gorilla<br />

(Cohen, 2010). Molto probabilmente, questi si propagavano attraverso la produzione di<br />

sporocisti emesse con le feci e in grado di resistere nell’ambiente esterno. Adattatisi a<br />

vivere nelle cellule degli organi interni e poi nel sangue, i parassiti dovettero trovare un<br />

sistema differente per passare da un ospite all’altro, adottando, come vettore, un insetto<br />

succhiatore di sangue quale la zanzara.<br />

Attualmente si conoscono quasi 200 specie di plasmodi che infettano, oltre all’uomo e agli<br />

altri primati, anche i roditori, gli uccelli e i rettili, appartenenti in tutti i casi alla Classe<br />

Sporozoa, Ordine Eucoccidiida, Famiglia Plasmodiidae Genere Plasmodium. Le quattro<br />

specie di Plasmodi in grado di parassitare l’uomo (Plasmodium falciparum, P. vivax, P.<br />

ovale e P. malariae) hanno cicli sostanzialmente simili; le principali differenze si<br />

riferiscono alla velocità dei processi moltiplicativi, al numero di parassiti prodotti in ogni<br />

fase di replicazione e alla patogenicità per l’uomo. Tuttavia, recentemente nel Borneo<br />

malaysiano, sono stati riportati dei casi di malaria umana trasmessi da P. knowlesi, un<br />

parassita che causa la malaria nei macachi (Singh et al., 2004). Queste specie presentano<br />

una distribuzione variabile: P. falciparum è principalmente diffuso nell’Africa sub-<br />

sahariana; P. vivax, invece, è maggiormente presente in Asia, America centrale e<br />

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