UNIVERSITA' DI ROMA “LA SAPIENZA” - Padis
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La precedente espressione in forma ricombinante della proteina SG6 da An.<br />
gambiae nel lievito Pichia pastoris aveva permesso di ottenere delle indicazioni<br />
preliminari riguardo alla sua immunogenicità (Poinsignon et al., 2008) ed incoraggiando la<br />
sua produzione su larga scala per ulteriori indagini epidemiologiche.<br />
1.7.4 Anophelin/cE5<br />
Una altra proteina salivare Anopheles-specifica è l’anofelina (Anophelin/cE5), una piccola<br />
proteina salivare di circa 8,6 kDa espressa nelle ghiandole salivari femminili di An.<br />
gambiae ma in una certa misura anche nei maschi ed in altri tessuti (Arcà et al., 2005 e dati<br />
non pubblicati). In seguito alla rimozione del peptide segnale la proteina, nella sua forma<br />
matura, misura 80 amminoacidi e mostra il 32% di identità (26/80) con l’omonima proteina<br />
di An. albimanus (Fig. 1.15).<br />
Figura 1.15 Allineamento della sequenza aminoacidica<br />
(rimossa del peptide segnale) di An. gambiae con l’omologa<br />
di An. albimanus. (In giallo sono mostrati gli aminoacidi<br />
conservati tra le due specie).<br />
Dati in letteratura indicano che l’anofelina di An. albimanus è un potente inibitore della α-<br />
trombina ed è quindi in grado di inibire la coagulazione del sangue (Valenzuela et al.,<br />
1999; Francischetti et al., 1999). Infatti, la funzione principale della α-trombina è quella di<br />
tagliare il fibrinogeno generando la fibrina e un coagulo insolubile. Inoltre regola<br />
l’attivazione di fattori coinvolti nella cascata della coagulazione quali il fattore V, VIII, XI<br />
e la proteina C. Il ruolo cruciale svolto dall’ α-trombina nei processi fisiologici della<br />
coagulazione e negli eventi trombotici ha esercitato una pressione evolutiva negli<br />
organismi ematofagi che ha portato alla selezione di molecole biologicamente attive in<br />
grado di inibire la α-trombina. Inoltre, sono stati isolati inibitori della trombina anche dal<br />
veleno di serpenti e dalle piante (Francischetti et al., 1999).<br />
Confrontando le due sequenze dell’anofelina in figura 1.15, si osservano: una regione<br />
altamente conservata all’estremità N-terminale (APQYA), aminoacidi conservati carichi<br />
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