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BOLLETTINO 178 - Società Filosofica Italiana

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il rischio di ambiguità del concetto di ragionevolezza 14 cui si collega, non ne riproduca<br />

analoghi incerti esiti procedurali. Proprio questo infatti sembra accadere nella teorizzazione<br />

del dovere di assistenza, che, non avendo alcun permanente valore obbligante,<br />

non sa rispondere alla eventuale e spesso comprovata opposizione delle società ricche a<br />

tale genere di impegno per una più equa distribuzione.<br />

3. Equità e finanza etica<br />

La storia della cattiva tolleranza del mondo ricco verso la tragedia umanitaria<br />

della povertà, può forse trovare una possibilità di riscatto nei metodi e negli scopi di<br />

quella che viene definita finanza etica. Nonostante alcune debolezze argomentative, è a<br />

questo genere di questioni che porta a pensare un tentativo serio di conoscere il pensiero<br />

di Rawls. Molte sono le proposte economiche che aspirano ad una più equa distribuzione<br />

delle risorse e dei benefici sociali. Il lavoro di molti organismi non governativi<br />

(ONG), la nascita e la diffusione della Banca Etica in diversi paesi, il fenomeno del<br />

microcredito iniziato in Bangladesh e la Grameen Bank o la proposta della Tobin Tax,<br />

rappresentano un modo concreto ed efficace di pensare un’autentica globalizzazione.<br />

Vorrei soffermarmi sul caso “Humanity”, su cui Sebastiano Maffettone propone,<br />

in un suo articolo 15 , un’interessante riflessione. Si tratta di un’associazione senza scopo<br />

di lucro, nata per la promozione dei diritti umani. Il modo in cui “Humanity” propone<br />

la finanza etica è senz’altro originale. Oltre alla realizzazione di progetti umanitari,<br />

finanzia la ricerca del Centro ricerche e studi sui diritti umani dell’università Luiss.<br />

Sono stati utilizzati, nel lungo percorso che ha portato a “Humanity”, criteri etici,<br />

secondo un indice di informazioni appropriate, da applicare alle normali procedure di<br />

ricerca sul mercato per i finanziamenti necessari. Questo come altri analoghi tentativi<br />

hanno dimostrato che è possibile trovare una sintesi tra aspetti economici, ecologici e<br />

sociali che non penalizzi le aspettative del mercato, né trascuri i delicati equilibri dello<br />

sviluppo sostenibile. Un indice del tipo Dow Jones Sustainability dimostra la veridicità<br />

di tali convincimenti, e forse, come di rado accade, il riscontro immediato ed empirico<br />

di tradizionali utopie filosofiche. Se davvero si volesse creare una cooperazione globale,<br />

la proposta della Tobin Tax di tassare le attività di speculazione finanziaria dello<br />

0,1%-0,5%, potrebbe costituire un valido strumento di riequilibrio e anche di controllo<br />

14 J. Rawls, Liberalismo politico, Milano 1994, pp.58-62.<br />

15 S. Maffettone, Il caso “Humanity”: una riflessione filosofica, «Filosofia e questioni pubbliche»,<br />

1 (2002), pp. 7-25.<br />

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