BOLLETTINO 178 - Società Filosofica Italiana
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4. Conclusioni<br />
Nonostante Rawls delimiti il più possibile l’ambito di pertinenza del politico 17 ,<br />
per non darne una connotazione comprensiva, esso comunque resta politicamente<br />
costruito sulla fondamentale questione morale della giustizia. L’equità è la risposta di<br />
Rawls all’interrogativo fatale sulle sorti della democrazia, ma se alle origini essa trovava<br />
sperimentazioni decisamente ideali, e non per questo lontane da uno studio affidabile<br />
sulle possibilità, non raggiunge i medesimi esiti nella giustizia internazionale. Se sia<br />
una scelta dovuta a una diversa valutazione del caso internazionale da quello della singola<br />
società, o soltanto un arretramento rispetto alla teoria ideale, resta l’oscuro epilogo<br />
della teoria della giustizia distributiva. L’irragionevolezza, cui Rawls non ha trovato<br />
risolutivi rimedi o possibilità di riscatto normativo nel caso della società nazionale, con<br />
i cittadini sostenitori di dottrine comprensive pericolose e inadeguate al pluralismo 18 ,<br />
resiste nel diritto dei popoli con il caso delle società svantaggiate e la loro impossibilità<br />
ad essere membri della società dei popoli, per la mancanza di criteri anche solo decenti<br />
di stabilità economica e quindi politica. E se poco può farvi un dovere di assistenza,<br />
cosi come Rawls lo ha pensato ne Il diritto dei popoli, essa rimane a confermare l’originalità<br />
di una teoria filosofica che si lascia ancora interrogare dai fatti. Guardando alla<br />
teoria di Rawls con minore severità di giudizio, si può leggere nella debolezza con cui è<br />
pensato il rapporto con i soggetti che violano le condizioni di decenza e ragionevolezza,<br />
piuttosto che una mancanza della stessa teoria, la volontà di pensare che l’apprendimento<br />
morale 19 permetterà a tutti i cittadini di riconoscersi, con il tempo, nelle condizioni<br />
di libertà e di equità del liberalismo politico.<br />
Resta da chiedersi se davvero questo sia il mondo giusto, cui tutti darebbero<br />
pacificamente il proprio consenso.<br />
17 J. Rawls, Liberalismo politico, Milano 1994, pp. 117-120.<br />
18 Ivi, pp. 123-182.<br />
19 J. Rawls, Una teoria della giustizia, Milano 1982, pp. 376-379.<br />
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