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BOLLETTINO 178 - Società Filosofica Italiana

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e trasparenza dei spesso fragili e vorticosi andamenti della nostra economia. Se, allo<br />

stato attuale, non ha ancora trovato applicazioni concrete, non è solo per i dubbi sollevati<br />

sulla sua praticabilità, su cui si potrebbe iniziare uno studio o una circoscritta sperimentazione,<br />

quanto per un’autentica reticenza a rivedere il sistema economico imperante<br />

in cui viviamo.<br />

Anche l’esperienza della Banca Etica è molto istruttiva a questo proposito. Oltre<br />

a garantire agevolazioni ai suoi singoli clienti, e rinunciando quindi ad una sola logica<br />

di profitto, reinveste parte dei capitali disponibili in attività sociali, di recupero e in progetti<br />

di cooperazione, dopo averne accuratamente vagliato la fattibilità economica. Nel<br />

nostro paese la Banca Etica, la cui sede principale è a Padova, ha avuto una rapida diffusione<br />

e soprattutto nel sud, collaborando con volontari e associazioni, ha realizzato<br />

attività e progetti la cui riuscita economica ha provocato anche importanti effetti nel<br />

tessuto sociale di comunità vittime di organizzazioni mafiose. Molte sono le esperienze<br />

cui si dovrebbe rivolgere maggiore attenzione: portatori di handicap fisici o mentali,<br />

terre da anni ridotte ad essere feudi dei signori della malavita, vittime dell’usura, stranieri<br />

e spesso donne, quanti sono esclusi o sfruttati da una certa versione del libero mercato,<br />

testimoniano la storia possibile di un’altra economia. Coloro che lavorano nella<br />

Banca Etica, nel valutare i diversi progetti proposti, oltre all’aspetto necessario del guadagno,<br />

non trascurano mai il lato sociale e culturale, dando prova di come si possano<br />

cambiare i criteri di riferimento del sistema economico. Per avere informazioni sulle<br />

iniziative promosse dalla Banca Etica il sito www.bancaetica.it presenta “Arcobaleno<br />

di valori”: una vera e propria mappa dei progetti attuali; anche il sito www.valori.it e il<br />

mensile “Valori” rappresentano un’importante risorsa di notizie e aggiornamenti.<br />

Qui ho modo di menzionare soltanto l’esperienza del microcredito iniziata in<br />

Bangladesh, attraverso cui è stato possibile avviare attività produttive necessarie alla<br />

popolazione, favorire l’emancipazione femminile e, in generale, costruire una cultura<br />

diversa del guadagno economico. L’idea di Muhammad Yunus 16 di finanziare i più<br />

poveri, sfidando le regole del mondo finanziario, ha non solo smentito queste stesse<br />

regole, ma ha anche realizzato quello che anni di aiuti internazionali non hanno fatto<br />

per il Bangladesh. Così è nata la Grameen Bank e i diversi programmi di microcredito<br />

si sono rivelati efficaci nella lotta alla povertà, producendo anche significativi cambiamenti<br />

nella condizione di vita delle donne, che hanno dimostrato attitudine al risparmio<br />

e prudenza negli investimenti. Si può ragionare se il modello della Grameen Bank sia<br />

esportabile in altri paesi, e in Canada, a questo proposito, la Fondazione Calmeadow ha<br />

ad esempio scelto di utilizzare il sistema del microcredito nelle riserve indiane.<br />

Nonostante quindi la povertà assuma forme differenti nei diversi paesi, si può parlare di<br />

16 M. Yunus, Il banchiere dei poveri, Milano 1998.<br />

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