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IL "CAMMINO" SEGRETO - Mariamadremia.Net

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11) Le parrocchie che chiedono di iniziare l’esperienza del cammino neocatecumenale devono<br />

farne richiesta al Delegato Episcopale, che provvederà a verificare l’esistenza delle garanzie<br />

richieste dalla Nota della Conferenza Episcopale Pugliese e ad autorizzare per iscritto l’apertura del<br />

"cammino".<br />

Come si può constatare c’è una convergenza di indicazioni sugli aspetti che costituiscono un serio<br />

problema.<br />

ABUSI LITURGICI NEOCATECUMENALI<br />

1) Frazionamento del popolo di Dio nel Giorno del Signore; mancano di confluire tutti insieme<br />

la Domenica nell'assemblea parrocchiale; viene rotta, così l'unità della comunità cristiana e il "segno"<br />

di questa unità; celebrano la "loro" eucaristia a parte rispetto alla comunità parrocchiale, e se nella<br />

stessa parrocchia ci sono più comunità N.C., celebrano più Eucaristie contemporanee in stanze<br />

attigue.<br />

L'Eucaristia da segno di unità diviene ­ così ­ segno di divisione. Strano per un gruppo che si<br />

preoccupa tanto dei segni!<br />

2) La Settimana Santa tutte le funzioni ­ alternative ­ vengono svolte nel loro gruppo, senza<br />

partecipare a quelle che si svolgono in Parrocchia. Il Giovedì santo viene fatta la lavanda dei piedi<br />

ma senza celebrare la S. Messa; il Sabato santo fanno la Veglia pasquale a parte.<br />

­ In una parrocchia di Napoli dopo aver celebrato la veglia pasquale in Parrocchia (Pasqua 1992),<br />

il gruppo neocatecumenale, ha preparato in una stanza parrocchiale una tavola imbandita con gli<br />

elementi della cena ebraica (erbe amare, pane azzimo, l'agnello cotto, l'immancabile candelabro a<br />

sette bracci, ecc.); non si sa, se ciò è comune a tutte le comunità, se si tratta di iniziative locali,<br />

oppure se è l'inizio di una nuova tradizione.<br />

3) Durante la celebrazione della S. Messa vengono tolti il "Gloria" e il "Credo"; è soppressa per<br />

sempre la processione offertoriale ­ che invece la riforma liturgica del Concilio ha ripristinato e<br />

valorizzato; ci sono omissioni di parti del Messale previste per la celebrazione.<br />

4) Manipolazione dello spazio dell'omelia, riservato al sacerdote.<br />

Dopo il Vangelo il sacerdote si siede e nell’assemblea ognuno può dire ciò che ha suscitato in lui<br />

l’ascolto delle letture: questa "innovazione" si chiama "risonanza".<br />

Le persone pensano di parlare sotto ispirazione divina mentre esternano le loro opinioni personali.<br />

Al termine il Sacerdote ­ brevemente ­ fa una specie di colletta delle opinioni ascoltate o "esterna"<br />

pure lui, ma sempre brevemente.<br />

Può capitare (ed è capitato) che "sotto ispirazione" si siano espressi degli errori e siccome vige la<br />

disposizione che nessuno deve correggerli, quegli errori rischiano di passare nel.... Credo.<br />

Che necessità c'è di esporre la Parola di Dio a questi rischi e la celebrazione dell’Eucaristia a questi<br />

esperimenti?<br />

È chiaro che se l’Eucaristia viene vista ed è ridotta innanzitutto ad "un momento di<br />

formazione" (anche per il sacerdote), è normale che la "risonanza", in buona parte, prenda il posto<br />

dell’omelia. Gli altri significati dell’Eucaristia, passano al secondo posto!!!<br />

Queste esternazioni sul Vangelo si potrebbero fare prima della Messa, in un eventuale<br />

preparazione di preghiera alla Messa, come avviene in altri gruppi; oppure in un luogo "a parte":<br />

ma perché, invece, proprio al momento dell'omelia che è riservata al Sacerdote?<br />

Nella lettera scritta ai Parroci sul cammino neocatecumenale (in data 18/12/1996) il vescovo di<br />

Vicenza Mons. Pietro Nonis, sulla questione dell’Eucaristia, all’interno di altre disposizioni ha<br />

anche indicato una possibile soluzione:<br />

"Se le comunità neocatecumenali intendono celebrare l’eucaristia nei giorni festivi (compresa la sera<br />

della vigilia) dispongo che tale celebrazione sia unica per tutte le comunità della parrocchia,<br />

sia celebrata nella chiesa parrocchiale e sia aperta a chi intende parteciparvi con le dovute<br />

disposizioni.<br />

Nel rispetto dell’unità e dell’ordine della celebrazione, ritengo possibile prevedere in via<br />

sperimentale un momento distinto di comunicazione e di risonanza per le singole comunità,<br />

dopo la partecipazione unitaria alla liturgia della Parola, omelia compresa, e prima di<br />

continuare insieme la liturgia eucaristica.<br />

Così pure la celebrazione della veglia pasquale in parrocchia sarà unica e seguirà le norme liturgiche<br />

comuni. I membri del Cammino potranno poi prolungare la veglia sostando nella preghiera e<br />

nell’ascolto della Parola" (Regno­attualità, 2/97, p. 41).<br />

5) Il pane azzimo usato richiede molta accortezza: possono cadere briciole che, se non sono<br />

raccolte, vengono calpestate determinando così incredibili profanazioni eucaristiche.<br />

I Neocatecumenali ­ come gruppo ­ inoltre, mai organizzano adorazioni eucaristiche a causa di<br />

un'unica frase banale, aberrante e faziosa usata da Kiko in una delle pagine "ispirate" del cosiddetto<br />

catechismo segreto (pag. 329):<br />

"Io sempre dico ai Sacramentini, che hanno costruito un tabernacolo immenso: se Gesù Cristo<br />

avesse voluto l'Eucaristia per stare lì, si sarebbe fatto presente in una pietra che non va a male").<br />

Si noti che è bastato questo solo riferimento per cancellare da tutto il gruppo un elemento di<br />

altissimo valore spirituale: è la prova che il testo è osservato alla "lettera".<br />

7) Esiste il divieto di partecipare alla celebrazione eucaristica, dopo il precatecumenato, a<br />

chiunque non è neocatecumenale!<br />

È una precisa disposizione di Kiko:<br />

"Alla comunità possono partecipare solo quelli che hanno scritto il loro nome sul libro della vita. /.../<br />

Ma non si inviti nessuno ad assistere alla comunità. Se qualcuno che conoscete vi chiede di<br />

partecipare ad una celebrazione, mandatelo ad una comunità che sia ancora nel<br />

precatecumenato" (Orientamenti alle équipes di catechisti per la convivenza della rinnovazione del<br />

primo scrutinio battesimale, pp. 159­160).<br />

La Commissione Liturgica Regionale della Conferenza Episcopale della Basilicata, ha<br />

emanato, in data 29 gennaio 1998, le seguenti disposizioni a tutti gli aderenti al Cammino<br />

neocatecumenale:<br />

1) Le celebrazioni del Triduo pasquale si svolgano, anche nelle comunità neocatecumenali, secondo<br />

quanto è prescritto nel Messale Romano, insieme a tutta la comunità parrocchiale, negli orari più

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