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IL "CAMMINO" SEGRETO - Mariamadremia.Net

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giustificata) fui subito contestato dalle comunità neocatecumenali, dentro e fuori la chiesa.<br />

Ho esposto (nel 1984) le mie perplessità su alcuni punti e ribadito l’inopportunità della<br />

Messa festiva (alternativa), della Veglia Pasquale (alternativa) e di poco altro /.../ Alcuno si<br />

mosse e le comunità N.C. si sciolsero....<br />

Nello scorso anno, ho ribadito le stesse richieste di due anni prima. Non accadde nulla di nuovo;<br />

anzi, si iniziarono altre catechesi nelle stesse parrocchie, e in alcune altre senza che i Parroci di<br />

queste nuove chiedessero il parere al Vescovo...<br />

Ho esposto al Papa (11 settembre 1986) /.../ il mio timore che a Brescia si formino due tipi di<br />

clero e, dunque, due diocesi. /.../<br />

Il Papa sa bene che non tutte le aggregazioni ecclesiali (quando pure siano riconosciute) e non tutti i<br />

metodi di catechesi stanno bene, soprattutto se presi nella loro integralità, dappertutto... In questo<br />

tempo domanderò agli Organismi diocesani competenti nei vari settori di compiere, con rispetto e<br />

carità pari a sapienza e fermezza, la verifica necessaria.... FINO A CONTR'ORDINE,<br />

DISPONGO CHE NON VENGA FATTO NESSUN ALTRO ANNUNCIO DI<br />

CATECHESI".<br />

La Commissione di 11 sacerdoti istituita da Mons. BRUNO FORESTI e presieduta dal Vescovo<br />

ausiliare e vicario generale della diocesi Mons. Virgilio Mario Olmi, in un rapporto finale di 31<br />

cartelle (i cui passaggi più salienti sono stati pubblicati sulla rivista JESUS ­ Agosto 1987 ­ pag.16­<br />

19) ha rilevato che:<br />

"Nella presentazione del cammino neocatecumenale "non ho potuto evidenziare i contenuti<br />

dottrinali, anche perché non abbiamo potuto avere gli schemi delle loro catechesi, che dicono<br />

essere legati a specifici temi biblici e che vengono spiegati usando il dizionario biblico di Léon<br />

Dufour".<br />

N.d.R. = Per quasi 20 anni (il 1972 è la data di composizione del testo) la maggioranza dei<br />

Vescovi sono stati tenuti all'oscuro sull’esistenza del testo­base: solo nel 1990, finalmente, grazie a<br />

persone uscite da questi gruppi, si è riuscito ad avere il testo e a farlo conoscere ai Vescovi che<br />

erano stati impediti di visionarlo.<br />

Il testo­base con gli insegnamenti di Kiko e Carmen è quello che i loro catechisti consultano e<br />

studiano prima di ogni catechesi, ed è la "fonte" dei contenuti delle loro catechesi. C’è stata una<br />

ostinata volontà di voler tenere segreto il testo. Per quale motivo? Che cosa si voleva nascondere?<br />

Dall'analisi del testo si vedrà che le anomalie e gli abusi, riscontrati in questi gruppi, sono la diretta<br />

conseguenza della "filosofia" personale di Kiko e, in particolare, della sua manipolazione della<br />

Bibbia e della Storia della Chiesa. Se il testo è in sintonia con l’insegnamento della Chiesa, non si<br />

capisce perché è stato tenuto nascosto. Se vuole essere in sintonia, con l’insegnamento della<br />

Chiesa, è doveroso correggere degli errori.<br />

Perché questo testo­base non viene accantonato e sostituito pienamente col Catechismo<br />

della Chiesa Cattolica?<br />

Il segreto sul testo imposto alle comunità serve, forse, a mascherare e proteggere "cammini"<br />

paralleli? Se si trattasse solo di evitare che le persone in una tappa del cammino non ricevano in<br />

anticipo informazioni sulle tappe successive che potrebbero pregiudicare la loro partecipazione<br />

piena a quelle tappe, perché il testo non è stato dato ai Pastori?<br />

Per quasi 20 anni, la maggioranza dei Vescovi siano stati tenuti all'oscuro sulle fonti della catechesi<br />

in questi gruppi: esiste, dunque, una doppiezza di atteggiamento che conduce ad una DOPPIA<br />

VITA:<br />

da una parte si mostra un'apparente adesione ai legittimi Pastori della Chiesa (ma solo fino a<br />

quando il Vescovo si limita ad approvarli in tutto!) dall'altra parte si conduce una vita parallela,<br />

con una organizzazione interna parallela a quella della Chiesa e un insegnamento interno ­<br />

martellante ed esclusivo (la "filosofia di Kiko")­ che in molti punti è "parallela" all'insegnamento<br />

della Chiesa.<br />

Un comportamento veramente ecclesiale consisterebbe nel presentarsi al Vescovo, illustrargli, con<br />

completezza, le vere modalità e i contenuti del "cammino", chiedere il suo permesso per iniziare le<br />

catechesi nella sua Diocesi, consegnare il testo­base e le altre "fonti" della catechesi innanzitutto al<br />

Vescovo e poi ai Parroci delle chiese dove, eventualmente, inizia il "cammino" = N.d.R.<br />

Il rapporto del Vescovo ausiliare di Brescia continua, poi, ponendo alcuni problemi e degli<br />

interrogativi.<br />

RUOLO DELLA GRAZIA: "Se è doveroso insistere sulla condizione di peccato, sull'esigenza di<br />

conversione e di distacco, sul mistero della morte redentrice di Cristo, non si può tenere in ombra il<br />

valore della Grazia, che rende figli adottivi di Dio e membri della Chiesa".<br />

(N.d.R. = Questo punto verrà trattato nel corso dell'analisi del testo­segreto. Vedremo come Kiko<br />

­ di fatto ­ dopo aver forzato la mano alla condizione di peccaminosità dell'uomo ­ dice: Sei<br />

distrutto dal peccato. L'unica salvezza è la COMUNITÀ NEOCATECUMENALE!<br />

Si parla sempre e solo di "salvezza", mai di divinizzazione dell’uomo (cfr. 2 Pt 1,4; 1 Cor<br />

1,2; 3,16; Ef 4,24; 2 Cor 5,17; Gal 4,6; 6,15; Gv 14,17; Rom 5,5; 8,9.11; Tito 3,5­7; 2 Tm 1,14;<br />

Gc 4,5; Rom 8,15­17) (cfr. C.C.C., nn. 1987­2029).<br />

Sembra che l’uomo sia solo peccato e che la grazia di Dio non penetra nell’uomo: sembra<br />

cioè che la grazia non cambia e trasforma l’uomo dall’interno, non lo divinizza, ma rimane<br />

esterna ed estranea all’uomo. = N.d.R.)<br />

Il rapporto del Vescovo ausiliare di Brescia affronta ­ poi ­ altri punti.<br />

"La Parola di Dio è annunciata in stile kerigmatico, a tutti nello stesso modo.... Non si tiene in giusto<br />

conto l'esigenza della mediazione culturale, teologica, catechistica e pedagogica".<br />

Il rischio è quello di una "lettura fondamentalista" della Bibbia, "come si può constatare in<br />

alcune "risonanze" (spiegheremo in seguito in che cosa consista questa "innovazione" liturgica =<br />

N.d.R.) "che i neocatecumenali sono invitati ad esprimere dopo la proclamazione della Parola di<br />

Dio.<br />

Infatti c'è un sottofondo quasi magico nel concepire la Sacra Scrittura come l'unica realtà<br />

che permette di arrivare all'incontro con Dio." A questo proposito il rapporto ricorda che la<br />

Sacra Scrittura "va congiunta con la Tradizione, che trova un'attualizzazione garantita nel Magistero<br />

ufficiale" e rileva che "per noi i catechismi della C.E.I. non sono "ad libitum", né la Tradizione della<br />

Chiesa si limita a qualche Padre della Chiesa e il Magistero a qualche documento di Giovanni Paolo<br />

II".<br />

N.d.R. = Nella "Fides et Ratio" il Papa Giovanni Paolo II parla del pericolo del fideismo e dice<br />

che: "Un’espressione oggi diffusa di tale tendenza fideistica è il "biblicismo" che tende a fare

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