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IL "CAMMINO" SEGRETO - Mariamadremia.Net

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in una lettera inviata ai sacerdoti della diocesi di Firenze, in data 25 marzo 1995, tra l’altro fa<br />

rilevare: "/.../ Bisogna attendere un eventuale richiesto discernimento da parte della sede apostolica<br />

su alcune questioni che riguardano la catechesi e la liturgia, il ruolo del sacerdote, la<br />

conclusione del cammino neocatecumenale.<br />

*) Il sacerdote parroco è responsabile in modo diretto ­ dinanzi a Dio, alla sua coscienza e alla<br />

Chiesa ­ di tutti i fedeli di quella determinata comunità parrocchiale. /.../<br />

Non può scegliere un unico modo di evangelizzare, ma deve esaminare ogni cosa e tenere ciò che è<br />

buono (1 Ts 5,21). Eviterà così il rischio di imporre a tutti, di fatto, un determinato modo o metodo<br />

per seguire la strada del Vangelo.<br />

/.../ All’interno di una comunità parrocchiale vi possono essere molteplici forme ed esperienze di<br />

vita cristiana, ma nessuna può essere proposta come assoluta o esclusiva.<br />

Non vi può essere una parrocchia solo neocatecumenale, come non vi può essere una<br />

parrocchia solo carismatica, o solo "cursiglista", o solo focolarina, o solo francescana, o<br />

solo carmelitana.<br />

Il cammino neocatecumenale è "un" itinerario di formazione, non il solo. /.../ Quali sono i punti di<br />

frizione? /.../<br />

a) Uno dei punti più discussi è certamente la messa festiva, che nel cammino neocatecumenale è<br />

celebrata il sabato sera, normalmente comunità per comunità.<br />

Emerge chiaramente il contrasto tra questa norma del cammino neocatecumenale e<br />

recenti documenti del Magistero (Eucharisticum mysterium, nn. 26­27; Eucaristia, comunione e<br />

comunità, nn. 71 e 81; Il giorno del Signore, n. 10), tutti tendenti ad eliminare il più possibile i<br />

frazionamenti del popolo di Dio nel giorno del Signore.<br />

Particolarmente per quanto riguarda la Veglia pasquale, la Congregazione per il culto divino, il 16<br />

gennaio 1988, raccomandava "la partecipazione dei gruppi particolari alla celebrazione della Veglia<br />

pasquale, in cui tutti i fedeli riuniti insieme possano sperimentare in modo più profondo il senso<br />

di appartenenza alla stessa comunità ecclesiale" (n. 94; EV 11/105). /.../<br />

b) L’avvio del cammino neocatecumenale in una parrocchia o anche l’annuncio kerigmatico per<br />

aprire nuove comunità neocatecumenali, non avvenga senza una preventiva presentazione al<br />

Consiglio pastorale parrocchiale. Qualora il parere del Consiglio sia negativo o<br />

largamente contrario, il parroco non proceda senza aver previamente e tempestivamente<br />

consultato il vescovo.<br />

c) La sensibilità pastorale del parroco lo guiderà nella scelta dei suoi collaboratori, in modo tale che<br />

la catechesi, l’animazione liturgica e altri servizi non siano affidati solo ai neocatecumenali; in<br />

modo tale che il consiglio pastorale rispecchi la comunità parrocchiale nella sua multiforme realtà e<br />

non ci sia una presenza soverchiante di membri del cammino, specialmente se provenienti da altre<br />

parrocchie.<br />

/.../ Una comunione più profonda tra i sacerdoti del presbiterio /.../ attenuerà il rischio che i<br />

neocatecumenali considerino la loro esperienza come l’unica strada per costruire la parrocchia e<br />

vivificare la chiesa e gli altri fedeli guardino al cammino come ad una chiesa diversa" (Regnodocumenti,<br />

15/95, p. 493).<br />

E) NOTA PASTORALE DELLA COMMISSIONE EPISCOPALE<br />

PER <strong>IL</strong> LAICATO. LE AGGREGAZIONI LAICALI NELLA<br />

CHIESA (4^ Edizione, 1994).<br />

"Sapere di ‘essere Chiesa’, poi, è ben diverso dal ritenere di "essere la Chiesa".<br />

Il mistero della Chiesa, infatti è qualcosa di ben più grande dei singoli cristiani e di ogni<br />

aggregazione. Esso è talmente ricco da esprimersi in forme molteplici e diverse senza che alcuna di<br />

queste, e neppure tutte insieme, possano esaurirlo"(n. 13).<br />

N.d.R. = Non solo, dunque, nessuna aggregazione ecclesiale da sola è la Chiesa, ma neanche tutti i<br />

gruppi insieme costituiscono ed esauriscono il mistero della Chiesa = N.d.R.<br />

* Anche quando dovesse esserci il riconoscimento ufficiale da parte della Chiesa, questo atto non<br />

significa identificazione tra l’aggregazione ecclesiale e la Chiesa, tra orientamenti e scelte<br />

inevitabilmente parziali e relativi e la pienezza della Chiesa.<br />

NOTA PASTORALE DELLA C.E.I, Criteri di ecclesialità dei gruppi, movimenti e associazioni.<br />

22 maggio 1981.<br />

"Il riconoscimento è indubbiamente un atto ricco di valore ecclesiale, ma non è tale da comportare<br />

una sorta di "identificazione" tra l’aggregazione e la Chiesa, tra orientamenti e scelte<br />

inevitabilmente parziali e relative e la posizione della Gerarchia della Chiesa che esprime gli<br />

indirizzi della Chiesa in quanto tale.<br />

Ogni associazione riconosciuta coinvolge nelle proprie scelte se stessa, con i propri valori e i propri<br />

limiti, non certamente tutta la Chiesa" (n. 22).<br />

F) Il Vescovo di Foligno, Mons. BERTOLDO<br />

in data 11 Agosto 1995, ha dettato ai parroci e ai presbiteri e ai catechisti delle comunità<br />

neocatecumenali, alcune norme di comportamento in merito al Cammino neocatecumenale.<br />

"Sentito il parere degli organismi di partecipazione diocesani e dei parroci e presbiteri del vostro<br />

Cammino, stabilisco quanto segue:<br />

1) È consentita il Sabato sera un’unica celebrazione eucaristica per tutte le comunità<br />

neocatecumenali esistenti nel territorio della parrocchia. Il luogo della celebrazione della S.<br />

Messa, che è valida per il precetto festivo, sia di preferenza la chiesa parrocchiale. Durante la<br />

celebrazione, la chiesa resti aperta a chiunque voglia parteciparvi nei modi dovuti.<br />

2) La celebrazione della veglia di Pasqua /.../ sia unica per tutti i fratelli del Cammino fino al<br />

secondo "passaggio" compreso, si celebri in un’unica chiesa da scegliere di anno in anno d’accordo<br />

con il vescovo e il parroco competente per territorio.<br />

3) Nella celebrazione della veglia di Pasqua, fatta per i neocatecumeni, non si amministri il<br />

sacramento del battesimo. Il battesimo, nella veglia di Pasqua, potrà essere amministrato soltanto<br />

nella cattedrale e nelle chiese parrocchiali.<br />

4) La veglia di Pentecoste verrà celebrata solo nella Cattedrale e non vi saranno battesimi. È questa

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