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IL "CAMMINO" SEGRETO - Mariamadremia.Net

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Infatti c'è un sottofondo quasi magico nel concepire la Sacra Scrittura come l'unica realtà<br />

che permette di arrivare all'incontro con Dio." A questo proposito il rapporto ricorda che la<br />

Sacra Scrittura "va congiunta con la Tradizione, che trova un'attualizzazione garantita nel Magistero<br />

ufficiale" e rileva che "per noi i catechismi della C.E.I. non sono "ad libitum", né la Tradizione della<br />

Chiesa si limita a qualche Padre della Chiesa e il Magistero a qualche documento di Giovanni Paolo<br />

II".<br />

N.d.R. = Nella "Fides et Ratio" il Papa Giovanni Paolo II parla del pericolo del fideismo e dice<br />

che: "Un’espressione oggi diffusa di tale tendenza fideistica è il "biblicismo" che tende a fare<br />

della lettura della Sacra Scrittura o della sua esegesi l’unico punto di riferimento veritativo. /.../<br />

Invece la regola suprema della fede /.../ è unità tra la Sacra Scrittura, la Tradizione e il Magistero<br />

della Chiesa (Dei Verbum, 8­10; n. 55).<br />

Il fideismo spinge inevitabilmente al fondamentalismo: viene disprezzata ogni riflessione, ogni<br />

ragione, sul tipo dell’anti­intellettualismo luterano. Si sente dire: "Obbedisci, non devi ragionare"<br />

Una buona spiegazione sul biblicismo si trova nel Documento della Congregazione per l'Educazione<br />

cattolica ­"Lo studio dei Padri della Chiesa nella formazione sacerdotale" al N°8.<br />

"Un catechismo deve presentare con fedeltà ed in modo organico l'INSEGNAMENTO della<br />

SACRA SCRITTURA, della TRADIZIONE VIVENTE della CHIESA e del MAGISTERO<br />

AUTENTICO, come pure L'EREDITÀ SPIRITUALE DEI PADRI, DEI SANTI e DELLE<br />

SANTE DELLA CHIESA, per permettere di conoscere meglio il mistero cristiano e di ravvivare la<br />

fede del popolo di Dio" (Catechismo della Chiesa Cattolica, Costituzione Apostolica "Fidei<br />

Depositum", Libreria Editrice Vaticana,1992, pag. 12).<br />

"... colui che diventa discepolo di Cristo ha il diritto di ricevere la "parola della fede "non mutilata,<br />

non falsificata, non diminuita, ma completa ed integrale, in tutto il suo rigore ed in tutto il suo<br />

vigore" (Catechesi tradendae, nn. 29­30).<br />

"... è sommamente importante che tutti questi canali catechetici convergano VERAMENTE<br />

verso la stessa confessione di fede, verso una stessa appartenenza alla chiesa, verso<br />

impegni nella società che siano vissuti nello stesso spirito evangelico (Ef. 4,5)" (n° 67).<br />

Una catechesi centrata solo sulla Bibbia, si presta a manipolazioni<br />

Il solo Bibbia è sempre stato l'errore gravissimo di tutte le sette, di tutti i tempi; dire "solo Bibbia"<br />

ha sempre significato farsi strumentalizzare dal falso profeta di turno che ­ immancabilmente ­ ha<br />

interpretato arbitrariamente la Bibbia e si è presentato come il nuovo salvatore.<br />

"È necessario verificare la propria fede con quella della Chiesa. Il Catechismo della Chiesa<br />

Cattolica, mediato dall'azione lungimirante dei vostri Vescovi, è un riferimento sicuro<br />

nell'annuncio della fede". (Osservatore Romano, 22/11/ 1992 ­ pag. 6 ­ N°3).<br />

C) Il Vescovo di TRIESTE, Mons. Lorenzo BELLOMI<br />

in data 1 marzo 1989, ha emanato queste norme e indicazioni pastorali:<br />

La catechesi. Ogni parrocchia abbia il suo piano catechistico valido per tutti i fedeli, compresi i<br />

neo­catecumeni.<br />

Esso costituisca la catechesi ordinaria e comune in linea con il progetto e i sussidi dell’episcopato<br />

italiano, non si identifichi con la proposta neocatecumenale, distinguendosi dalla stessa nei<br />

contenuti e nelle forme, e come tale sia svolto per l’intera comunità parrocchiale.<br />

Ciò va tenuto sempre presente, a cominciare dall’annuncio pubblico del programma catechistico<br />

globale, che viene dato in ogni parrocchia all’inizio dell’anno pastorale.<br />

La liturgia. La S. Messa prefestiva e festiva è, di natura sua, per tutti e deve essere aperta a tutti.<br />

La concessione della stessa a favore di gruppi e di occasioni particolari (associazioni e movimenti,<br />

ritiri e convivenze, ecc.) è regolata dalle leggi liturgiche, che vanno fedelmente rispettate anche per<br />

quanto riguarda il rito, le binazioni e la sua celebrazione in luogo sacro (cfr. Eucharisticum<br />

mysterium, n. 27 e n. 30; Actio pastoralis).<br />

Si concede la facoltà di celebrare separatamente una sola S. Messa prefestiva per parrocchia e<br />

limitatamente ai primi due anni del cammino.<br />

La veglia pasquale deve essere unica in ciascuna parrocchia. Stile e tempo della celebrazione siano<br />

tali da non provocare insofferenze o estraniazioni.<br />

Nella preparazione come nell’animazione del rito venga coinvolta tutta la parrocchia, singoli cristiani<br />

e gruppi ecclesiali, sotto la guida del parroco.<br />

I presbiteri. I sacerdoti, soprattutto i parroci, inseriti tra i neo­catecumenali, non si impegnino<br />

esclusivamente né preferenzialmente per il cammino, in modo da essere o anche solo apparire "preti<br />

neo­catecumenali".<br />

Il pastore d’anime è di tutti e per tutti. E tale deve risultare il suo servizio di annunciatore della<br />

parola di Dio, di dispensatore dei sacri misteri e di guida responsabile della vita comunitaria.<br />

Abbia a cuore, accolga e promuova una pluralità di forme associative /.../ Inoltre il rapporto<br />

ministeriale tra presbiteri e catechisti si attui nel rispetto dei reciproci ruoli.<br />

Il seminario e le vocazioni sacerdotali. I candidati al sacerdozio, provenienti dall’esperienza<br />

neo­catecumenale, entrando in seminario esprimono il desiderio e l’intendimento di diventare<br />

sacerdoti diocesani per una totale dedizione alla chiesa locale.<br />

Senza rinnegare la matrice in cui si è manifestata la loro vocazione, fanno proprio il progetto<br />

formativo del seminario; si affidano sinceramente ai superiori e docenti nominati dal<br />

vescovo e si preparano al ministero in diocesi alla pari di tutti gli altri allievi. Il seminario è<br />

diocesano".<br />

(N.d.R. = I neo­catecumeni aspiranti al sacerdozio sono mandati tutti nei "Redemptoris Mater"<br />

dove il progetto formativo è neocatecumenale. In questi seminari i candidati sono obbligati a<br />

seguire il cammino presso una parrocchia dove debbono obbedire ai propri catechisti =<br />

N.d.R.)<br />

D) Il Cardinale Silvano PIOVANELLI<br />

in una lettera inviata ai sacerdoti della diocesi di Firenze, in data 25 marzo 1995, tra l’altro fa<br />

rilevare: "/.../ Bisogna attendere un eventuale richiesto discernimento da parte della sede apostolica<br />

su alcune questioni che riguardano la catechesi e la liturgia, il ruolo del sacerdote, la<br />

conclusione del cammino neocatecumenale.<br />

*) Il sacerdote parroco è responsabile in modo diretto ­ dinanzi a Dio, alla sua coscienza e alla<br />

Chiesa ­ di tutti i fedeli di quella determinata comunità parrocchiale. /.../<br />

Non può scegliere un unico modo di evangelizzare, ma deve esaminare ogni cosa e tenere ciò che è

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