19.06.2013 Views

IL "CAMMINO" SEGRETO - Mariamadremia.Net

IL "CAMMINO" SEGRETO - Mariamadremia.Net

IL "CAMMINO" SEGRETO - Mariamadremia.Net

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

In un qualsiasi manuale cattolico si trovano i veri motivi della disposizione del Concilio. Carmen<br />

continua a gettare discredito sulla storia della Chiesa, ridicolizzando e facendo apparire che tutti<br />

sono solo ottusi e ignoranti.<br />

Carmen, poi, ironizza sul Concilio di Trento: "Non ridete perché l'abbiamo vissuto anche noi. La<br />

confessione come mezzo di santificazione personale, così come la direzione spirituale, tutto fa parte<br />

del cammino di perfezione. Chi mette confessionali dappertutto è San Carlo Borromeo. Con<br />

dettagli che riguardano anche la grata, ecc. Adesso comprendete che molte delle cose che diceva<br />

Lutero avevano un fondamento" (pag. 174).<br />

Questa presentazione faziosa della storia del sacramento come il fatto di ignorare che S. Carlo<br />

Borromeo fu il promotore di un gigantesco rinnovamento spirituale e fervore religioso, fa pensare<br />

che chi parla si "nutre" di cattive letture, di false ipotesi teologiche.<br />

13) È falso dire: "La confessione acquista un senso magico in cui l'assoluzione di per sé è<br />

sufficiente a perdonare i peccati" /.../<br />

(N.d.R. = Mai la confessione è stata valida senza gli "atti del penitente" = N.d.R.)<br />

/.../ È giunta fino a noi... una visione individualista del peccato, completamente privata. La Chiesa<br />

non compare da nessuna parte ed è un uomo che ti perdona i peccati" (pag. 175).<br />

Si noti come viene talmente esasperato l'aspetto della comunità che sembra che quando non c'è la<br />

comunità non c'è la grazia e non c’è il sacramento.<br />

"Visto che la confessione personale è odiosa(sic!)... il valore del rito non sta nell'assoluzione, visto<br />

che in Gesù siamo già perdonati, ma nel rendere l'uomo capace di ricevere il perdono che è ciò che<br />

vuole il processo catecumenale ed il processo penitenziale della Chiesa primitiva" (pag. 176).<br />

Sembra di sentire un protestante che rifiuta la sacramentalità e fa consistere la penitenza solo nel<br />

fatto che Gesù mi ha già perdonato i peccati, e attraverso la comunità, ricevo il perdono quando<br />

"uno si sente perdonato nel profondo, quando si sente in comunione con i fratelli" (pag. 177).<br />

14) E poi l'affermazione più sconcertante e preoccupante: "Quello che noi facciamo è recuperare a<br />

poco a poco questi valori del sacramento della penitenza, facendo però ancora la confessione<br />

privata che è tuttora in uso.<br />

Alla gente non dite nulla di tutte queste cose, semplicemente rivalorizzate il valore<br />

comunitario del peccato, l'indole sociale, il potere della Chiesa e tutte queste cose" (pag.<br />

177).<br />

Inutile commentare la gravità di queste affermazioni che possono essere gravide di conseguenze.<br />

Cosa significa "facendo ­ ancora ­ però la confessione privata che è tuttora in uso?". Significa che<br />

quando la Chiesa finalmente si convertirà, si farà come nella chiesa primitiva dove "il perdono non<br />

era una assoluzione, ma una riconciliazione con tutta la comunità mediante il segno della<br />

riammissione all'assemblea in un atto liturgico"? (pag. 173).<br />

15) A questo punta il "processo neocatecumenale"?<br />

A pag. 205 dopo aver descritto come deve avvenire una celebrazione penitenziale è detto in un<br />

avviso: "Attenzione!!! Lo schema di questa celebrazione è diverso da quello che verrà in seguito in<br />

tutte le altre Celebrazioni Penitenziali che saranno nelle Comunità durante il loro cammino").<br />

A PROPOSITO DELLA CONFESSIONE PUBBLICA DEI<br />

PECCATI.<br />

Risulta che durante certi "passaggi" del cammino neocatecumenale pubblicamente, di fronte a tutto<br />

il gruppo, vengono confessati i peccati, anche se i catechisti dicono che non si tratta di una<br />

confessione pubblica.<br />

"Una confessione pubblica particolareggiata dei propri peccati, non è stata mai richiesta. Anzi S.<br />

Leone Magno condanna severamente, in una lettera ai vescovi della Campania, l'uso contrario<br />

introdottosi, a quanto pare, in qualche Chiesa locale.<br />

Tale modo di agire è, per lui, un vero abuso. "Ecco un modo di agire, rileva Leone,<br />

CONTRARIO ALLE DISPOSIZIONI APOSTOLICHE, un modo che si è stabilito<br />

indebitamente, come ho saputo poco fa, e di cui ordino la soppressione. Si tratta dei fedeli nel<br />

momento in cui chiedono la penitenza.<br />

Noi vietiamo che venga letto, in quell'occasione, pubblicamente, uno scritto in cui figurano<br />

particolareggiatamente i peccati. Basta, infatti, che le colpe vengano indicate al vescovo solo, in un<br />

colloquio segreto. Benché si debba, infatti lodare la fede totale di coloro che, per timore di Dio,<br />

non hanno paura di arrossire dinanzi agli uomini, tuttavia non tutti coloro che ricevono la penitenza<br />

hanno piacere di vedere pubblicati i peccati, soprattutto certi peccati.<br />

Si sopprima dunque un'abitudine così contestabile, per paura che molti si allontanino dal<br />

rimedio della penitenza, per vergogna, o anche perché temono che i loro atti vengano conosciuti dai<br />

loro nemici, i quali li potrebbero poi citare in tribunale.<br />

Basta l'accusa, fatta prima a Dio e poi al vescovo, il quale si fa avvocato per le colpe dei peccatori.<br />

Sarà possibile invitare la maggioranza dei fedeli a costituirsi penitenti soltanto se il segreto delle<br />

coscienze non sarà reso noto al pubblico"­ Leone Magno, Epist. ad universos episcopos per<br />

Campaniam, Sammium et Picenum costitutos, 2: PL 54 1210 ­1211­(Saraiva Martins ­ op. cit.<br />

pag. 106­107).<br />

16) Mai nella Chiesa primitiva si stava in ginocchio (pag. 187)<br />

Kiko è riuscito a convincere con questa menzogna tante persone a non inginocchiarsi mai, neanche<br />

al momento della consacrazione durante la Messa, né quando si passa davanti al Tabernacolo,<br />

ecc., usando in modo unilaterale solo alcune citazioni dell'A.T.: "La posizione del risorto è in<br />

piedi"... i farisei pregavano in piedi... Isaia diceva: "vedo un popolo in piedi"... (pag. 187).<br />

Kiko e Carmen insegnano che la posizione in ginocchio è solo di supplica, è solo per i momenti<br />

penitenziali.<br />

Nel testo "Orientamenti alle équipes di catechisti per la iniziazione alla preghiera", è detto: "La prima<br />

posizione della preghiera è in ginocchio, per supplicare, una preghiera di supplica" (p. 303).<br />

/.../ Ci sono quattro posizioni nella preghiera.<br />

1) In ginocchio, preghiera di richiesta.<br />

2) La posizione seduti, è una posizione per contemplare il Signore. Preghiera di contemplazione.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!