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IL "CAMMINO" SEGRETO - Mariamadremia.Net

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di Palermo, card. Pappalardo (cfr. Regno­doc. 9,1996, 297) e del Vescovo di Foligno, Mons.<br />

Bertoldo (cfr. Regno­doc. 9, 1996, 299); nel dicembre 1996 è stata pubblicata l’incisiva e<br />

particolareggiata Nota Pastorale sul "cammino" della Conferenza Episcopale Pugliese. Nello stesso<br />

mese si ebbe una lettera simile scritta dal Vescovo di Vicenza, Mons. Nonis (cfr. Regno­att.<br />

2,1997, 41).<br />

Come si vede si va configurando un corpus di interventi omogenei su questo movimento" (Il<br />

regno­attualità, 4/1997, p. 75).<br />

A) Gli Arcivescovi e i Vescovi dell'Umbria<br />

In data 2 marzo 1986, pubblicano una NOTA PASTORALE SULLE COMUNITÀ<br />

NEOCATECUMENALI IN UMBRIA in cui, dopo aver esposto alcuni elementi positivi, passano<br />

ad indicare gli elementi negativi da eliminare:<br />

"n° 2 ­ I Vescovi si sentono però in dovere di fare delle riserve circa il ruolo dei catechisti che,<br />

almeno in alcune comunità, lascia poco spazio al presbitero per l'esercizio concreto della sua<br />

responsabilità di pastore. In particolare negli scrutini il catechista deve guardarsi<br />

dall'assumere una posizione che, a volte, sembra pericolosamente avvicinarsi a quella del<br />

confessore. Si usi ogni riguardo perché i peccati occulti non vengano manifestati, se non nel segreto<br />

della confessione sacramentale.<br />

n° 3 ­... per la necessaria attualizzazione del messaggio cristiano, si deve prestare maggiore<br />

attenzione ai DOCUMENTI DELLA TRADIZIONE E DEL MAGISTERO, particolarmente ai<br />

metodi, agli itinerari e ai testi autorevolmente proposti dalla C.E.I. a tutte le Chiese che sono in<br />

Italia.<br />

Si abbia cura che l'interpretazione della Bibbia sia sempre esegeticamente corretta, /.../. Nella<br />

esposizione della dottrina si ponga ogni attenzione per non usare, come qualche volta succede,<br />

ENUNCIAZIONI OBIETTIVAMENTE INESATTE che sono pericolose, anche quando<br />

l'intenzione di fondo è buona.<br />

n° 4 ­ Il rischio da evitare è che la piccola comunità neocatecumenale faccia un cammino<br />

parallelo a quello della più vasta comunità parrocchiale e diocesana, non inserendosi,<br />

organicamente, nella pastorale ordinaria. /.../ La vita interna delle comunità neocatecumenali deve<br />

autoregolarsi in modo da NON ASSORBIRE OGNI ENERGIA, lasciando spazio effettivo per<br />

l'inserimento nella pastorale ordinaria.<br />

n° 5 ­ RIGUARDO ALLA MESSA FESTIVA ­ ripetutamente in tempi recenti i documenti del<br />

Magistero (cfr. Eucharisticum Mysterium nn.26­27; Eucaristia, Comunione e Comunità, nn.71 e<br />

81; Il Giorno del Signore, n° 10) hanno insistito su una precisa direttiva pastorale:<br />

ELIMINARE <strong>IL</strong> PIÙ POSSIB<strong>IL</strong>E I FRAZIONAMENTI DEL POPOLO DI DIO NEL<br />

GIORNO DEL SIGNORE.<br />

I gruppi ecclesiali particolari devono tenere le loro celebrazioni nei giorni infrasettimanali, per<br />

poi CONFLUIRE TUTTI INSIEME LA DOMENICA NELL'ASSEMBLEA<br />

PARROCCHIALE, allo scopo di manifestare concretamente l'unità della comunità cristiana<br />

e di animare la comune liturgia a edificazione di tutto il popolo.<br />

Infine, essendo la liturgia preghiera ufficiale della Chiesa, si ricorda che è doveroso osservare le<br />

norme stabilite per quanto riguarda i riti e i testi, senza per altro soffocare la legittima ed opportuna<br />

creatività".<br />

B) Il Vescovo di Brescia ­ Mons. Bruno FORESTI<br />

COMUNICAZIONE AL CONSIGLIO PRESBITERALE IX ASSEMBLEA ­ 19 novembre<br />

1986 (Rivista della Diocesi di Brescia ­ Ufficiale per gli Atti Vescovili e di Curia ­ Anno LXXVII,<br />

n.1/1987): "Due sono gli aspetti sotto i quali il cammino neocatecumenale va verificato:<br />

Il primo attiene alla sua natura di itinerario di formazione alla vita di fede, alla vita cristiana.<br />

Il secondo riguarda la sua collocazione nella comunità diocesana.<br />

/.../ Grava sul Vescovo locale,/.../ il dovere di vigilare e di discernere la fedeltà dell'itinerario ai<br />

contenuti della dottrina cattolica, delle leggi del culto e del diritto universale. Anche dopo una<br />

Dichiarazione della Santa Sede, il Vescovo ha il dovere di verificare che la prassi<br />

corrisponda alle intenzioni dichiarate e agli statuti approvati /.../<br />

Il Sommo Pontefice Giovanni Paolo II, personalmente (udienza dell'11 settembre 1986 a<br />

Castelgandolfo), mi ha confermato che i suoi inviti ai Vescovi ad accogliere i movimenti non<br />

implicano la rinuncia da parte loro ad una continua ed attenta verifica nei loro riguardi".<br />

Dopo aver esposto i valori delle comunità neocatecumenali (senza omettere di denunciare, però, le<br />

discussioni in famiglia tra marito e moglie, tra genitori e figli circa la rinuncia unilaterale al<br />

denaro) il Vescovo Foresti ­ saggiamente ­ annota: "Occorre riconoscere che tali valori non sono<br />

poca cosa. Si deve, tuttavia, annotare che<br />

qualora i sacerdoti avessero avuto tanta costanza, avrebbero ottenuto gli stessi risultati<br />

anche adottando schemi meno rigidi".<br />

R<strong>IL</strong>IEVI<br />

"Coloro che hanno abbandonato il cammino /.../ notano nella realtà delle comunità<br />

neocatecumenali:<br />

UNA VISIONE PESSIMISTICA DELL'UOMO;<br />

UN CLIMA DI SOGGEZIONE PSICOLOGICA;<br />

UNA CERTA ATMOSFERA DI ESCLUSIVISMO;<br />

UNA CERTA IDENTIFICAZIONE DELLA COMUNITÀ CON LA CHIESA STESSA;<br />

e UN CERTO DISCREDITO PER LA RELIGIOSITÀ DEGLI ALTRI.<br />

Il problema delle comunità neocatecumenali si riferisce a due punti: a) la vita delle comunità; b) il<br />

clero che vi fa parte.<br />

1) LA VITA DELLE COMUNITÀ:<br />

­ Manca il collegamento con gli Uffici diocesani competenti e conseguentemente manca la verifica:<br />

* sui contenuti e metodi della catechesi (Uff. Catechistico)<br />

* sui contenuti e sulla regolarità delle liturgie (Uff. Liturgico)<br />

* sulla disposizione degli elementi strutturali nelle Chiese (Uff. d'Arte Sacra).<br />

­ È SCARSA L'ATTENZIONE ALLE DISPOSIZIONI SINODALI SULLA DISCIPLINA<br />

RELATIVA ALLA AMMINISTRAZIONE DEI SACRAMENTI.

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