IL "CAMMINO" SEGRETO - Mariamadremia.Net
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dalla CHIESA./.../ La CHIESA, durante questo catecumenato vi darà lo spirito di Gesù".<br />
Dopo aver identificato la CHIESA e il cammino neocatecumenale Kiko e Carmen giungono a<br />
manipolare la Chiesa per piegarla ai propri gusti; ad es. a pag. 325: "La CHIESA ha posto<br />
l'Eucaristia il sabato sera perché è molto più segno. Il sabato ha molto più senso festivo, la<br />
domenica (sic!) la festa è già finita".<br />
E poi si spingono a pag. 313 a manipolare anche la Chiesa "primitiva": "La Chiesa primitiva /.../ si<br />
riuniva il sabato notte... per celebrare l'Eucaristia". pag. 362: "...dove si dà la fede? IN UN<br />
CATECUMENATO. /.../ la CHIESA si accinge a gestare in voi la fede...".<br />
* Commento:<br />
Il Papa Paolo VI a proposito della Chiesa diceva: "La Chiesa è la continuazione di Cristo nella<br />
storia" (91166), "la continuità di Cristo nel tempo" (12870).<br />
Per questo appare logico che: non è la Chiesa Cattolica che deve essere confrontata,<br />
misurata e "tagliata" dai vari gruppi e movimenti oppure ricostruita a seconda dei gusti dei<br />
vari gruppi e movimenti, ma sono i vari gruppi e movimenti che devono essere confrontati e<br />
misurati dalla Chiesa Cattolica per verificare se ad essa sono omogenei.<br />
Non è la Madre (la Chiesa) che deve essere confrontata, misurata e regolata dai figli, ma sono i figli<br />
(gruppi, movimenti, associazioni) che devono essere confrontati, regolati e misurati a partire dalla<br />
Madre!<br />
* Commento:<br />
Nella Nota pastorale della C.E.I. su "CRITERI DI ECCLESIALITÀ DEI GRUPPI,<br />
MOVIMENTI e ASSOCIAZIONI" (22 maggio 1981) è detto, infatti:<br />
"Il riconoscimento... non è tale da comportare una sorta di "identificazione" tra l'aggregazione e la<br />
Chiesa, tra orientamenti e scelte inevitabilmente parziali e relative e la posizione della<br />
Gerarchia ecclesiastica in quanto tale. Ogni associazione riconosciuta coinvolge nelle proprie scelte<br />
se stessa, con i propri valori e i propri LIMITI, NON CERTAMENTE TUTTA LA CHIESA" (n °<br />
22 a; cfr. Nota pastorale C.E.I., Le aggregazioni laicali nella Chiesa, n° 13 e n° 34).<br />
5) Concezione luterana del peccato e dell’atteggiamento dell’uomo di fronte al peccato<br />
a) Orientamenti alle équipes di catechisti per la fase di conversione<br />
* "Tu sei schiavo del male: sei schiavo del maligno e obbedisci alle sue concupiscenze e ai suoi<br />
comandi" (p. 129)<br />
* "Il cristianesimo dice un’altra cosa. Dio ha rivelato la realtà dell’uomo così: l’uomo non può fare<br />
il bene perché si è separato da dio, perché ha peccato ed è rimasto radicalmente<br />
impotente e incapace in balia dei demoni. È rimasto schiavo del maligno. Il maligno è il<br />
suo signore.<br />
/.../ Tutto va molto bene, ma appena ti scontri con un evento di morte e ti ribelli, non ce la fai,<br />
affondi e servi il demonio. Non puoi camminare sulla morte, non puoi passare la barriere, perché<br />
sei schiavo del maligno che ti manipola come vuole, perché è molto più potente di te.<br />
Non puoi compiere la legge, perché la legge ti dice di amare, di non resistere al male, ma tu non<br />
puoi: tu fai quello che vuole il maligno (p. 130).<br />
* "Non serve dire: sacrificatevi, vogliatevi bene, amatevi. E se qualcuno ci prova si convertirà nel<br />
più grande fariseo, perché farà tutto per la sua perfezione personale" (p. 136).<br />
* "L’uomo non può fare di più perché è profondamente tarato. È carnale. Non può fare a meno<br />
di rubare, di litigare, d’essere geloso, di invidiare, ecc. Non può fare altrimenti e non ne<br />
ha colpa" (p. 138).<br />
* "Nessuno fa niente in questo mondo se Dio non lo aiuta. Non è il senso stoico, che sempre<br />
insegna che bisogna fare rinunce per soffrire di meno. Pensate che la Spagna è un paese stoico<br />
dove prevale il sacrificio, la rassegnazione, l’austerità, la povertà... Ci fu un tempo in cui si<br />
credeva che per essere virtuoso era necessario sacrificarsi molto facendo piccoli atti per<br />
esercitare la volontà (mi tolgo ora questa sigaretta, domani...). Oggi questo non si accetta più. È<br />
stato per altre epoche" (Orientamenti alle équipes di catechisti per lo Shemà, pp. 9798).<br />
(N.d.R. = La spiritualità di S. Teresina del Bambin Gesù, proclamata dottore della Chiesa, con le<br />
sue piccole penitenze che mortificavano la volontà e l’amor proprio, secondo Kiko, dunque,<br />
sarebbe solo una spiritualità per altre epoche, sarebbe (secondo il suo vocabolario) religiosità<br />
naturale, sarebbe una falsa spiritualità.<br />
Doroteo di Gaza, grande maestro della spiritualità del deserto, nella sua opera "Scritti e<br />
insegnamenti spirituali", ha un intero capitolo dedicato alla rinuncia (Ed. Paoline, 1980, pp. 6381)<br />
e all’interno di questo un bel paragrafo dedicato alla grande efficacia spirituale che ha lo spezzare la<br />
nostra volontà (pp. 7677). = N.d.R.)<br />
b) Orientamenti alle équipes di catechisti per la convivenza della<br />
rinnovazione del primo scrutinio battesimale (1986).<br />
"L’uomo che pecca vive nella morte. Ma non perché lui sia cattivo, perché vuol fare del male.<br />
Perché questo è religiosità naturale, che crede che la vita è una prova, che tu puoi peccare<br />
oppure no. No, no, l’uomo pecca perché non può fare altro, perché è schiavo del<br />
peccato" (p. 93).<br />
È gravissima questa affermazione secondo la quale l’uomo non può non peccare. Viene negata la<br />
libertà e la responsabilità dell’uomo nel peccato. Kiko, poi, per rafforzare, la sua tesi sbagliata,<br />
afferma che credere che l’uomo sia libero di peccare oppure no, sarebbe religiosità naturale! La<br />
vera posizione cattolica in merito alla libertà dell’uomo (cfr. C.C.C., nn. 17301748; n. 1859<br />
1860) viene invece rubricata sotto la voce "religiosità naturale", cioè sotto la voce falso<br />
cristianesimo!<br />
c) Orientamenti alle équipes di catechisti per lo Shema (1974)