IL "CAMMINO" SEGRETO - Mariamadremia.Net
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uone opere (Gc 2,22) crescono e vengono sempre più giustificati (Ap 22,11).<br />
Alla fine del Decreto, al Can. 24 è precisato: "Se qualcuno dirà che la giustizia avuta non si<br />
conserva e non si aumenta davanti a Dio con le buone opere, ma queste opere sono solo<br />
frutto e segno della giustificazione conseguita, non però causa del suo aumento, sia scomunicato".<br />
Nell’AT si offrivano animali, nel NT ogni battezzato offre la propria vita in Cristo, al Padre, per<br />
mezzo dello Spirito Santo ad imitazione dell’Agnello di Dio per la salvezza dei peccatori (SC,<br />
n.48).<br />
Nel NT non è stato abolito il "sacrificio", ma è stato cambiato ciò che viene offerto in sacrificio: non<br />
più sacrifici esteriori di animali, ma il sacrificio interiore della propria vita per la salvezza dei fratelli.<br />
11) Esasperata esaltazione della Resurrezione a scapito degli altri aspetti del mistero pasquale<br />
In tutto il testo c'è una continua ed esasperata esaltazione della Resurrezione e una svalutazione<br />
degli altri aspetti del mistero pasquale.<br />
Per Kiko sembra che solo la Resurrezione costituisca la Redenzione, invertendo così le priorità<br />
delle cause e generando uno squilibrio che si ripercuote sulla spiritualità del gruppo.<br />
Ma "la resurrezione non abolisce gli insegnamenti del Vangelo, ma li conferma" (Leon Dufour,<br />
Dizionario di teologia biblica, Marietti, 1984, p. 1213). Lo stesso si dica nei riguardi della Passione<br />
e Morte di Gesù: "la Resurrezione non abolisce la Passione e Morte di Gesù, ma li conferma".<br />
Anche per questo sarà bene leggere con attenzione il CATECHISMO della CHIESA<br />
CATTOLICA (Roma, 1992) il quale al n° 517 dice: "La Redenzione è frutto innanzitutto del<br />
sangue della Croce (Ef 1,7; Col 1,1314; 1 Pt 1,1819), ma questo Mistero opera nell'intera vita<br />
di Cristo:...nella sua Incarnazione... nella sua vita nascosta... nella sua parola... nelle sue guarigioni...<br />
nella sua Resurrezione, con la quale ci giustifica (Rom 4,25).<br />
Inoltre c'è da dire che per Kiko sembra che il fine primario dell'Incarnazione e della Redenzione,<br />
non è liberarci dal peccato e renderci partecipi della vita stessa di Dio, ma liberarci dalla paura<br />
della morte (pag. 4849506586138139 soprattutto da pag. 128 in poi).<br />
Kiko espone una interpretazione soggettiva, unilaterale e faziosa di Eb 2,1415, secondo la quale<br />
l'uomo pecca, non ama, perché ha paura della morte, perché non vuol morire; mentre invece è<br />
vero esattamente il contrario: la morte è conseguenza del peccato e non causa del<br />
peccato; infatti negli Angeli caduti c'è stato il peccato ma non c'è la morte; e Adamo quando peccò<br />
la morte non c'era, non era ancora entrata nel mondo (Rom 5,12) la morte entrò nel mondo<br />
dopo il peccato!<br />
12) Deformato e stravolto il contenuto oggettivo dell'Eucaristia Falsa tesi che "le idee sacrificali<br />
entrate nell'eucaristia sono pagane".<br />
I contenuti più aberranti del testo sono espressi da pag. 315 a pag. 335 bis, in cui Carmen fa<br />
"sfoggio" di una lucida ignoranza pari ad un’altrettanta profonda incompetenza.<br />
"Dice S. Giustino: <strong>IL</strong> GIORNO CHE SI CHIAMA DEL SOLE, si celebra una riunione"... Per i<br />
cristiani il sacramento autentico istituito ed inaugurato da Gesù Cristo... è la notte pasquale e come<br />
prolungamento e partecipazione di questa notte: la domenica" (pag. 317)<br />
(N.d.R. = Per la centralità della Domenica e non del sabato, né tantomeno della notte del sabato,<br />
che non è sacramento! si legga il Catechismo della Chiesa Cattolica soprattutto al n° 2177 e poi<br />
anche i n° 1166 ss; 1175; 1343; 1389; 1572; 2043; 2174 ss; e poi si legga nel testo originale<br />
Giustino, Apologia I, n° 67 dove si parla della Domenica e dove si dice che è il presidente che fa<br />
l'omelia, non l'assemblea, come fanno i neocatecumenali = N.d.R.).<br />
"Troviamo poi un'assemblea che si riunisce. Non si concepisce in alcun modo un rito individuale...<br />
Non ci può essere una Eucaristia senza l'assemblea che la proclama... Non c'è Eucaristia senza<br />
assemblea...<br />
perché l'Eucarestia è l'esultazione dell'assemblea umana in comunione (pag. 317);<br />
"L'Eucaristia è principalmente una esultazione, una risposta all'intervento di Dio" (pag. 287).<br />
"L'Eucaristia è essenzialmente una proclamazione... una confessione di quello che Dio ha<br />
fatto... L'Eucaristia è essenzialmente una risposta, una proclamazione, una confessione e<br />
un'azione di grazie a Dio per la sua Parola, che viene fatta presente in un'azione<br />
sacra" (pag. 289);<br />
Commento:<br />
L’essenza dell’Eucaristia non è quella esposta da Carmen ma quanto chiaramente affermato dal<br />
Concilio Vaticano II nella Sacrosanctum Concilium, nn. 4748 (cfr. C.C.C. n. 1323; nn. 1356<br />
1383). Quando si usa il termine "essenzialmente" si vuole indicare la dimensione fondante della<br />
realtà di cui si parla.<br />
Le affermazioni emozionali di Carmen riducono l’Eucaristia, essenzialmente, solo<br />
all’atteggiamento soggettivo della persona o della comunità di fronte all’intervento di Dio:<br />
l’eucaristia è vista, essenzialmente, solo nella dimensione soggettiva, nella preghiera soggettiva<br />
di lode e di ringraziamento che la persona o l’assemblea fa di fronte all’intervento di Dio.<br />
Con molta sicumera Carmen, infatti, afferma: "L’apparizione di Dio provoca immediatamente<br />
nell’uomo una risposta. Questa risposta è proprio l’Eucaristia" /.../ "Per la Chiesa primitiva<br />
l’Eucaristia è soprattutto la Berachà ebraica. È essenzialmente questa risposta all’intervento di<br />
Dio" (p. 289).<br />
Fatte queste premesse non si capisce in che cosa l’Eucaristia si distinguerebbe da una Liturgia della<br />
Parola, oppure da una preghiera rivolta a Dio per lodarlo e ringraziarlo di un suo intervento.<br />
Oltre alla scomparsa e alla distruzione della dimensione oggettiva dell’Eucaristia Carmen dice che<br />
"SE NON C'È ASSEMBLEA NON C'È EUCARISTIA". Nel Magistero della Chiesa non<br />
troviamo questi assolutismi.<br />
Commento:<br />
Nel Messale Romano (I.G.M.R. Cap. 1 n° 4) è detto: "Non sempre si può avere la presenza e<br />
l'attiva partecipazione dei fedeli che manifestano più chiaramente la natura ecclesiale dell'azione<br />
liturgica sempre però la celebrazione eucaristica HA L'EFFICACIA E LA DIGNITÀ CHE<br />
LE SONO PROPRIE, IN QUANTO È AZIONE DI CRISTO E DELLA CHIESA e il<br />
sacerdote vi agisce sempre per la salvezza del popolo" N.d.R.)<br />
Già il Papa Paolo VI nella Mysterium Fidei n° 5 aveva messo in guardia: "...tra quelli che<br />
parlano e scrivono di questo Sacrosanto Mistero (l'Eucaristia N.d.R.) ci sono alcuni che circa le<br />
Messe private, il dogma della transustanziazione e il culto eucaristico, divulgano certe<br />
opinioni che turbano l'animo dei fedeli ingenerandovi non poca confusione intorno alle