IL "CAMMINO" SEGRETO - Mariamadremia.Net
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ialzerà..." (Gc 5,1415). "Pregate gli uni per gli altri per essere guariti" (Gc 5,16). "Chiedete e vi<br />
sarà dato" (Mt 7,7); "Tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete" (Mt 21,22).<br />
6) Giuda avrebbe avuto una "missione": ha una parte molto attiva nel Mistero Pasquale di<br />
Gesù: è incaricato di uccidere Gesù" (pag. 361);"questa "missione" è molto importante, perché<br />
senza Giuda non c'è mistero di Pasqua di Gesù" (pag. 89).<br />
Questo concetto che Giuda ha una missione è ripetuto anche negli Orientamenti alle équipes di<br />
catechisti per la iniziazione alla preghiera (1981): "Anche qui sta Giuda. /.../ Anche lui ha la sua<br />
missione, è stato eletto per questo" (p. 54).<br />
Le missioni le dà solo Dio; ora Gesù stesso ha detto: "Il Figlio dell'uomo se ne va, come è scritto<br />
di lui, ma guai a colui dal quale il Figlio dell'uomo viene tradito; sarebbe meglio per quell'uomo se<br />
non fosse mai nato!" (Mt 26,24; Mc 14,21; Lc 22,14.2123; Gv 13,2130).<br />
E poi negli Atti è ribadito: "Signore /.../ mostraci quale di questi due hai designato a prendere il<br />
posto in questo ministero e apostolato che Giuda ha abbandonato per andarsene al posto da lui<br />
scelto" (At 1, 2425).<br />
La Parola di Dio mostra chiaramente che Giuda è libero e responsabile delle scelte compiute: se si<br />
fosse trattato di una "missione" ricevuta la Parola di Dio non avrebbe parlato in questo modo (cfr.<br />
C.C.C., n. 599). E poi quella di Kiko è una bestemmia perché significa che Dio, così avrebbe<br />
predestinato qualcuno al male!<br />
Questa eresia (la predestinazione al male) è stata condannata dalla Chiesa fin dal Concilio di<br />
Orange del 529 d.C.<br />
7) Falso concetto di mistica.<br />
Invece di presentare prima il vero concetto di mistica e poi di indicare le possibili deviazioni, viene<br />
squalificata proprio l’esperienza mistica come se fosse, di per sé, alienante e fuori della storia.<br />
Così infatti è detto negli "Orientamenti alle équipes di catechisti per la iniziazione alla preghiera":<br />
* "la parola "mistica" non appare nella Scrittura" (p. 237)<br />
(N.d.R. = sembra di ascoltare le classiche argomentazioni tipiche dei Testimoni di Geova, quando<br />
ad esempio dicono: "La parola "trinità" non c’è nella Bibbia", quindi la trinità non esiste! = N.d.R.)<br />
* "La parola "mistica" è per noi sinonimo di irreale, di una cosa immaginaria; invece la Scrittura<br />
è piena di storia, di fatti reali, di deserto, di crisi, di lotte e di vita. È tutto il contrario<br />
dell’alienazione che nel fondo ci suggerisce la parola "mistica". /.../<br />
Effettivamente una forma di fuggire dalla storia è questa "mistica", questo scapparsene in un<br />
nirvana, questo scappare con l’immaginazione in un mondo irreale, quando quello che c’è da<br />
fare è discendere a terra, alla realtà. /.../<br />
Tanto è così che i salmi non hanno mistica, sono gridi di dolore, canti di allegria. Sono pieni di<br />
vita, della vita di persone che sono nell’esistenza, che non stanno nelle nuvole" (p. 263).<br />
* /.../ Vi dico anche una cosa perché vi togliate queste idee mistiche sulla preghiera; tutti i<br />
santi che hanno avuto visioni, come San Paolo che è salito fino al cielo, come lo stesso Mosé o<br />
come Santa Teresa, non sono gente che è stata chiusa in una cella, ma persone che camminavano<br />
continuamente e hanno vissuto molte, moltissime, tragedie. Dico questo per togliervi idee alienanti<br />
sulla preghiera" (p. 268).<br />
8) Orientamenti alle equipes di catechisti per la fase di conversione, pp. 9697: relativismo etico<br />
sull’omosessualità? (cfr. C.C.C., nn. 23572359; cfr. Documento della Congregazione per la<br />
Dottrina della fede "Alcune questioni di etica sessuale", 1975, n. 8).<br />
9) Kiko parla di "morte ontologica dell’essere" (p. 129), espressione che ripeterà anche in altre<br />
occasioni. Quando non si hanno specifiche competenze filosofiche sarebbe meglio evitare "brutte<br />
figure" come questa. Non esiste la morte ontologica dell’essere umano. L’uomo, una volta creato<br />
da Dio, esiste per sempre nella sua componente spirituale, anche se si dissolve, con la morte, il suo<br />
corpo fisico.<br />
10) "Uscito dal Battesimo l’uomo esce con un corpo nuovo, riceve un corpo nuovo". Col<br />
Battesimo diventiamo creature nuove, ma non riceviamo un corpo nuovo. Questo lo riceveremo<br />
solo alla risurrezione dei corpi.<br />
11) "Non puoi togliere a Dio la sua gloria in nessun modo" (p. 182).<br />
"Pensate che stanno rubando la gloria di Dio" (p. 234).<br />
Ogni commento è superfluo.<br />
12) "In Israele non c’è differenza tra Parola e avvenimento. Questo è importante. /.../ La Parola è<br />
un’azione in cui Dio si manifesta" (p. 249).<br />
"Scopriranno che la loro stessa storia è una Parola. Che non c’è differenza tra storia e Parola<br />
perché Dio si è lasciato conoscere nella loro storia" (p. 260).<br />
Si tratta di una identificazione errata tra Dio e la storia, tra Parola ed avvenimento tipica della<br />
filosofia occidentale, da cui Kiko, evidentemente, in qualche modo, non si è ancora purificato! Non<br />
si può ridurre (storicisticamente, heghelianamente) la Parola di Dio solo ad avvenimento, per cui<br />
essa non rivelerebbe anche verità definibili ed eterne. Non si può neanche identificare Dio con le<br />
sue azioni e i suoi interventi.<br />
Dio, trascendente, sebbene si rivela e interviene nella nostra storia, rimane sempre "Altro" anche<br />
rispetto alla stessa storia della salvezza!.<br />
Nella "Dei Verbum" è detto: "Questa economia della Rivelazione avviene con eventi e parole<br />
intimamente connessi, in modo che le opere compiute da Dio nella storia della salvezza,<br />
manifestano e rafforzano la dottrina e le realtà significate dalle parole, e le parole proclamano le<br />
opere e chiariscono il mistero in esse contenuto" (n. 2). Il Concilio, dunque, distingue nella<br />
Rivelazione le opere di Dio dalle parole di Dio: non le identifica, in modo errato, come fa Kiko.<br />
13) "In venti anni la Chiesa ha cambiato enormemente le sue prospettive" (p. 291). Questa frase<br />
viene usata non per esprimere il vero aggiornamento conciliare, ma per giustificare qualsiasi<br />
manipolazione kikista. Papa Paolo VI espresse così il vero aggiornamento:<br />
"Aggiornamento nella fedeltà, sì.<br />
Stravolgimenti arbitrari, no.<br />
* Rinnovamento nella continuità, sì.<br />
Rinnovamento nella frattura con la Tradizione, no.<br />
* Ravvivare il contatto con le fonti cristiane, sì.<br />
Teologia ideologizzata che crea un vuoto dottrinale e storico tra la Chiesa presente e la Chiesa<br />
primitiva, no" (12/8/1970).<br />
14) "Per i cristiani il sacramento autentico istituito ed inaugurato da Gesù Cristo come suo<br />
memoriale è la notte pasquale e come prolungamento ed emanazione di questa, la Domenica" (p.<br />
317).