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Nella Fig. 6.2 sono riportati i risultati delle prove triassiali ... - Padis

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9.3 Linearizzazione consistente mediante derivazione numerica 141<br />

k1 := f (yk) (9.16)<br />

<br />

k2 := f yk + 1<br />

2 ∆Tkk1<br />

<br />

(9.17)<br />

k3 := f (y k − ∆Tkk1 + 2∆Tkk2) (9.18)<br />

Con le due soluzioni disponibili è ora possibile adattare le dimensioni del passo di<br />

integrazione tramite la seguente procedura. Si consideri il tensore differenza:<br />

Rk+1 := y k+1 − y k+1<br />

a cui si può associare una misura scalare dell’errore relativo:<br />

Rk+1 := Rk+1<br />

<br />

y <br />

k+1<br />

(9.19)<br />

(9.20)<br />

L’integrazione sull’intervallo k–esimo si assume accettabile quando per una assegnata<br />

T OL (ragionevolmente piccola), si ha:<br />

Rk+1 < T OL (9.21)<br />

Se tale disuguaglianza è verificata, lo stato del materiale è aggiornato e la<br />

dimensione del substep successivo è assunta, in accordo con Sloan (1987), come:<br />

<br />

1/3<br />

T OL<br />

∆Tk+1 = min 0.9∆Tk<br />

; 4∆Tk<br />

(9.22)<br />

Rk+1<br />

Nel caso contrario, l’ampiezza del substep è ridotta scegliendo un nuovo valore di<br />

∆Tk tramite la funzione:<br />

1/3 T OL<br />

∆Tk+1 = min 0.9∆Tk<br />

; 1<br />

4 ∆Tk<br />

<br />

(9.23)<br />

Rk+1<br />

L’ampiezza del substep è ridotta fino a quando l’accuratezza della soluzione fornita<br />

dalla condizione 9.21 è soddisfatta e un nuovo substep può essere iniziato. Tale<br />

procedura si arresta quando Tk = 1 e si passa allo step successivo [tn+1; tn+2] La<br />

Tab. 9.1 sintetizza l’algoritmo utilizzato.<br />

9.3 Linearizzazione consistente mediante derivazione<br />

numerica<br />

Nel Par. 8.5 è stato descritto con dettaglio il metodo di Newton–Raphson per<br />

la risoluzione iterativa di problemi non lineari. Tale schema richiede la determinazione<br />

della matrice di rigidezza tangente consistente, il cui calcolo, a causa della<br />

non–linearità del legame costitutivo non è possibile in forma chiusa, ma è condotto<br />

tramite il processo di linearizzazione dell’algoritmo di punto di Gauss sviluppato<br />

per integrare l’equazione incrementale espressa dalla eq. 9.2 per i modelli<br />

elastoplastici e dalla eq. 9.9 per i modelli ipoplastici.

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