domande e risposte sulla gestione del rischio amianto
domande e risposte sulla gestione del rischio amianto
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suddetto piano di lavoro senza però che venga<br />
predisposto un organico progetto di bonifica,<br />
corredato degli opportuni e necessari<br />
elaborati.<br />
Al contrario, un committente consapevole e<br />
attento potrebbe affidare questo tipo di progettazione<br />
-erelativa direzione lavori -aun<br />
coordinatore <strong>amianto</strong>, competente e neutrale,<br />
ovviamente, come detto, in possesso anche<br />
di altre specifiche abilitazioni di legge, il quale<br />
potrebbe contemperare adeguatamente:<br />
● le esigenze di sicurezza e protezione <strong>del</strong>l’ambiente<br />
e <strong>del</strong>le persone;<br />
● la scelta <strong>del</strong>le più opportune tecniche di<br />
bonifiche;<br />
● l’utilizzo <strong>del</strong>le più appropriate tecnologie;<br />
● le esigenze di economia;<br />
● i corretti adempimenti,<br />
predisponendo anche <strong>del</strong>le linee guida per il<br />
successivo piano di lavoro, dialogando in modo<br />
competente con l’ASL di riferimento, con<br />
l’impresa incaricata <strong>del</strong>la bonifica e con il proprio<br />
committente. Spesso questa è la strada<br />
più sicura ed economica da percorrere perché<br />
va nella direzione di eliminare il più possibile<br />
alee tecniche ed economiche, di sicurezza, di<br />
prevenzione e di protezione.<br />
È possibile, pertanto, affermare che gli aspetti<br />
gestionali inerenti alla presenza di <strong>amianto</strong><br />
sul territorio, così fortemente antropizzato,<br />
hanno tuttora un’importanza primaria, ma<br />
devono anche presupporre una fondata competenza<br />
<strong>del</strong> soggetto preposto e una profonda<br />
consapevolezza <strong>del</strong> problema e <strong>del</strong> relativo <strong>rischio</strong><br />
da parte dei proprietari e dei responsabili<br />
<strong>del</strong>la <strong>gestione</strong> dei patrimoni edilizi, pubblici<br />
e privati.<br />
Bonifica: il ricorso<br />
a un’impresa qualificata<br />
Ai sensi <strong>del</strong>l’articolo 256, Testo unico sicurezza,<br />
i lavori di demolizione o di rimozione <strong>del</strong>l’<strong>amianto</strong><br />
possono essere effettuati solo da imprese<br />
rispondenti ai requisiti di cui all’articolo<br />
212, “Codice ambiente” (decreto legislativo 3<br />
aprile 2006, n. 152 e succ. modd. e intt.).<br />
Per le imprese di bonifica da <strong>amianto</strong> era già<br />
stata resa obbligatoria l’iscrizione all’Albo nazionale<br />
gestori ambientali (ex rifiuti), nella categoria<br />
10 - Bonifica dei beni contenenti <strong>amianto</strong>.<br />
Infatti, a partire dal 15 giugno 2004, in Italia<br />
nessuna impresa può eseguire questo tipo<br />
di lavori se non è iscritta in questa categoria<br />
Maggio 2010<br />
www.ambientesicurezza.ilsole24ore.com<br />
GRANDI RISCHI<br />
Amianto - Articolo<br />
<strong>del</strong>l’Albo. In particolare, è stato stabilito che, ai<br />
fini <strong>del</strong>l’iscrizione all’Albo, le attività di cui alla<br />
suddetta categoria 10 sono suddivise in:<br />
A. attività di bonifica di beni contenenti<br />
<strong>amianto</strong> effettuata sui seguenti materiali: materiali<br />
edili contenenti <strong>amianto</strong> legato in matrici<br />
cementizie o resinoidi;<br />
B. attività di bonifica di beni contenenti<br />
<strong>amianto</strong> effettuata sui seguenti materiali:<br />
- materiali d’attrito;<br />
- materiali isolanti (pannelli, coppelle, carte e<br />
cartoni, tessili, materiali spruzzati, stucchi,<br />
smalti, bitumi, colle, guarnizioni, altri materiali<br />
isolanti);<br />
- contenitori a pressione;<br />
- apparecchiature fuori uso;<br />
- altri materiali incoerenti contenenti <strong>amianto</strong>.<br />
Inoltre, sia per la categoria 10 A sia per quella<br />
10 B sono state individuate n. 5 classi (nell’ordine:<br />
“a”, “b”, “c”, “d”, “e”, corrispondenti a importi<br />
via via decrescenti dei lavori “cantierabili”).<br />
Infine, l’impresa deve essere anche iscritta:<br />
● al SISTRI - Sistema di controllo <strong>del</strong>la tracciabilità<br />
dei rifiuti, in qualità di produttore -<br />
detentore di rifiuti pericolosi;<br />
● qualora trasporti rifuti d’<strong>amianto</strong>, nella categoria<br />
5 “raccolta e trasporto di rifiuti pericolosi”<br />
<strong>del</strong>l’Albo nazionale gestori ambientali.<br />
La mappatura nazionale<br />
<strong>del</strong>le zone con <strong>amianto</strong><br />
Dal 24 maggio 2003 è in vigore il decreto <strong>del</strong><br />
Ministero <strong>del</strong>l’Ambiente e <strong>del</strong>la tutela <strong>del</strong> territorio<br />
18 marzo 2003, n. 101, recante «Regolamento<br />
per la realizzazione di una mappatura<br />
<strong>del</strong>le zone <strong>del</strong> territorio nazionale interessate<br />
dalla presenza di <strong>amianto</strong>» ai sensi <strong>del</strong>l’articolo<br />
20 («Censimento <strong>del</strong>l’<strong>amianto</strong> e interventi di<br />
bonifica»), legge 23 marzo 2001, n. 93, («Disposizioni<br />
in campo ambientale»). Il provvedimento<br />
concerne la realizzazione di:<br />
● una mappatura completa <strong>del</strong>le zone <strong>del</strong><br />
territorio nazionale interessate dalla presenza<br />
di <strong>amianto</strong>;<br />
● degli interventi di bonifica di particolare<br />
urgenza.<br />
Con questo regolamento sono stati individuati<br />
i criteri per l’attribuzione <strong>del</strong> carattere di urgenza<br />
agli interventi di bonifica, i soggetti e gli<br />
strumenti che realizzeranno la mappatura, le<br />
fasi e la progressione <strong>del</strong>la realizzazione <strong>del</strong>la<br />
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