ventimila beghe sotto i mari - CHIAIA MAGAZINE
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QUART<br />
IERISSIME<br />
13<br />
<strong>CHIAIA</strong>magazine 9>11 settembre novembre 2011<br />
Schiaffo al giornalista,<br />
com’è finita?<br />
Rispondiamo ad un nostro<br />
lettore che ci chiede di essere<br />
informato sulla vicenda<br />
dello schiaffo dato dal capo<br />
dei vigili urbani del Comune<br />
di Napoli Luigi Sementa<br />
(nella foto) al cronista Alessandro<br />
Migliaccio due anni<br />
e mezzo fa. L’antefatto: nel<br />
dicembre del 2008 Sementa<br />
convoca Migliaccio nei suoi uffici per discutere di un articolo<br />
uscito sul quotidiano “Il Napoli” a firma del cronista<br />
dove il capo della municipale non ne esce granché bene.<br />
Il giornalista, collaboratore della trasmissione “Le iene”,<br />
viene “accolto” da Sementa con un sonoro ceffone. La<br />
scena viene immortalata dalla microcamera nascosta che<br />
Migliaccio indossa e in men che non si dica il video del<br />
misfatto fa il giro della rete, fino a conquistare la ribalta dei<br />
tg nazionali e locali. Stando a quanto riporta Nello Cozzolino<br />
su “Iustitia”, l’episodio è approdato in tribunale e<br />
Sementa, difeso dall’avvocato Domenico Ciruzzi, ha cercato<br />
una strada per arrivare a una conciliazione, inizialmente<br />
rifiutata da Migliaccio. Pochi mesi fa l’accordo:<br />
nell’udienza del 20 giugno, davanti al giudice di pace Calabrò,<br />
il giornalista ha <strong>sotto</strong>scritto insieme a Sementa la remissione<br />
reciproca delle querele e ha firmato un atto<br />
stragiudiziale, che riporta le scuse del capo dei vigili urbani<br />
e il versamento di un indennizzo, circa 2.500 euro, che<br />
Migliaccio ha donato in beneficenza all’ospedale pediatrico<br />
Santobono di Napoli.<br />
La fotonotizia<br />
Procida, convegno<br />
sui pericoli dell’amianto<br />
“Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della<br />
propria persona”. Così recita l’articolo 3 della Dichiarazione universale<br />
dei diritti umani, <strong>sotto</strong>scritta ed adottata dall’Assemblea Generale<br />
delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948. Purtroppo, pensando ai lavoratori<br />
e ai cittadini che hanno perso la vita a causa di malattie connesse<br />
all’inalazione di polveri di amianto, questa norma sembra essere<br />
rimasta lettera morta. Da queste riflessioni ha preso le mosse il dibattito<br />
tenutosi lo scorso 14 settembre presso la sala consiliare del Comune<br />
Isola di Procida dal titolo “Amianto: tutela e risarcimento del danno -<br />
Aspetti medici e legali”. All’incontro, organizzato dall’associazione Dinghy<br />
Isola di Procida e dallo Studio legale Petruzzelli, hanno partecipato<br />
il sindaco di Procida, Vincenzo Capezzuto, l’assessore ai Trasporti<br />
con delega al Mare, Pasquale<br />
Sabia, l’avvocato<br />
del Foro di Bari, Pierpaolo<br />
Petruzzelli, l’avvocato del<br />
Foro di Philadelphia, Mitchell<br />
S. Cohen, Aniello<br />
Scotto di Santolo, della direzione<br />
generale del Cardarelli<br />
di Napoli, Maria<br />
Giuseppina Lecce, dirigente<br />
del Ministero della<br />
Salute e Maria Salette<br />
Longobardo, dirigente<br />
scolastico dell’ISSS “ITC<br />
Francesco Caracciolo”.<br />
Gli interventi sono stati<br />
moderati dal giornalista<br />
Domenico Ambrosino. Il convegno ha centrato l’attenzione soprattutto<br />
sulle migliaia di <strong>mari</strong>ttimi, tra questi anche gli associati<br />
del Circolo Capitani e Macchinisti di Procida, che, da anni, tentano<br />
di vedersi riconosciuti i danni provocati dall’esposizione alle<br />
fibre di amianto, materiale presente a bordo delle navi <strong>sotto</strong> molteplici<br />
forme.<br />
Piazza Amedeo,<br />
topi a passeggio<br />
Riceviamo e pubblichiamo queste fotografie “inquietanti” scattate in piazza Amedeo dalla signora Vittoria. Vista l’eloquenza delle immagini, riteniamo superfluo ogni commento.