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ventimila beghe sotto i mari - CHIAIA MAGAZINE

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EDITO<br />

RIALI<br />

3<br />

<strong>CHIAIA</strong>magazine 9>11 settembre novembre 2011<br />

di Max De Francesco<br />

Don Luigi Sturzo, il cui pensiero<br />

oggi viene rievocato di continuo<br />

dai democristiani sparsi <strong>sotto</strong><br />

“smentite” spoglie, era solito dire<br />

che in politica esistono tre categorie<br />

di persone: i grandi artefici, gli<br />

artigiani e i mestieranti. Ce n’è<br />

una quarta che, in questi tempi<br />

urlanti, si fa largo suonando in<br />

ogni dove i bombardini dell’antipolitica:<br />

la categoria dei rivoluzionari.<br />

Meglio i bombardini che<br />

le bombe, meglio una banda di<br />

musica populista che le bande da<br />

“c’eravamo tanto armati”, meglio<br />

una bandana che un volto coperto.<br />

Chi però fa del buonsenso la sua<br />

bandiera e dei falsi miti è cacciatore,<br />

si sente lontano dal revolution<br />

man, eroe del nostro<br />

maltempo, versione aggiornata<br />

dello showman di berlusconiana<br />

memoria, maniacale bazzicatore<br />

di piazze vere e virtuali, primatista<br />

nell’infilare, brandeggiando<br />

una purezza senza fondo, la parola<br />

magica “rivoluzione” in ogni<br />

discussione. Il virus rivoluzionario<br />

corre più veloce dei neutrini da<br />

REVOLUTION<br />

MAN<br />

Nord (Bossi: “Nessuno fermi la rivoluzione<br />

padana”; Renzi: “Facciamo<br />

la rivoluzione, stop ai<br />

partiti dei dinosauri”) a Sud (de<br />

Magistris: “Sono molto soddisfatto<br />

di questi primi cento giorni<br />

per lo spirito rivoluzionario…”;<br />

De Luca: “Se avessimo vinto alla<br />

Regione avremmo fatto la rivoluzione,<br />

altro che la palude burocratica<br />

e il nulla in cui stiamo<br />

affondando”), contagiando quei<br />

cuori lacerati desiderosi di danzare<br />

sulle macerie. Chi si iscrive<br />

al Partito Revolution Man gode di<br />

alcuni vantaggi: libertà totale di<br />

turpiloquio; ammirazione della<br />

casta borghese; biglietti gratis per<br />

i monologhi di Benigni; ospitate<br />

garantite nel servizio pubblico di<br />

Santoro; alta probabilità di entrare<br />

nei diari dei teenager; firma<br />

assicurata nei manifesti per il<br />

bene comune; facilitazioni nel<br />

conquistare la patente di moralità;<br />

visite guidate nelle piazze<br />

calde del mondo. Segnaliamo un<br />

unico svantaggio: possibilità di<br />

perdere la testa.<br />

di Marco Mansueto<br />

In un momento in cui il mondo<br />

politico viene costantemente<br />

messo in discussione, vivendo in<br />

una sorta di assedio quotidiano<br />

che ne mina credibilità e<br />

funzionalità, il Popolo della<br />

Libertà, attraverso la “scesa in<br />

campo” del segretario Angelino<br />

Alfano, lo strumento del<br />

tesseramento e l’inizio della<br />

stagione congressuale, ha iniziato<br />

un nuovo percorso di democrazia<br />

partecipativa. Un riavvicinamento<br />

al Paese reale, nato dalla<br />

consapevolezza che occorre un<br />

vero partito che sappia essere vivo<br />

non solo in tempi di elezioni ma in<br />

ogni istante del giorno,<br />

aggregando i giovani, lavorando<br />

nel sociale e nella cultura,<br />

movimentando con il suono delle<br />

idee le pericolose apatie delle<br />

nostre comunità. L’antipolitica,<br />

che ha in personaggi con<br />

responsabilità istituzionali i suoi<br />

campioni preferiti, va contrastata<br />

dalla buona politica in cui etica di<br />

responsabilità dei politici,<br />

autentico confronto interno nei<br />

partiti e vero coinvolgimento dei<br />

CURA<br />

RICOSTITUENTE<br />

cittadini nell’elaborazione dei<br />

programmi, rappresentino le sue<br />

fondamenta. Da qui bisogna<br />

ripartire senza “se” e senza “ma”.<br />

Da qui il Pdl sta iniziando a<br />

camminare per rifondarsi,<br />

ricostituirsi. Questa strada<br />

“ricostituente” necessita,<br />

soprattutto a Napoli e in<br />

Campania, di alcuni linee-guida<br />

imprescindibili: maggiore spazio e<br />

responsabilità ai giovani eletti;<br />

impossibilità a mantenere più<br />

incarichi politico-amministrativi<br />

contemporaneamente; priorità,<br />

nella scelta dei candidati, al codice<br />

etico con l’esclusione di<br />

condannati in via definitiva per<br />

reati contro la pubblica<br />

amministrazione; creazione di una<br />

cabina di regia per la<br />

comunicazione basata sui new<br />

media. Un’abitudine virtuosa, poi,<br />

deve essere la stella di ogni iscritto:<br />

quella di diffondere la politica<br />

della realtà e delle riforme affinché<br />

abbia il sopravvento. Solo così il<br />

Pdl potrà avere un presente<br />

credibile e un futuro possibile.

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