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ventimila beghe sotto i mari - CHIAIA MAGAZINE

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LA<br />

PILLI<br />

Saper<br />

Vivere<br />

29<br />

FERRIGNI 35: CAMBIANO LE REGOLE DELL’APERITIVO<br />

no spazio wi-fi aperto ai<br />

Ugiovani e all’arte, questo è<br />

Ferrigni 35, il nuovo luogo di<br />

ritrovo per la vita notturna a<br />

Chiaia che rifugge la solita<br />

definizione di “baretto”. La<br />

missione dei quattro giovani<br />

napoletani, che da sempre abitano<br />

la notte e inseguono la convivenza<br />

con il prossimo non come attività<br />

passiva ma con scopi culturali, è<br />

quella di percepire un lounge-bar<br />

come luogo di incontro-scontro, di<br />

scoperta-riscoperta, oasi di musica<br />

e drink. Ambienti interni in pietra<br />

e legno a vista, ritmi deep-house e<br />

soulful house, ma soprattutto porte aperte ai giovani artisti di Napoli e altrove, perché Ferrigni 35 è anche uno<br />

spazio di libera espressione dove ognuno, può proporre le sue installazioni, sculture, fotografie, dipinti, e fumetti<br />

per metterli in mostra. Protagonisti della serata inaugurale gli scatti sul filo dell’amarcord che mostrano Chiaia<br />

“Com’era/Com’è” (nell’immagine il pre-ristrutturazione), fotografie che ripercorrono la storia del quartiere e del<br />

locale, proiettato al futuro grazie allo stile minimal e agli schermi digitali per videoproiezioni, musical e calcio. La<br />

tecnologia sposa la tradizione campana del gusto all’ora dell’aperitivo: coloro che sceglieranno Ferrigni 35 come<br />

nuova dimora collettiva potranno lasciarsi tentare da prelibatezze gastronomiche esclusive ma casalinghe come i<br />

babà rustici, la mozzarella di Sorrento e i muffin salati, il tutto accompagnato da vini campani e dai drink di<br />

Valeria e Antonio. Insomma, Dalle ceneri del baretto DiscoNà, è resuscitato un rifugio che, alternando cucina, arte<br />

giovane e tempo libero, si pone già come meta del prossimo inverno nel golfo.<br />

<strong>CHIAIA</strong>magazine 9>11 settembre novembre 2011<br />

COMUNITÀ LUTERANA, L’AUTUNNO CALDO DEI CONCERTI<br />

Particolarmente ricca quest’anno la rassegna “Concerti d’autunno” della Comunità<br />

Evangelica Luterana di Napoli. La rassegna, giunta alla sedicesima edizione, ospita nove<br />

concerti, ad ingresso libero, e la serata di premiazione del concorso letterario “Una piazza,<br />

un racconto”. L’evento inaugurale, tenutosi mercoledì 5 ottobre, è stato un omaggio ai 150<br />

anni dell’Unità d’Italia che ha visto protagonisti sul palco, un musicista del Nord e uno del<br />

Sud del Paese, rispettivamente Marco Battaglia e Gianluigi Giglio, chitarristi specializzati nel<br />

repertorio ottocentesco, su musiche di Mauro Giuliani e di Marco Aurelio Zani de Ferrantis.<br />

Il concerto è stato l’occasione per ascoltare dal vivo il prezioso strumento d'epoca<br />

appartenuto a Giuseppe Mazzini (nella foto) datato 1811 e costruito dalla liuteria<br />

napoletana di Giuseppe Fabricatore. Appuntamento fisso, quindi, ogni mercoledì fino al 7<br />

dicembre, con le composizioni più emozionanti (Chopin, Liszt, Ravel e tanti altri) interpretate<br />

da musicisti di assoluto valore come Salvatore Morra, chitarrista ed esperto di musica araba,<br />

protagonista della soirée del 26 ottobre insieme al tenore Marcello Nardis (tra i più<br />

interessanti interpreti vocali della sua generazione) nell’interpretazione del Winterreise D911<br />

di Shubert. Si prosegue il 2 novembre con l’incontro tra l’arpa di Alessandra Ziveri e il<br />

pianoforte di Raffaella Zagni con brani del repertorio di Pollini, Ravel, Nadermann, Rossi e<br />

Saint Saens. Mercoledì 9, viaggio nella tradizione napoletana del Settecento e dei suoi<br />

maggiori esponenti (Cimarosa, Durante, Jommelli e Paradisi) con le chitarre di Giuseppe<br />

Aversano e Rosario Ascione, mentre il giorno 16 il palcoscenico si tingerà dei colori del<br />

romanticismo tedesco con il pianoforte suonato a quattro mani da Federica Monti e Fabio<br />

Bianco (freschi di debutto a Monaco di Baviera con grande successo di critica e pubblico).<br />

Appuntamento con la letteratura mercoledì 23 novembre con la serata di premiazione del<br />

Concorso letterario “Una piazza, un racconto” (giunto alla sua tredicesima edizione, giuria<br />

presieduta da Riccardo Bachrach e composta da Cristiane Groeben, Aurora Capocardo,<br />

Francesco D’Episcopo e Massimiliano De Francesco), durante la quale l’attore Andrea de<br />

Goyzueta leggerà alcuni brani dei tre racconti premiati intervallati dalla esecuzione dei<br />

brani scelti ed eseguiti dalla pianista Maria Grazia Ritrovato Buonoconto. Il violoncellista<br />

dell’Accademia di Santa Cecilia, Danilo Squitieri suonerà mercoledì 30 con il pianista<br />

Fiorenzo Pascalucci, il duo proporrà un concerto dedicato a Stravinskij, Martinu e<br />

Rachmaninov. Serata conclusiva mercoledì 5 dicembre con il violoncello di Francesco Di<br />

Donna e il pianoforte di Massimo Verone (in programma, musiche di Frank e Poulenc). La<br />

rassegna si inserisce, come ha ricordato Riccardo Bachrach (presidente della Comunità<br />

Evangelica Luterana di Napoli), nel più ampio programma di iniziative culturali, sociali e di<br />

solidarietà che la Comunità Evangelica Luterana di Napoli promuove con successo sul<br />

territorio da oltre quindici anni, grazie anche al contributo spontaneo dei cittadini che<br />

donano alla Chiesa Luterana l’otto per mille.<br />

Amarcord<br />

di Rosario Scavetta<br />

LA DIMORA “IDILLIACA”<br />

DI NORMAN DOUGLAS<br />

F<br />

ra i proprietari della villa imperiale<br />

di Pausilypon il più noto fu sicuramente<br />

l’inglese George Norman<br />

Douglas, autore di numerosi e piacevoli<br />

libri, tra questi “Summer Islands”. Carlo<br />

Knight nell’introduzione alla versione italiana<br />

del libro, intitolata “Isole d’estate”,<br />

traccia un’efficace biografia di questo<br />

estroso personaggio. Norman Douglas<br />

acquistò nel1986 la villa dell’architetto<br />

Bechi, posta di fronte l’isola della Gaiola.<br />

Nel fare la descrizione del posto dove è<br />

collocata la villa, Douglas, si lascia andare<br />

ad un’esternazione, per così dire,<br />

non molto elegante: “Il posto circondato<br />

su tre lati dal mare e con una spiaggetta<br />

per fare i bagni d’estate, sarebbe una dimora<br />

idilliaca, eccettuati due aspetti negativi:<br />

certi vicini orribili e plebei e il<br />

cattivo stato del sentiero (ora l’hanno migliorato)<br />

che sale fino alla strada principale<br />

di Posillipo”. Al dì là degli “orribili”<br />

vicini, Norman Douglas, riceveva nella<br />

sua villa il meglio del mondo cosmopolita<br />

che all’epoca viveva sul golfo di Napoli.<br />

Fra gli illustri visitatori ricordiamo Alfred<br />

Friedrich Krupp, il cosidetto “re dei cannoni”.

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