ventimila beghe sotto i mari - CHIAIA MAGAZINE
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LA<br />
PILLI<br />
Saper<br />
Vivere<br />
31<br />
<strong>CHIAIA</strong>magazine 9>11 settembre novembre 2011<br />
BellaGente di Tommy Totaro<br />
JORIT CERULLO, ARTISTA SOLIDALE<br />
L’italo-olandese, Jorit Cerullo ha iniziato a dipingere da giovanissimo come<br />
street-writer e attualmente studia pittura all'Accademia di Belle Arti di Napoli,<br />
spaziando tra diverse tecniche: dalla bomboletta spray all’aerografia, fino alla<br />
più classica tempera. Il suo stile è fortemente influenzato dall’arte africana, che<br />
ha avuto modo di conoscere durante vari viaggi. Nonostante la giovane età, Jorit<br />
è stato protagonista di diverse mostre. Nella personale del giugno 2010 ha<br />
esposto per beneficenza 25 opere ispirate al continente africano. Nell’ultima<br />
mostra tenutasi a Chiaia, ha esposto insieme ad artisti africani della scuola<br />
Tinga Tinga (Dar el Salam). Anche in questo caso la mostra ha avuto scopi<br />
benefici.<br />
Com'è nata la tua passione per l'Africa?<br />
Fin da piccolo ho avuto la fortuna di viaggiare molto e una delle mete preferite<br />
della mia famiglia è l’Africa. Il mio primo viaggio è stato in Kenya e da subito ho<br />
capito che in quel paese c’è qualcosa di magico, qualcosa che qui in occidente<br />
non c’è più o forse non c’è mai stato. A quel viaggio seguirono molti altri: Sud<br />
Africa, Zanzibar, Botswana, Mauritius, Zambia, Tanzania. Ad ogni viaggio<br />
aumentava il mio interesse verso quei luoghi e quelle persone, a tal punto da<br />
spingermi a cambiare la mia visione delle cose e il mio modo di affrontare la<br />
vita.<br />
Cosa hai portato con te, come artista, dal tuo ultimo viaggio in Africa?<br />
Nel mio ultimo viaggio in Tanzania ho appreso la tecnica della scuola Tinga<br />
Tinga, grazie agli artisti di Dar es Salaam, in particolare grazie a Zuberi. Lui è<br />
maestro di una delle scuole locali e mi ha seguito nell’apprendimento di questa<br />
difficilissima tecnica pittorica. Tale tecnica consiste nell’applicazione di svariati<br />
strati di colore ad olio, ogni strato si può sovrapporre soltanto dopo<br />
l’essiccazione completa<br />
dello strato <strong>sotto</strong>stante. Le<br />
opere realizzate<br />
generalmente consistono in<br />
rappresentazioni stilizzate<br />
di animali della savana,<br />
che vengono trasformati<br />
con la fantasia degli artisti<br />
africani in simboli di una cultura ancestrale sempre viva.<br />
Cosa vuoi comunicare con i tuoi quadri ispirati all'Africa?<br />
Mi piace comunicare il contrasto che c’è tra la bellezza di una natura selvaggia e<br />
di un popolo incontaminato e la situazione di povertà, disagi e ingiustizie che si<br />
vive in quei luoghi, ma non è facile esprimere tutto ciò con un dipinto. In<br />
particolare nelle opere che ho esposto alla mia ultima mostra da Frau in via<br />
Filangieri, affiancate da dipinti realizzati da svariati artisti della scuola Tinga<br />
Tinga, ho cercato di comunicare ciò che ho vissuto, le emozioni che ho provato:<br />
il sorriso dei bambini di Mbweni, la malinconia e la dolcezza nello guardo di una<br />
donna non ancora matura eppure già madre, l’ospitalità di un popolo che ha<br />
molto da raccontare e molti sogni da realizzare.<br />
Qual è il tuo impegno concreto nell'aiutare il popolo africano?<br />
Il mio impegno si è potuto concretizzare grazie alla Onlus “Vivere per Amare -<br />
Live to Love”, da anni attiva nel continente africano, sostenendo, insieme ad<br />
altre realtà associative, il finanziamento, la costruzione e la gestione di strutture<br />
sanitarie in Africa. L’associazione, inoltre, svolge un’attività permanente di<br />
formazione del personale medico ed infermieristico locale, si impegna per la<br />
scolarizzazione nel villaggio di Mbweni e Kahama e per la realizzazione di un<br />
ospedale itinerante.<br />
Come trascorri il tuo tempo libero in zona Chiaia?<br />
Beh semplicissimo. Acquisto musica o Dvd da Feltrinelli in piazza dei Martiri.<br />
Nella stessa piazza, vado da Emporio Armani per le ultima novità fashion. Mi<br />
piacciono molto i baretti, soprattutto d'’inverno, per trascorrere un po’ di tempo<br />
con gli amici in modo spensierato. E logicamente tappa obbligata è il Voga di<br />
vico Satriano.<br />
Si chiama Sasha Irace la Miss Pin Up Chiaia<br />
di questo numero. Avvocatessa napoletana<br />
di 24 anni, la bella Sasha si distingue per il<br />
suo sguardo ammaliante, unito ad un fisico<br />
perfetto: 89-63-92 sono le sue misure, per un<br />
metro e 73 di altezza. Principessa del foro e<br />
delle passerelle, Sasha unisce in sè<br />
le caratteristiche principali del<br />
segno zodiacale a cui appartiene,<br />
quello dello Scorpione, essendo<br />
dotata di una naturale aura di fascino<br />
magnetico e di un’ottima<br />
dialettica, indispensabile per il suo<br />
lavoro. Dietro l’immagine patinata<br />
da fotomodella si nasconde un peperino<br />
che già in tenerissima età sfilava<br />
davanti allo specchio,<br />
cambiandosi d’abito più e più volte.<br />
La madre di Sasha ha assecondato<br />
l’indole vanitosa della figlia iscrivendola,<br />
a soli due anni, al concorso lanciato<br />
dal giornale “Bimbi belli”, che fu la<br />
prima di una lunga serie di vittorie:<br />
Sasha, infatti, da allora non si è più fermata<br />
ed ha inanellato premi e riconoscimenti,<br />
come la fascia di “Miss Sorriso” al<br />
concorso di “Miss Regione Campania” a<br />
Miss Pin Up Chiaia<br />
a cura di Fabio Tempesta<br />
SASHA, UN PEPERINO<br />
IN PASSERELLA<br />
soli 12 anni. Da giovanissima la svolta: il<br />
primo servizio fotografico di abbigliamento<br />
per “Innovative” che le ha aperto una brillante<br />
carriera fatta di sfilate, fotoromanzi e apparizioni<br />
televisive come modella e ballerina in<br />
“Ciao Darwin”, “Sarabanda” e “Uno Mattina”.<br />
Testarda, solare e molto orgogliosa,<br />
Sasha, nonostante i successi, non si è montata<br />
la testa e ha mantenuto sempre uno dei principi<br />
fondamentali dell’educazione ricevuta dai<br />
genitori, ossia l’umiltà, che considera un valore<br />
importante. Molto tradizionalista (sogna<br />
di sposarsi e avere tanti bambini a breve),<br />
Sasha crede in Dio ma<br />
anche nel principe azzurro<br />
e nelle favole.<br />
Quella d’amore con un<br />
ragazzo più grande di<br />
lei, durata 7 anni, si è<br />
conclusa da poco ma<br />
Sasha si consola viaggiando<br />
con le amiche e<br />
andando a ballare nei<br />
suoi locali preferiti come<br />
la Garconne e il Vittoria<br />
Club di Salerno.