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ventimila beghe sotto i mari - CHIAIA MAGAZINE

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<strong>CHIAIA</strong>magazine 9>11 settembre novembre 2011<br />

INTERVISTA A MAZZIOTTI<br />

“EX ITALSIDER, BONIFICA INCOMPLETA”<br />

Cementir, 25 milioni per liberarsi di Caltagirone<br />

Ex Italsider: 330 ettari in cui costruire un sogno. E<br />

di trasferirlo dalla cornice teorica a quella pratica<br />

si dovevano occupare le 2 società di<br />

trasformazione, prima Bagnoli Spa e poi<br />

Bagnolifutura, create apposta dal Comune per<br />

bonificare innanzitutto e per realizzare<br />

successivamente insediamenti avveniristici (il<br />

megaparco verde, la città dello sport, un<br />

superacquario, nuove residenze e molto altro<br />

Mi risulta che, adesso, nessuno sa con precisione se<br />

alla Cementir ci sia ancora amianto o meno.<br />

Ma perché non si procede all’esproprio?<br />

Perché acquisire la ex Cementir significa<br />

corrispondere a Caltagirone, o con indennizzo o con<br />

trattativa, 25 milioni di euro: e dove li trova i<br />

quattrini Bagnolifutura che di suo ha un bilancio in<br />

rosso di 330 milioni di euro, e che, per ripianare<br />

ancora). Ma non tutto è filato liscio. L’intervista<br />

all’architetto Gerardo Mazziotti, esponente della<br />

società civile ed esperto della questione.<br />

Professor Mazziotti, sulle operazioni di<br />

disinquinamento dell’ex area siderurgica la<br />

società civile usa toni durissimi.<br />

La bonifica è ancora lontana dall’essere ultimata. Le<br />

due società di trasformazione non sono riuscite dal<br />

1996 in poi a risolvere il problema. Sulla<br />

pseudobonifica ci sono denunce e indagini. Per non<br />

parlare dei fondi sperperati. Ombre pesanti che<br />

riguardano sia l’area di costa, cioè la colmata e i<br />

fondali, che quella interna. E stiamo parlando dei<br />

suoli di proprietà del Comune. Perché poi ci sarebbe<br />

anche l’area della ex Cementir, l’unica ad essere<br />

ancora in mano ad un privato, vale a dire il dottor<br />

Caltagirone: che costituisce un capitolo a parte.<br />

Perchè?<br />

Perchè l’area, cioè suoli e vecchio cementificio, è<br />

inclusa nel Piano Urbanistico per Bagnoli (ndr PUE:<br />

Piano Urbanistico Esecutivo), approvato dal Consiglio<br />

Comunale nel novembre 2003, e a sua volta figlio<br />

della variante al Piano Regolatore Generale,<br />

approvata prima dal Consiglio Comunale nel ’96 e<br />

poi dalla Regione Campania nel ’98. In parole<br />

povere, un complesso vincolato alla pubblica utilità<br />

al punto da essere incluso nel realizzando Parco<br />

verde da 120 ettari, previsto a Bagnoli. Dunque,<br />

l’intera area doveva essere espropriata dal Comune<br />

con corresponsione di un congruo indennizzo al<br />

dottor Caltagirone o comunque essere acquisita con<br />

trattativa bonaria. Sono passati quasi 16 anni e la<br />

dismessa Cementir è ancora lì. Caltagirone è ancora<br />

il legittimo proprietario. E di acquisizione nemmeno<br />

l’ombra.<br />

Che consuntivo si può fare sulla bonifica<br />

dell’amianto nel suolo e sullo<br />

smantellamento di impianti e capannoni?<br />

Sul disinquinamento c’è un’ordinanza comunale del<br />

maggio 2008 con cui si imponeva al proprietario di<br />

procedere alla bonifica dei terreni, e non allo<br />

smantellamento. Nel luglio 2010 la Cementir ha<br />

comunicato di aver eseguito parte della bonifica ma<br />

di aver sospeso le operazioni in seguito al crollo<br />

interno di alcuni capannoni per poter effettuare<br />

opere di messa in sicurezza. Mi chiedo quali visto<br />

che tutto già cascava a pezzi. In seguito non se ne è<br />

saputo più nulla.<br />

Non le risulta, allora, che la Cementir abbia<br />

obbedito all’ordinanza di rimozione del<br />

Comune e abbia, quindi, completato la<br />

bonifica?<br />

questa «voragine», probabilmente sarà obbligata ad<br />

usare il ricavato della vendita dei suoli edificabili<br />

dell’ex Italsider, senza ottenere alcun utile.<br />

E allora sarà per questo che Marcello<br />

Taglialatela, assessore regionale<br />

all’Urbanistica, suggerisce il colpo di spugna?<br />

Vale a dire: che il Comune proponga<br />

all’imprenditore di cancellare a spese sue la<br />

ex Cementir, veleni e impianto, e così<br />

Palazzo S. Giacomo eviterà una costosa<br />

procedura di esproprio e un contenzioso<br />

infinito con Cementir Spa.<br />

Non si tratta di un colpo di spugna. Caltagirone si<br />

impegnerebbe a demolire il cementificio e a<br />

bonificare i suoli che cederebbe gratuitamente al<br />

Comune e, in cambio, avrebbe la possibilità di<br />

costruire abitazioni in altre parti di Bagnoli. Io non<br />

condivido la proposta perché i 25 milioni dovrebbero<br />

metterli a disposizione il Comune, la Provincia e la<br />

Regione, che sono i soci della Bagnolifutura.<br />

C’è il rischio che il previsto Parco verde da<br />

120 ettari esca ridimensionato dalla<br />

vicenda?<br />

Assolutamente no. Una volta risolta la questione<br />

Cementir, le dimensioni del Parco non subiranno<br />

diminuzioni. (pf)

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