ventimila beghe sotto i mari - CHIAIA MAGAZINE
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RIFLE<br />
SSIONI<br />
15<br />
<strong>CHIAIA</strong>magazine 9>11 settembre novembre 2011<br />
Odi Mimmo Della Corte<br />
Oltre seicento milioni di euro (pari per chi non avesse ancora<br />
troppa dimestichezza con la matematica a circa 1.200miliardi di<br />
vecchie lire) di deficit nel bilancio dell’Eav, l’holding dei trasporti<br />
in Campania: di conseguenza stazioni chiuse per problemi<br />
strutturali e lavori di rifacimento di linee annunciati mai<br />
effettuati. È il drammatico buco nero di fronte al quale si sono<br />
trovati, all’atto dell’insediamento, i nuovi vertici dell’ente, vale a<br />
dire Nello Polese, amministratore unico, e Valeria Casizzone,<br />
direttore generale. Una situazione estremamente difficile per i<br />
pendolari, costretti a viaggiare come sardine in scatola,<br />
Purtroppo i nodi, da noi denunciati nel 2010 nel libro<br />
“Magnanapoli” ed edito dalla Iuppiter, sono venuti, come<br />
previsto allora, al pettine: e fanno male, anche se i responsabili<br />
veri di questa situazione, come di tutte le altre che affliggono la<br />
nostra regione, ormai non ci sono più. Un altro “costone di<br />
roccia”, quindi, è caduto sulla testa della Giunta Caldoro,<br />
aggravando ulteriormente una realtà già ai limiti del collasso per i<br />
debiti ereditati, e non solo sul fronte dei trasporti (vedi lo<br />
sforamento del patto di stabilità interno), le cui conseguenze<br />
continuano “a farsi sentire” e che i tagli del Governo, quelli già<br />
effettuati e quelli in arrivo, rischiano di rendere addirittura<br />
insostenibile. Il clima nel settore dei trasporti regionali, resta,<br />
TRASPORTI IN TILT, L’ONDA LUNGA<br />
DELLO SGOVERNO BASSOLINIANO<br />
ammassati l’uno all’altro. Ancora di più se<br />
hanno la sfortuna d’imbattersi nell’ultimo<br />
acquisto ferroviario dell’epoca bassoliniana:<br />
treni di “bell’aspetto”, costati il classico<br />
“occhio della testa”, imponenti e dotati di aria<br />
condizionata, ma poco ricettivi, con scarsa<br />
disponibilità di posti e mancanza di appoggi<br />
(cd. mancorrenti) per reggersi quando non si<br />
trova posto a sedere. Più che un sogno svanito,<br />
ad esempio, la Circumvesuviana, sembra<br />
essere diventata un incubo per le decine di<br />
migliaia di pendolari che utilizzano per i loro<br />
spostamenti i mezzi di quello che l’ex<br />
governatore Bassolino ed il suo assessore<br />
regionale ai trasporti Luigi Nicolais avevano<br />
pomposamente definito “Metrò Regionale”.<br />
Tutto questo mentre la riapertura delle scuole<br />
- poiché alle migliaia di pendolari per lavoro si<br />
sono aggiunti le migliaia di studenti che<br />
utilizzano gli stessi mezzi per recarsi a scuola -<br />
ha fatto ulteriormente peggiorare le cose.<br />
“Più che un sogno<br />
svanito, la<br />
Circumvesuviana<br />
sembra essere diventata<br />
un incubo per le decine<br />
di migliaia di pendolari<br />
che utilizzano per i loro<br />
spostamenti i mezzi<br />
di quello che l’ex<br />
governatore Bassolino<br />
ed il suo assessore<br />
regionale ai trasporti<br />
Luigi Nicolais avevano<br />
pomposamente definito<br />
“Metrò Regionale”<br />
quindi, tesissimo. Gli addetti contestano anche il<br />
nuovo piano corse, scattato il 12 settembre scorso,<br />
che ha tagliato 1.200.000 chilometri di<br />
percorrenza all’anno, ritardato di un’ora la<br />
partenza dei primi treni (dalle 5 alle 6) e<br />
anticipato di altrettanto quella degli ultimi (dalle<br />
22 alle 21), con consequenziale soppressione<br />
annua di 39.000 corse. Colpi di scure inevitabili:<br />
“senza sorde nun se cantano messe”. “Paghiamo -<br />
<strong>sotto</strong>linea il consigliere regionale del Pdl, Luciano<br />
Schifone, presidente del Tavolo Regionale del<br />
Partenariato Economico e Sociale della Campania<br />
- l’allegria con la quale sono stati gestiti i<br />
trasporti, e non solo quelli, negli ultimi dieci anni.<br />
Per uscirne, occorre il contributo di tutti, anche<br />
dei lavoratori, le cui difficoltà comprendiamo, ma<br />
ai quali non possiamo non ricordare che la Giunta<br />
regionale sta facendo il massimo per uscire<br />
dall’empasse, ma soprattutto, che anche i cittadini<br />
utenti hanno i propri diritti. Soprattutto quando si<br />
tratta di diritti pagati a così duro prezzo”.