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SPECIALE CICLO UN MERCATO IN CONTINUA EVOLUZIONE
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mo in collaborazione con le istituzioni
per erogare norme che migliorino
sempre di più questo aspetto.” Il
modo migliore per costruire il
cambiamento è lavorare
sulla base. Per questo la
Commissione si è relazionata
con i direttori di corsa
e le grandi associazioni
che coinvolgono la bicicletta,
portando avanti iniziative
importanti sul territorio nazionale,
da Lecce ad Alessandria, promuovendo
presso associazioni, enti
locali e società sportive regole di
buon comportamento anche per il
ciclista comune. “Non devono girare
appaiati in due o tre. Se vogliono
parlare, accostino e si fermino.” Una
buona norma da imparare, fin da
quando si è bambini. In questo senso
si legga l’iniziativa della Federazione
“Pinocchio in bicicletta”, rivolta
alle scuole primarie e secondarie. “Il
senso civico ed il rispetto del codice
stradale – afferma infatti Soragni –
sono un problema di cultura. Bisogna
formare i bambini a rispettare
il semaforo e le strisce pedonali”.
E ad infilarsi il casco ogni volta che
salgono in sella, un’abitudine ampia-
Diverso, originale, ecologico, salutare. Alternativo.
Nel mondo del fashion e dell’esteriorità il ritorno
alle due ruote, ai pedali, al dolce faticare in salita
è qualcosa di più di una sensazione vintage
mente diffusa in Europa,
ma difficile da accettare
come consuetudine in
Italia. “Deve diventare una
prassi – spiega Soragni –
un’abitudine all’ordine del giorno.
Le biciclette devono essere ben visibili,
con i campanelli e i fanali.” Cosa
che dev’essere ben chiara ai negozianti
quando interagiscono con i loro
clienti, qualunque età essi abbiano,
perché alla sicurezza non c’è limite.
Piuttosto, ascoltando Soragni,
potrebbe diventare un business. “Ci
sono studi approfonditi per salvaguardare
l’impatto sull’asfalto, in
particolare sul casco, perché è raro
che, nel ciclismo, ci siano incidenti
che portano ad un cedimento della
colonna vertebrale. Poi è chiaro che
tutto serve e che, se ci fosse la possibilità
che qualche azienda proponesse
un modello di abbigliamento
che desse ancora più sicurezza e
Raimondo Soragni
garantisse una maggiore protezione
alla colonna vertebrale, sarebbe bene
accetta e permetterebbe al prodotto
in questione di essere oggetto
di nuove attenzioni sul mercato”.
Che, numeri alla mano, regge alla
crisi. Sarà perché la bicicletta è ancora
il primo o il secondo gioco che
si regala a un bambino, fatto sta che
le statistiche pubblicate dall’AN-
CMA, l’Associazione Nazionale Ciclo
Motociclo Accessori, evidenziano
come nel 2010 siano state prodotte
in Italia 2.489.000 biciclette, meno
dei 2.585.000 del 2009, ma più dei
2.380.000 del 2008. Interessanti
anche i dati relativi ai mercati nei
quali i prodotti hanno trovato maggiori
riscontri. È comune infatti il
trend di una maggiore vocazione
estera del business a due ruote, con
1.354.320 biciclette destinate
all’esportazione nel 2010,
Tecnologia e futuro
70
Avveniristico, frutto della costante ricerca di
aziende e scienziati che si impegnano su
un prodotto performante e qualitativamente
sempre più competitivo. I negozi espongono
il presente, e le fiere, come l’Eurobike di
Friedrichshafen, cercano di anticipare il futuro.
Tante le novità presenti. Biciclette elettriche,
cicli smontabili e collocabili addirittura
all’interno di uno zaino, leghe più forti e leggere,
design ed estetica alla moda. In questi
luoghi la bicicletta è la dimostrazione che si
può scegliere un prodotto bello e competitivo.
Anche l’Italia gioca la sua parte, dimostrandosi
sensibile alle influenze che arrivano
dall’estero. All’ExpoBici, tenutasi a Padova
dal 24 al 26 settembre, sono state infatti
presentate alcune soluzioni figlie di una volontà
di rinnovamento. È il caso della Copenaghen
Green Wheel, una bicicletta ibrida