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8 - TopSport

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VITà PRODOTTO NOVITà PRODOTTO NOVITà PRODOTTO<br />

Ricercatezza<br />

e tecnologia<br />

Le caratteristiche<br />

innate della lana Merino<br />

si fondono con la<br />

ricercatezza dei dettagli<br />

stilistici, come la catena in<br />

colore metallo e la presenza<br />

del logo, in un capo Rewoolution<br />

molto confortevole e performante sia durante<br />

l’allenamento che nel tempo libero. I leggings in<br />

pura lana Merino nella grammatura più pesante<br />

190 g, con taglio ergonomico e cuciture piatte,<br />

sono una base indispensabile per garantire<br />

massima traspirabilità pur evitando dispersione<br />

di calore durante l’attività sportiva, grazie al<br />

microclima che si forma indossandolo.<br />

Per i più selettivi<br />

Tecnologicamente all’avanguardia, di caratura<br />

superiore, la nuovissima collezione Platinum 2012 è<br />

l’attuale espressione massima proposta da Soullimit,<br />

in risposta ai ciclisti<br />

più selettivi. Maglia in<br />

microfibra con inserti<br />

in meshtour ultratraspirante,<br />

cuciture<br />

esterne piatte e<br />

taglio ergonomico<br />

su bordo manica.<br />

Salopette con<br />

speciali bretelle<br />

No-tension, elastico<br />

Gel Grip extreme e<br />

fondello Ergonomic<br />

in Gel medicale.<br />

Questa linea è<br />

ideale per chi cerca<br />

il massimo comfort,<br />

esaltando il gusto<br />

raffinato e l’eleganza.<br />

SOULLIMIT ZETA<br />

Tel. 0423 467 884<br />

info@soullimit.com<br />

primarie del carbonio.” Realizzando un prodotto<br />

top di gamma che, per interesse e qualità,<br />

sta riscuotendo grande successo tra i consumatori,<br />

al punto che il marchio MCipollini, progettato<br />

insieme all’imprenditore Federico Zecchetto,<br />

è diventato sinonimo di innovazione,<br />

qualità e performance. “Il binomio vincente alla<br />

base del nostro progetto – sottolinea infatti Cipollini<br />

– tiene conto sia dell’estetica, sia della<br />

effettiva qualità del prodotto che è eccezionale<br />

per costruzione e per materiale. Utilizziamo il<br />

migliore carbonio del mondo, quello più costoso,<br />

e creiamo il telaio nel modo più difficile e<br />

complicato. Poi chiaramente io ci ho messo<br />

del mio.” Di fronte al foglio bianco il Re Leone<br />

ha cercato di dare concretezza ai suoi sogni.<br />

“Ho voluto creare una bicicletta a mia somiglianza,<br />

come se dovessi costruirla per me. Il<br />

progetto è nato lì ed ho subito avuto attestazioni<br />

di grande passione ed interesse da chi ama<br />

questo sport. La nostra è una bicicletta che si<br />

differenza dalla massa delle altre biciclette.” A<br />

partire dall’estetica, un elemento dominante,<br />

perché chi guarda il prodotto deve innamorarsi<br />

dell’oggetto e della sua forma. “È figlia del mio<br />

gusto – spiega Cipollini – e se prendi un telaio<br />

dei miei, ancora prima di montarlo, ti colpisce.<br />

È un concetto alla Jobs, prendi la bicicletta e<br />

vedi che è bella.” Capace di attirare le attenzioni<br />

dei consumatori di un movimento che, al di là<br />

dell’ombra del doping, vede un interesse che<br />

non cala. “Non mi sembra che ci siano defezioni<br />

di praticanti – afferma Cipollini – e di tifosi<br />

nel ciclismo, ma che il numero degli appassionati<br />

sia sempre in aumento. Chi ci segue sa<br />

leggere la verità. Non è che nel ciclismo tutti si<br />

dopano e negli altri sport gli atleti vanno avanti<br />

a pane e acqua. La nostra è una disciplina<br />

che veicola grandi valori come la fatica, la sofferenza<br />

e l’abnegazione totale. Ventuno giorni<br />

di Tour de France e di Giro d’Italia sono esperienze<br />

uniche. La mia sensazione è che ci sia<br />

un miglioramento costante di share e di pubblico.”<br />

Più forti delle polemiche legate alla sicurezza.<br />

“Questo tipo di problemi ci sono da tutte<br />

le parti. Abbiamo visto cosa è successo a Simoncelli<br />

e l’elettronica è stata messa sotto accusa.<br />

Nel ciclismo ricordo le tragedie di Casartelli<br />

e del belga Weylandt allo scorso Giro d’Italia.<br />

Lo sport è pericoloso. La sicurezza è un<br />

concetto su cui si lavora, ma dobbiamo accettare<br />

che siamo su una strada in mezzo alle<br />

Dolomiti, non corriamo in un circuito o in pista.<br />

Scendiamo ai cento all’ora e, se ti scoppia un<br />

tubolare, ogni prevenzione non serve. Ci appelliamo<br />

ai Santi protettori, al Fato, e andiamo.”<br />

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