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Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 - Regione Campania

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<strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> PSR <strong>2007</strong>-<strong>2013</strong><br />

al valore delle regioni del Centro-Nord (76,8%) e, in misura minore, anche<br />

rispetto alle regioni del Mezzogiorno (68%).<br />

In <strong>Campania</strong>, al 2005, la quota della popolazione ricompresa nella fascia<br />

d’età 15-19 anni, in possesso almeno della licenza me<strong>di</strong>a inferiore, è pari<br />

al 97,9%, dato superiore all’intero Mezzogiorno (97,2%), ma leggermente<br />

inferiore a quello del resto delle regioni italiane (98,2%).<br />

Valori, ancora, insod<strong>di</strong>sfacenti si registrano nella partecipazione della<br />

popolazione adulta (25–64 anni) ad attività <strong>di</strong> istruzione e/o formazione<br />

continua e permanente (Long life learning): 5% (2005), <strong>di</strong> poco inferiore a<br />

quello registrato a livello nazionale (5,9%) ma comunque ancora <strong>di</strong>stante<br />

dall’obiettivo europeo del 12,5% da raggiungere per il 2010.<br />

Il numero <strong>di</strong> laureati in materie scientifiche e tecnologicheè passato al<br />

7,2% del 2004, un valore inferiore a quello non certo brillante registrato al<br />

livello nazionale (9,4%), ma ancora lontano dall’in<strong>di</strong>catore espresso dalla<br />

strategia <strong>di</strong> Lisbona (+15%).<br />

Sulla base <strong>di</strong> recenti analisi 7 , lo sviluppo economico regionale mostra un<br />

quadro complessivamente poco esaltante. Mentre tra la metà degli anni<br />

’90 e i primi anni del 2000 la <strong>Campania</strong> aveva conosciuto tassi <strong>di</strong> crescita<br />

stabilmente superiori rispetto al Centro-Nord 8 , pur nel quadro <strong>di</strong> una<br />

crescita complessiva del Paese inferiore a quella dei principali paesi<br />

europei, il ciclo positivo sembra essersi interrotto a partire dal 2003, in<br />

analogia a quanto accaduto nell’intero Mezzogiorno. Il PIL regionale (nel<br />

2004 pari a 90.552 milioni <strong>di</strong> euro) che contribuisce per il 6,7% alla<br />

composizione del prodotto interno lordo nazionale (1.351.328 milioni <strong>di</strong><br />

euro), aveva registrato nel periodo 1997-2002 un trend piuttosto positivo,<br />

con tassi <strong>di</strong> crescita relativamente sostenuti, prossimi o superiori al 2%<br />

annuo. Negli ultimi due anni, tuttavia, si osservano lievi segnali <strong>di</strong><br />

inversione <strong>di</strong> tendenza. Nel 2003, infatti, il PIL a prezzi costanti è<br />

aumentato dello 0,5%, e nel 2004 dello 0,9%. Per effetto <strong>di</strong> tali evoluzioni,<br />

il Pil pro-capite stimato al 2003 è pari al 72,1% della me<strong>di</strong>a comunitaria 9<br />

In termini strutturali, il valore aggiunto regionale rappresenta il 27,1% <strong>di</strong><br />

quello meri<strong>di</strong>onale e il 6,6% <strong>di</strong> quello nazionale.<br />

L’analisi del peso dei <strong>di</strong>versi settori economici nella formazione del valore<br />

aggiunto, per il 2004, mostra una relativa consistenza del settore agricolo<br />

(3,0%), superiore al valore nazionale, ed un dato fortemente decrescente<br />

per l’industria (20,1%), mentre si conferma il ruolo significativo dei servizi<br />

che incidono per il 76,9%, superando il valore me<strong>di</strong>o calcolato su scala<br />

nazionale e del Mezzogiorno (tab. 4). La struttura economica è stata<br />

7 Osservatorio economico regionale della <strong>Campania</strong>, Secondo Rapporto sull’economia e la<br />

società in <strong>Campania</strong> (bozza), Svimez 2006; Banca d’Italia, Note sull’andamento dell’economia<br />

della <strong>Campania</strong> nel 2004, Napoli 2005; Associazione stu<strong>di</strong> e ricerche per il Mezzogiorno, Le<br />

regioni del Mezzogiorno. Focus sulle economie locali, n. 1, 2005, Istat; Infocamere-<br />

Movimprese–Dati anno 2004, Istituto G. Tagliacarne-Unioncamere, Prodotto lordo e<br />

investimenti per regione (Anni 1999-2003), Collana “Le Ricerche”, Roma, settembre 2004.<br />

8 Nel periodo 1996-2002 il Pil Campano è cresciuto ad un tasso me<strong>di</strong>o annuo dell’1,9% (1,7% il<br />

Mezzogiorno), cinque decimi <strong>di</strong> punto percentuale in più all’anno rispetto alla me<strong>di</strong>a nazionale.<br />

9 Objective related baseline in<strong>di</strong>cator n. 1 (<strong>Sviluppo</strong> economico).<br />

PSR <strong>2007</strong>- <strong>2013</strong> della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> - Reg. (CE) n. 1698/2005<br />

Rev_3.1_2008<br />

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