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Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 - Regione Campania

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<strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> PSR <strong>2007</strong>-<strong>2013</strong><br />

pozzi sono 12 e ricadono nel bacino dell’Ufita, mentre 20 sono <strong>di</strong><br />

derivazione da corsi d’acqua superficiali (fiumi e sorgenti).<br />

Anche la <strong>di</strong>ffusione dei pozzi agricoli privati può determinare un<br />

abbassamento del livello delle falde e un depauperamento delle risorse<br />

idriche sotterranee. Relativamente alle suddette fonti <strong>di</strong><br />

approvvigionamento, dai dati forniti dalle Province campane nel luglio<br />

2006, risulta che il 29% del totale dei pozzi presenti sul territorio regionale<br />

è ad uso irriguo. La percentuale <strong>di</strong> pozzi agricoli, tuttavia, è sensibilmente<br />

più elevata nelle Province <strong>di</strong> Napoli (64,4%) e Caserta (46%), sul cui<br />

territorio si rilevano oltre 20.000 pozzi per uso agricolo.<br />

Rispetto allo stato qualitativo dei corsi d’acqua superficiali, già nel 2003<br />

l’ARPAC 51 evidenziava, sulla base delle attività <strong>di</strong> monitoraggio condotte<br />

nel 2001 e 2002, una situazione caratterizzata dalla presenza <strong>di</strong> aree a<br />

forte criticità. Delle stazioni monitorate, soltanto una rilevava valori <strong>di</strong><br />

qualità “eccellente” dello Stato Ambientale 52 mentre quasi un terzo ricadeva<br />

nelle classi “scadente” o “pessimo”, queste ultime, quasi sempre<br />

localizzate nei bacini a Nord Ovest del territorio regionale. In particolare, la<br />

situazione relativa ai corsi d’acqua dell’area cilentana, e più in generale,<br />

della Provincia <strong>di</strong> Salerno, si caratterizza per uno stato ambientale<br />

“buono”, nella quasi totalità dei punti <strong>di</strong> prelievo; invece, nella piana del<br />

Sarno e del Volturno lo stato <strong>di</strong> qualità ambientale registrato nei punti <strong>di</strong><br />

prelievo considerati risulta quasi sempre scadente o pessimo. I corsi<br />

d’acqua che presentano le situazioni <strong>di</strong> maggiore criticità sono il fiume<br />

Sarno, il fiume Isclero, il basso corso del fiume Volturno, il Calore Irpino, il<br />

Sabato, nonché i canali dei Regi Lagni, mentre le situazioni migliori<br />

riguardano il Sele, il Mingardo, il Bussento, l’Alento. Considerando che<br />

numerosi punti <strong>di</strong> monitoraggio riguardano tratti montani dei fiumi, si rileva<br />

una preoccupante pressione <strong>di</strong> origine antropica già a partire dalla parte<br />

alta della rete idrografica.<br />

I valori dell’in<strong>di</strong>ce SECA 53 relativi agli anni 2003 e 2004 54 confermano una<br />

situazione qualitativa ancora lontana dagli obiettivi <strong>di</strong> qualità perseguiti<br />

dalla normativa nazionale. Va rilevato che i parametri chimici e biologici<br />

51 Seconda Relazione sullo Stato dell’Ambiente della <strong>Campania</strong>, 2003. Disponibile su<br />

internet al sito www.arpacampania.it (Area Informatica – Pubblicazioni).<br />

52 L’In<strong>di</strong>ce SACA – Stato Ambientale dei Corsi d’Acqua integra il giu<strong>di</strong>zio sulla qualità<br />

ecologica - (D.Lgs 152/06)<br />

53 L’in<strong>di</strong>ce SECA - Stato Ecologico dei Corsi d’Acqua - rappresenta la naturale capacità<br />

del corso d’acqua ad autodepurarsi e a sostenere le <strong>di</strong>verse comunità animali e vegetali<br />

che caratterizzano gli habitat fluviali e viene determinato integrando due in<strong>di</strong>catori: 1) LIM<br />

- Livello <strong>di</strong> Inquinamento da alcuni macrodescrittori chimici - (Ossigeno <strong>di</strong>sciolto, BOD5,<br />

COD, NH4, NO3, Fosforo Totale, Ortofosfato) e da un significativo parametro<br />

microbiologico (Escherichia coli).; 2) l’IBE - In<strong>di</strong>ce Biotico Esteso - che, a sua volta,<br />

riassume un giu<strong>di</strong>zio <strong>di</strong> qualità sulle mo<strong>di</strong>ficazioni cui vanno soggette le comunità <strong>di</strong><br />

macroinvertebrati bentonici a causa <strong>di</strong> <strong>di</strong>verse alterazioni fisiche, chimiche e biologiche a<br />

carico dei corsi d’acqua.<br />

54 Elaborazioni Autorità Ambientale su dati APAT, Annuari APAT 2004 e Estratto 2005-<br />

2006.<br />

PSR <strong>2007</strong>- <strong>2013</strong> della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> - Reg. (CE) n. 1698/2005<br />

Rev_3.1_2008<br />

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