Programma di Sviluppo Rurale 2007/2013 - Regione Campania
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<strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> PSR <strong>2007</strong>-<strong>2013</strong><br />
fortemente con<strong>di</strong>zionata da un modello <strong>di</strong> sviluppo segnato da intensi<br />
fenomeni <strong>di</strong> deindustrializzazione-privatizzazione e, conseguentemente,<br />
dal drastico contrarsi della base produttiva regionale 10 , mentre si è<br />
consolidato un importante processo <strong>di</strong> terziarizzazione dell’economia.<br />
La situazione occupazionale riflette i rallentamenti dell’economia reale e<br />
produce effetti negativi anche in campo sociale, oltre che economico. Il<br />
tasso <strong>di</strong> occupazione 11 relativo al 2004, si attesta al 37,5%, dato che si<br />
<strong>di</strong>fferenzia ancora significativamente da quello nazionale (45,5%) ed è<br />
lievemente inferiore rispetto al dato meri<strong>di</strong>onale (37,9%).<br />
Recenti elaborazioni statistiche (periodo gennaio-settembre 2006 – Fonte:<br />
Istat e Unioncamere) presentano un quadro in piena evoluzione. Rispetto<br />
alla popolazione <strong>di</strong> età compresa tra i 15 ed i 64 anni, il tasso <strong>di</strong><br />
occupazione risulta pari al 44,4%, lievemente inferiore alla me<strong>di</strong>a del<br />
Mezzogiorno (46,6%) ma ben <strong>di</strong>stante da quella italiana (58,4%).<br />
Disaggregando il dato per sesso, risulta che il tasso <strong>di</strong> occupazione<br />
maschile (60,4%) è pari ad oltre il doppio <strong>di</strong> quello femminile (28,7%).<br />
Nel 2004 il tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione si è attestato in me<strong>di</strong>a al 15,6% 12 :<br />
circa il doppio del dato nazionale (8,0%) e superiore alla me<strong>di</strong>a della<br />
macroregione Sud (14,4%), con una situazione relativamente meno grave<br />
per gli uomini rispetto alle donne. Tale scenario si è sensibilmente<br />
mo<strong>di</strong>ficato negli anni più recenti: nel periodo gennaio-settembre 2006 il<br />
tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione, calcolato in rapporto alla popolazione <strong>di</strong> età<br />
compresa tra i 15 ed i 64 anni, è risultato pari al 12,8% (contro una me<strong>di</strong>a<br />
nazionale del 6,7%). Tuttavia, resta piuttosto allarmante il dato riferito alla<br />
<strong>di</strong>soccupazione femminile (17,7%, contro una me<strong>di</strong>a nazionale dell’8,8%).<br />
Ciò segnala una con<strong>di</strong>zione lavorativa femminile decisamente<br />
preoccupante e la necessità <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> rilancio delle economie locali e<br />
<strong>di</strong> specifico supporto all’inserimento lavorativo delle donne.<br />
10 Nel comparto industriale manifatturiero tra il 1981 e il 2001 le unità operative con oltre 100<br />
addetti perdono il 44% degli addetti e ben il 70% quelle con più <strong>di</strong> 1.000 addetti. Aumenta per<br />
contro in assoluto e come quota degli addetti il peso delle imprese minori (quelle con meno <strong>di</strong><br />
50 addetti passano dal 65% al 77% del totale e nel complesso quelle con meno <strong>di</strong> 250 addetti<br />
passano dal 79% del 1981 all’ 89,9% del totale degli addetti nel 2001).<br />
11 Objective related baseline in<strong>di</strong>cator n. 2 (tasso <strong>di</strong> occupazione). Alla data del censimento<br />
risultava un il tasso <strong>di</strong> occupazione pari al 32,0%. Va osservato che tale dato, secondo la<br />
definizione dell’Istat, è dato dal “rapporto tra gli occupati e la corrispondente popolazione <strong>di</strong><br />
riferimento”, ossia “superiore ai 15 anni <strong>di</strong> età”. Nel commento all’in<strong>di</strong>catore baseline n. 2 si è<br />
invece utilizzata la definizione comunitaria, che mette in rapporto gli occupati rispetto alla<br />
popolazione <strong>di</strong> età “compresa tra i 15 ed i 64 anni”. Per operare un confronto tra i due dati, il<br />
valore del tasso <strong>di</strong> occupazione al 2001 è stato stimato in base alla definizione comunitaria: il<br />
risultato è pari al 38,8% e ciò consente <strong>di</strong> affermare che, al <strong>di</strong> là delle <strong>di</strong>fferenti metodologie<br />
utilizzate, si è registrato un lieve decremento (-1,3% nei circa tre anni considerati).<br />
12 Objective related baseline in<strong>di</strong>cator n. 3 (tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione). Anche in questo caso,<br />
valgono le considerazioni sviluppate nella precedente nota. In particolare il censimento Istat<br />
calcola il tasso <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione come “rapporto tra le persone in cerca <strong>di</strong> occupazione e le<br />
corrispondenti forze <strong>di</strong> lavoro”, laddove per forze lavoro si intendono “le persone occupate e<br />
quelle <strong>di</strong>soccupate”. Nel calcolo dell’in<strong>di</strong>catore baseline n. 3 si è invece utilizzata la definizione<br />
comunitaria, che mette in rapporto i <strong>di</strong>soccupati con la popolazione attiva, <strong>di</strong> età compresa tra i<br />
15 ed i 64 anni<br />
PSR <strong>2007</strong>- <strong>2013</strong> della <strong>Regione</strong> <strong>Campania</strong> - Reg. (CE) n. 1698/2005<br />
Rev_3.1_2008<br />
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