informatoregennaio2010 - Unione del Commercio di Milano
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Welfare<br />
Indennità<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione<br />
lavoratori sospesi<br />
e appren<strong>di</strong>sti<br />
licenziati o sospesi<br />
Chiarimenti<br />
I lavoratori sospesi e gli appren<strong>di</strong>sti licenziati e/o sospesi che,<br />
in assenza <strong>del</strong>l’ intervento integrativo degli enti bilaterali,<br />
abbiano inoltrato domanda per l’accesso all’indennità <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>soccupazione, potranno far valere tale richiesta come anticipazione<br />
<strong>di</strong> domanda per il trattamento <strong>di</strong> cassa integrazione<br />
guadagni in deroga.<br />
Al riguardo, viene inoltre precisato che, qualora siano state<br />
erroneamente già liquidate ai predetti lavoratori, domande<br />
relative all’indennità <strong>di</strong> <strong>di</strong>soccupazione, in assenza <strong>del</strong>la specifica<br />
convenzione fra Inps ed ente bilaterale ed, in ogni caso,<br />
in mancanza <strong>del</strong> contributo finanziario <strong>del</strong> 20% previsto a<br />
carico <strong>di</strong> quest’ultimo, le stesse saranno comunque considerate<br />
utili ai fini <strong>del</strong>l’anticipazione <strong>del</strong>la suddetta Cig in deroga.<br />
In entrambi i casi, le se<strong>di</strong> territoriali Inps informeranno tempestivamente<br />
le aziende interessate affinché attivino, previo<br />
accordo sindacale, la specifica procedura <strong>di</strong> richiesta presso la<br />
Regione d’interesse al fine <strong>di</strong> ottenere l’autorizzazione al citato<br />
trattamento. Tale autorizzazione verrà trasmessa <strong>di</strong>rettamente<br />
dalla Regione all’Istituto, attraverso il canale telematico.<br />
gennaio 2010<br />
Previdenza<br />
Cig in deroga<br />
Il rimborso <strong>del</strong> Tfr<br />
Messaggio Inps n. 23953<br />
<strong>del</strong> 23/10/2009<br />
L’Inps, con il messaggio n. 23953 <strong>del</strong> 23 ottobre 2009, ha<br />
precisato che il rimborso <strong>del</strong>le quote <strong>di</strong> Tfr maturate durante<br />
l’intervento <strong>del</strong>la cassa integrazione guadagni straor<strong>di</strong>naria<br />
(e solo per tale periodo) è riconosciuto al datore <strong>di</strong> lavoro<br />
anche nel caso in cui sopravvenga il licenziamento <strong>del</strong> lavoratore<br />
dopo un ulteriore periodo <strong>di</strong> Cig in deroga, fruito senza<br />
soluzione <strong>di</strong> continuità rispetto alla conclusione <strong>del</strong> periodo <strong>di</strong><br />
Cigs autorizzato.<br />
L’Istituto ricorda che, ai sensi <strong>del</strong>la L n. 464/1972, per i lavoratori<br />
licenziati al termine <strong>del</strong> periodo <strong>di</strong> integrazione salariale,<br />
le aziende possono richiedere il rimborso alla cassa integrazione<br />
guadagni <strong>del</strong> Tfr, erogato agli interessati, limitatamente<br />
alla quota maturata durante il periodo predetto.<br />
La possibilità <strong>del</strong> rimborso è preclusa solo qualora sia intervenuto<br />
un evento che interrompe la continuità cronologica <strong>del</strong>la<br />
sospensione dal lavoro (prima <strong>del</strong> licenziamento) e le quote<br />
rimborsabili sono soltanto quelle dei perio<strong>di</strong> integrati imme<strong>di</strong>atamente<br />
prima <strong>del</strong> licenziamento. Secondo l’Inps, infatti,<br />
non può essere considerato evento interruttivo la collocazione<br />
in Cig in deroga, che mantiene lo stato <strong>di</strong> sospensione attribuendone<br />
il finanziamento ad un fondo <strong>di</strong> natura non contributiva.<br />
WELFARE<br />
Orientamenti<br />
e giurisprudenza<br />
Effetti contributivi<br />
e sanzionatori<br />
<strong>del</strong>la reintegrazione<br />
nel posto <strong>di</strong> lavoro<br />
a seguito <strong>di</strong> licenziamento<br />
illegittimo<br />
La Corte suprema affronta il tema controverso <strong>del</strong>l’obbligo<br />
contributivo nascente dalla reintegra nel posto <strong>di</strong> lavoro.<br />
La reintegrazione nel posto <strong>di</strong> lavoro ricostituisce ex tunc il<br />
rapporto retributivo con il datore <strong>di</strong> lavoro ma non quello contributivo<br />
e, pertanto, ancorché siano dovuti anche i contributi<br />
dal giorno <strong>del</strong> licenziamento a quello <strong>del</strong>l’effettiva reintegrazione,<br />
nessun importo a titolo <strong>di</strong> sanzione aggiuntiva è dovuta<br />
a favore <strong>del</strong>l’Inps: il licenziamento, infatti, è <strong>di</strong> per sé idoneo<br />
a far venir meno il termine legalmente stabilito per il<br />
pagamento dei contributi.<br />
SENTENZA Corte Cassazione, 1 gennaio 2009 - 30 aprile<br />
2009, n. 7934. Previdenza obbligatoria - Reintegrazione<br />
nel posto <strong>di</strong> lavoro per licenziamento illegittimo - Obbligo<br />
contributivo <strong>del</strong> datore <strong>di</strong> lavoro fino all’effettiva reintegrazione<br />
- Sussistenza - Obbligo <strong>di</strong> corresponsione <strong>del</strong>le sanzioni<br />
aggiuntive - Insussistenza<br />
La fattispecie <strong>del</strong>la reintegrazione <strong>del</strong> lavoratore a seguito <strong>di</strong><br />
ingiustificato licenziamento, con relativo obbligo <strong>di</strong> versamento<br />
dei contributi previdenziali e assistenziali, non corrisponde a<br />
nessuna <strong>del</strong>le ipotesi <strong>di</strong> ritardo od omissione dei contributi, in<br />
presenza <strong>del</strong>le quali la legge obbliga il datore <strong>di</strong> lavoro al versamento<br />
<strong>del</strong>le sanzioni aggiuntive. In vero, secondo la legge,<br />
dette sanzioni hanno come presupposto e si applicano ai soggetti<br />
che non provvedono entro il termine stabilito al pagamento dei<br />
contributi o premi dovuti. Ed, infatti, avendo il licenziamento<br />
valore costitutivo <strong>del</strong>la cessazione <strong>del</strong> rapporto <strong>di</strong> lavoro, per<br />
quanto riguarda i rapporti tra datore obbligato ed ente previdenziale,<br />
il medesimo determina la impossibilità dei versamenti<br />
secondo le scadenze prefissate, e detto obbligo non può considerarsi<br />
rinascere, retroattivamente, al momento <strong>del</strong>la reintegra,<br />
sì da determinare la mora <strong>del</strong> datore nei confronti <strong>del</strong>l’ente previdenziale.<br />
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