informatoregennaio2010 - Unione del Commercio di Milano

Legale
gennaio 2010
Leggi e provvedimenti
dal 1° gennaio 2011 - in tutto il territorio nazionale l’importazione,
la distribuzione e la vendita delle lampadine a incandescenza,
nonché l’importazione, la distribuzione e la vendita
degli elettrodomestici privi di un dispositivo per interrompere
completamente il collegamento alla rete elettrica.
All’art. 3 quater del Dl 135/2009 viene previsto, che a decorrere
dal 1° gennaio 2011, per tutte le lampadine ad incandescenza,
e a decorrere dal 1 gennaio 2010 per tutti i motori
elettrici e tutti gli elettrodomestici, le relative specifiche progettuali
devono rispettare i requisiti minimi fissati dai regolamenti
emanati dalla Commissione europea.
In particolar modo, per l’immissione al consumo di lampade si
ricorda che i regolamenti n. 244/2009 e n. 245/2009 - che
prevedono divieti nell’immissione al consumo, differenziati per
tipologia di lampade - sono già direttamente applicabili.
Prodotti agricoli ed alimentari (art 16)
Modificando l’articolo 1 del decreto legislativo n. 297/2004,
è stato ampliato - a livello generale - il concetto di “smarchiatura”
di un prodotto Dop e Igp, inteso come possibilità di cancellare
queste denominazioni qualificative e permettere la vendita
del prodotto a prezzi più convenienti.
Tale operazione non viene sanzionata nel caso in cui il soggetto
immesso nel sistema di controllo sia stato autorizzato
alla smarchiatura del prodotto dal Consorzio di tutela ovvero,
in mancanza del provvedimento di riconoscimento di detto
Consorzio, dal ministero delle Politiche agricole alimentari e
non abbia usufruito di contributi pubblici per il prodotto smarchiato.
Viene rinviato ad apposito decreto del ministero delle Politiche
agricole, alimentari e forestali l’individuazione delle condizioni
e delle modalità relative all’operazione di smarchiatura.
Utilizzo di dati personali a fini di marketing (art. 20-bis)
La disposizione introdotta dall’art. 20 bis è volta al superamento
della disciplina introdotta dal decreto legge 207/08,
per effetto della quale i dati personali presenti nelle banche
dati costituite sulla base di elenchi telefonici pubblici formati
prima del 1° agosto 2005, possono essere lecitamente utilizzabili,
per fini promozionali, sino al 31 dicembre 2009,
anche in deroga alle norme sull’informativa e sul consenso,
dai soli titolari del trattamento che abbiano provveduto a
costituire dette banche dati prima del 1 agosto 2005.
Sul punto era poi intervenuto il provvedimento del Garante del
12 marzo 2009 contenente alcune prescrizioni che i titolari
sopra citati dovevano adottare al fine di rendere il trattamento
conforme alla normativa sulla protezione dei dati.
Con il citato art. 20-bis:
1. Viene introdotta una nuova disciplina (art. 130, commi 3-
bis, 3-ter e 3-quater, del Dlgs 196/03), in materia di comunicazioni
indesiderate, per effetto della quale, in deroga a
quanto previsto dall’art. 129 del Dlgs 196/03 - relativo alle
modalità di utilizzo dei dati personali tratti da elenchi di abbonati
a disposizione del pubblico, cartacei ed elettronici - il trattamento
degli stessi mediante l’uso del telefono, per finalità di
invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta, o, per il
compimento di ricerche di mercato, o, di comunicazione commerciale
(cd telemarketing) è consentito nei confronti di chi
non abbia esercitato il diritto di opposizione, con modalità
semplificate e anche in via telematica, mediante l’iscrizione
della numerazione della quale è intestatario in un registro
pubblico delle opposizioni.
2. Si dispone che il registro sopra citato è istituito con regolamento
da adottare con decreto del Presidente della
Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri,
acquisito il parere del Consiglio di Stato, delle commissioni
parlamentari competenti in materia e dell’Autorità per le
garanzie nelle comunicazioni, secondo i seguenti principi
generali:
- attribuzione dell’istituzione e della gestione del registro ad
un soggetto pubblico competente in materia;
- l’ente dovrà gestire il registro con il proprio personale, o,
potrà affidarne la realizzazione e la gestione a terzi che se ne
assumeranno interamente gli oneri finanziari e organizzativi
mediante contratto di servizio;
- i soggetti che si avvalgono del registro dovranno corrispondere
tariffe di accesso, determinate dal ministero dello
Sviluppo economico, basate sugli effettivi costi di funzionamento;
- il registro dovrà consentire ad ogni utente di chiedere che sia
iscritta la numerazione della quale è intestatario, secondo
modalità semplificate ed anche in via telematica o telefonica;
- il registro non dovrà consentire il trasferimento dei dati presenti
al suo interno e dovrà prevedere il tracciamento delle
operazioni compiute e la conservazione dei dati relativi agli
accessi;
- dovranno essere disciplinati tempi e modalità di iscrizione al
registro, senza distinzione di settore di attività o di categoria
merceologica e il relativo aggiornamento e periodo massimo
di utilizzabilità dei dati verificati nel registro medesimo, prevedendo
che l’iscrizione abbia durata indefinita e sia revocabile
in qualunque momento, gratuitamente e mediante strumenti
di facile accesso;
- previsione dell’obbligo, per chi effettua i trattamenti mediante
l’uso del telefono, per finalità di invio di materiale pubblicitario
o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di
mercato o di comunicazione commerciale (cd telemarketing)
di garantire la presentazione dell’identificazione della linea
chiamante, di fornire all’utente idonee informative, in particolare
sulla possibilità di iscriversi al registro per opporsi a futuri
contatti;
- previsione che l’iscrizione nel registro non precluda i trattamenti
dei dati altrimenti acquisti e trattati nel rispetto delle disposizioni
sul consenso di cui agli artt. 23 e 24 Dlgs 196/03.
3. La vigilanza e il controllo sull’organizzazione e il funzionamento
del registro e sul trattamento dei dati sono attribuiti al
Garante.
4. Viene, inoltre, modificato l’apparato sanzionatorio secondo
le seguenti linee:
- la sanzione amministrativa (art. 162, comma 2-bis del
Codice), introdotta dal Dl 207/08, applicabile in caso di trattamento
di dati in violazione delle misure minime di sicurezza
e di trattamento illecito di dati (senza consenso, relativi al traffico
degli abbonati, all’ubicazione o a comunicazioni indesiderate)
e che esclude il pagamento in misura ridotta per i trattamenti
di dati in violazione delle misure minime di sicurezza,
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