Indice - Ssai - Ministero Dell'Interno
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interpreti ed eventualmente un medico o un infermiere. La giornata si apre con la<br />
visione del film “Vivere insieme in Francia” proposto, tramite audio guida, in nove<br />
lingue fra cui l’inglese, l’arabo, il turco, il cinese e il tamil. Il film, della durata di sedici<br />
minuti, presenta brevemente la Francia, le sue istituzioni e la sua società, e trasmette le<br />
prime informazioni generali sul Cai. Successivamente, gli operatori dell’Anaem si<br />
intrattengono individualmente con ogni immigrato, e nel corso del colloquio gli<br />
presentano in dettaglio il Cai. E’ sempre nel corso del colloquio che viene firmato il<br />
Cai, con il quale lo Stato francese si impegna a proporre all’immigrato una sessione<br />
informativa sulla vita in Francia, una giornata di formazione civica e, se la situazione lo<br />
giustifica, una formazione linguistica e/o un accompagnamento sociale. Ogni<br />
formazione è gratuita e si conclude con la consegna di un’attestazione di partecipazione.<br />
L’immigrato, dal canto suo, si impegna a rispettare la Costituzione, le leggi dello Stato e<br />
i valori della società francese.<br />
La politica d’integrazione messa in atto con la firma del Cai considera la conoscenza<br />
della lingua francese come una condizione indispensabile all’integrazione e a un<br />
eventuale accesso alla cittadinanza francese. La valutazione delle conoscenze<br />
linguistiche degli stranieri, tuttavia, non si basa su alcun test ufficiale ed è subordinata<br />
al giudizio soggettivo degli operatori dell’Anaem. Tali operatori possono decidere, se lo<br />
considerano necessario, di prescrivere all’interessato un corso di francese che gli<br />
consenta di acquisire un minimo di autonomia nelle operazioni quotidiane. I firmatari<br />
che seguono una formazione linguistica hanno in seguito la possibilità di presentarsi<br />
all’esame per l’ottenimento del Dilf (Diploma iniziale della lingua francese). Lo<br />
straniero che ha firmato il Cai ha inoltre l’obbligo di seguire una sessione informativa<br />
sulla vita in Francia, adattata ai suoi bisogni.<br />
Un primo bilancio della nuova politica d’integrazione messa in opera tra il 2002 e il<br />
2005 è stato eseguito dall’Haut Conseil à l’intégration in un rapporto presentato nel<br />
novembre 2005. La necessità di proseguire lo sviluppo di un’integrazione “alla<br />
francese”, che permetta di creare uno spazio pubblico “neutro” nel quale le differenze<br />
culturali possono trovare un terreno di intesa, viene qui opposto all’approccio<br />
tradizionale dell’assimilazione e al modello d’integrazione più recente d’ispirazione<br />
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