Indice - Ssai - Ministero Dell'Interno

icongiungimento familiare più ristretto, accesso limitato dello straniero ai diritti sociali,
diritto di asilo.
Sono, inoltre, state accelerate e semplificate le procedure per l’espulsione dei
“clandestini”, le cui modalità di esecuzione sono divenute sempre più dure nonché
limitate le possibilità di ricongiungimento familiare e ridotta la concreta praticabilità del
diritto di asilo.
Non troviamo in questa legge molto spazio dedicato alla tematica dell’integrazione, il
focus normativo è orientato verso il contrasto dell’immigrazione irregolare.
La legge è comunque frutto di un politica che continuava a guardare all’immigrazione
come fenomeno congiunturale, anziché considerarlo una necessità strutturale imposta da
ragioni economiche e demografiche. Non fu un caso che alla severità delle disposizioni
recata dalla Legge Bossi-Fini seguì la sanatoria più vasta che si è mai registrata in Italia.
Fu poi presentato nel periodo di governo di centrosinistra (anni 2006-2008) un disegno
di legge, detto Amato – Ferrero, che intendeva segnare un netto cambio di rotta rispetto
alla Bossi-Fini: aumento dei canali di ingresso, ampliamento della durata dei permessi
di soggiorno; attuazione dei programmi di sostegno e formazione, anche per favorire la
domanda e l’offerta; il voto amministrativo per gli stranieri titolari di carta di soggiorno;
la reintroduzione dello sponsor, sia istituzionale che privato, e la nuova previsione
dell’autosponsorizzazione. Ma questo disegno di legge non vide mai la luce anche a
causa della crisi di governo e delle successive elezioni politiche del 2008.
Per avere nel nostro ordinamento giuridico una vera e propria definizione di
integrazione, in materia di immigrazione, dobbiamo attendere la legge n. 94 del 15
luglio 2009, il cd. pacchetto sicurezza 2009, che ha inserito nel testo unico
dell’immigrazione all’articolo 4-bis, la nozione di integrazione, intesa come “processo
finalizzato a promuovere la convivenza dei cittadini italiani e di quelli stranieri, nel
rispetto dei valori sanciti dalla Costituzione italiana, con il reciproco impegno a
partecipare alla vita economica, sociale e culturale della società”.
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