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Indice - Ssai - Ministero Dell'Interno

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practices, alla selezione di indicatori comuni, fornendo ai Governi nazionali gli<br />

strumenti per poter intervenire più efficacemente.<br />

E’ stato istituito il Fondo europeo per l’integrazione, che ha consentito a ciascuno Stato<br />

di finanziare iniziative concrete per favorire il processo di integrazione e di inclusione<br />

dei cittadini stranieri.<br />

Nel luglio 2011 la Commissione ha inviato una Comunicazione al Parlamento europeo,<br />

al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni,<br />

rinnovando l’Agenda europea per l’integrazione dei cittadini di paesi terzi, già adottata<br />

nel 2005. Il documento ribadisce la concezione dell’immigrazione intesa come fattore di<br />

sviluppo sociale e culturale, in cui l’Europa è chiamata a gestire la diversità e il<br />

multiculturalismo che caratterizzano la società tramite un’integrazione più efficace degli<br />

immigrati. Nel testo si legge come la strategia Europa 2020 (con cui la Commissione ha<br />

fissato gli obiettivi per rilanciare l’economia dell’Unione Europea nel prossimo<br />

decennio) e il programma di Stoccolma riconoscano le potenzialità dell’immigrazione ai<br />

fini di un’economia sostenibile e competitiva ed individuino come chiaro obiettivo<br />

politico la reale integrazione degli immigrati regolari sostenuta nel rispetto e dalla<br />

promozione dei diritti umani.<br />

Nell’Agenda viene sottolineata la natura dell’integrazione quale processo dinamico e<br />

bilaterale di adeguamento reciproco degli immigrati e delle società ospiti. Il documento,<br />

alla luce dei risultati finora ottenuti in questo settore dagli Stati membri e delle<br />

problematiche ancora irrisolte (disoccupazione, soprattutto femminile, esclusione,<br />

disparità di rendimento scolastico), ribadisce la necessità di integrare attraverso la<br />

creazione di condizioni favorevoli alla partecipazione economica, sociale, culturale e<br />

politica degli immigrati.<br />

La Commissione ritiene che le politiche di integrazione debbano realizzarsi con azioni<br />

da sviluppare attraverso la partecipazione, a livello locale e con il coinvolgimento dei<br />

Paesi terzi. L’integrazione deve avvenire “dal basso”, a contatto con le realtà locali, in<br />

modo da sostenere l’apprendimento della lingua, i percorsi introduttivi, l’accesso<br />

all’impiego, all’istruzione e alla formazione professionale e la lotta alla discriminazione,<br />

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