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numero 2 anno 2013 - CCIAA di Catanzaro - Camera di Commercio

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visto e h<strong>anno</strong> dovuto ingoiare<br />

<strong>di</strong> tutto e <strong>di</strong> più. Non possiamo<br />

pretendere che, oltre ai sacrifici<br />

pesanti che si sono visti imporre,<br />

si aggiunga per loro anche il<br />

dovere del ragionamento <strong>di</strong>staccato<br />

e sereno, in<strong>di</strong>spensabile a<br />

fare sottili <strong>di</strong>stinguo…<br />

Dobbiamo dunque rivedere il<br />

concetto <strong>di</strong> potere, restituirlo<br />

ai suoi significati più nobili per<br />

cercare <strong>di</strong> riallacciare i fili <strong>di</strong> un<br />

tessuto sociale dove l’egoismo<br />

<strong>di</strong> pochi ha finito, paradossalmente,<br />

per <strong>di</strong>ventare l’egoismo<br />

<strong>di</strong> tanti, anche <strong>di</strong> quelli che<br />

non h<strong>anno</strong> alcun privilegio<br />

da <strong>di</strong>fendere ma finiscono per<br />

uniformarsi a un modello <strong>di</strong><br />

comportamento dominante.<br />

Perché se chi ha il compito <strong>di</strong><br />

dare l’esempio semina <strong>di</strong>svalore,<br />

è <strong>di</strong>fficile che il raccolto<br />

possa essere buono. Il potere è,<br />

deve necessariamente ritornare<br />

ad essere, servizio; è lavorare<br />

impegnandosi, sapendo che si<br />

ha nelle proprie sole mani il destino<br />

<strong>di</strong> tanti. In questo senso il<br />

potere è umiltà, perché non si<br />

può svolgere un servizio senza<br />

essere al contempo umili. Servizio<br />

viene da servire e chi intende<br />

spendersi per l’interesse<br />

comune, per chi sceglie <strong>di</strong> avere<br />

gli “altri” nel proprio orizzonte,<br />

non può che accostarsi a<br />

questo compito con il massimo<br />

del rispetto, della sensibilità,<br />

della <strong>di</strong>sponibilità e vorremmo<br />

<strong>di</strong>re anche dell’intelligenza.<br />

Tutte caratteristiche, queste,<br />

che concorrono alla fine a<br />

fare una parola sola: appunto,<br />

umiltà.<br />

Gli ultimi mesi ci h<strong>anno</strong> offerto<br />

immagini del “potere”<br />

non solo <strong>di</strong>scutibili, se non<br />

ad<strong>di</strong>rittura, in qualche caso,<br />

insopportabili. Ma ci h<strong>anno</strong><br />

offerto anche immagini che sin<br />

da subito si sono trasformate in<br />

insegnamenti preziosi, proprio<br />

nel senso <strong>di</strong> cui stiamo ragionando.<br />

Pensiamo all’elezione<br />

<strong>di</strong> Papa Francesco e alla svolta<br />

cruciale che essa ha sicuramente<br />

rappresentato, non solo e<br />

non tanto dal punto <strong>di</strong> vista <strong>di</strong><br />

chi ha la fede o <strong>di</strong> chi segue le<br />

pratiche <strong>di</strong> una determinata religione.<br />

Se svolta c’è stata - e c’è<br />

stata sicuramente, perché tutti<br />

lo abbiamo percepito - essa ha<br />

riguardato proprio il modo<br />

con cui si dovrebbe accostare il<br />

tema del potere. Un Papa che<br />

chiede <strong>di</strong> essere benedetto dal<br />

suo popolo prima ancora <strong>di</strong> bene<strong>di</strong>rlo;<br />

un Papa che invita al<br />

coraggio <strong>di</strong> testimoniare la tenerezza,<br />

che - facciamo attenzione<br />

- è un atteggiamento sul<br />

quale è facile equivocare perché<br />

ci vuol poco a scambiarla<br />

per debolezza; un Papa che fa<br />

questo, <strong>di</strong>cevamo, in<strong>di</strong>ca una<br />

via che non vale solo per una<br />

comunità <strong>di</strong> fedeli, per quanto<br />

ampia essa sia. L’insegnamento<br />

è per tutti, perché <strong>di</strong>mostra<br />

come solo lo spirito <strong>di</strong> servizio è<br />

in grado <strong>di</strong> dare autenticamente<br />

forza al potere, qualunque<br />

esso sia. Il potere che “serve” è<br />

un potere forte, è un potere autorevole,<br />

perché ha intorno a sé<br />

il consenso e quin<strong>di</strong> è un potere<br />

davvero rappresentativo. In<br />

caso contrario, è un’altra cosa.<br />

È, appunto, un’auto blu che<br />

passa e che viene vissuta come<br />

prevaricazione, abuso, privilegio<br />

per pochi. Non possiamo<br />

pensare che sia questo l’errore,<br />

dobbiamo invece lavorare per<br />

restituire <strong>di</strong>gnità a quell’auto<br />

blu. Essa l’ha persa ma non<br />

certo per colpa <strong>di</strong> chi l’ha vista<br />

passare per strada e ha progressivamente<br />

avvertito una <strong>di</strong>stanza<br />

sempre più grande tra sé<br />

e un banale mezzo <strong>di</strong> trasporto,<br />

<strong>di</strong>venuto simbolo <strong>di</strong> una intollerabile<br />

degenerazione.<br />

OC - 3

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