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<strong>Artisti</strong> <strong>del</strong> <strong>Chianti</strong><br />
Giuditta Cianfanelli<br />
Giuditta Cianfanelli, fornita di studi filosofici<br />
e di letteratura, comincia a praticare la pittura,<br />
ed il disegno, poco più di dieci anni fa.<br />
(…) Nel suo “muoversi” Cianfanelli può contare su<br />
alcuni punti fermi, quali un’immagine ricorrente e<br />
una disinvoltura pittorica che può tras-correre tra<br />
superficie e profondità in modo assai agevole.<br />
Al primo approccio, ma anche nell’approfondimento,<br />
l’opera di Giuditta appare come “decorazione”.<br />
Questo concetto non sempre ha goduto di fortuna,<br />
soprattutto in certi periodi storici e se consideriamo<br />
la decorazione come “sovrapposizione di elementi<br />
ornamentali ed inessenziali” di un’opera, ma in altri<br />
periodi la “decorazione” è stata intesa come modalità<br />
fondamentale per l’opera stessa, dalla quale<br />
emergono direttamente quegli elementi come parti<br />
fondanti. (…)<br />
Ma Giuditta fa pittura, così i suoi colori assecondano,<br />
passo dopo passo, le sue immagini, i suoi segni.<br />
Sono sempre colori tenui, mai aggressivi o violenti,<br />
a volte sono di tonalità più “forte”, altre meno, ma<br />
sempre “luminosi”: le forme, molecolari o altre,<br />
emanano una marcata luminosità, che, da un lato,<br />
costituisce una sorta di alone attorno alle figure, ma,<br />
da un altro, pare che fuoriesca dalle stesse immagini<br />
con un’irradiazione vettoriale verso l’osservatore.<br />
Allora tra le cellule, ma potrebbero anche essere<br />
atomi, che si equilibrano nelle loro forze contrapposte,<br />
tra le luminosità che emergono e si impongono<br />
fuoriuscendo dal quadro, tra quei colori misurati e<br />
“calmi” - celesti, rosa, gialli, rossastri, cioè colori<br />
che, anch’essi, trovano un equilibrio cromatico - si<br />
libra quella figura che pare possedere due ampie ali<br />
e che si offre come chiave di volta <strong>del</strong> discorso di<br />
Cianfanelli, essendo infatti simbolo di “libertà”.<br />
È libertà sul dato, sulla realtà, sulla complessità, tutte<br />
forze che vorrebbero ancorarci sulla terra, mentre<br />
il pensiero e l’arte vogliono andare lontano, anche<br />
verso l’ignoto, forse senza una direzione<br />
precisa, ma comunque vogliono andare, ed è proprio<br />
questo poter procedere sempre “oltre” che<br />
rende la vita più apprezzabile, se non <strong>del</strong> tutto paga.<br />
Giorgio Bonomi<br />
Indecisione, 2013, acrilico su tela, cm. 100x100<br />
giudi_cianfa@hotmail.com<br />
fb: Giuditta Cianfanelli<br />
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