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Artemisia Viscoli<br />
<strong>Artisti</strong> <strong>del</strong> <strong>Chianti</strong><br />
Omphalos, 1996, xilografia a tre colori, cm. 60x100, carta giapponese<br />
avorio, cm. 70x110<br />
Artemisia Viscoli nasce a Camerino, nelle Marche,<br />
nel 1937. Vive in Toscana dai primi anni<br />
Cinquanta, quando con la famiglia lascia il<br />
paese natale per trasferirsi a Pienza. Finito il liceo,<br />
dopo qualche anno a Firenze, torna a vivere nelle<br />
campagne <strong>del</strong>l’Impruneta. Si iscrive alla Facoltà di<br />
Chimica, che presto abbandona in favore di Scienze<br />
Naturali, per poi dedicarsi all’insegnamento. Si sposa<br />
con Pietro Schiavone dal quale ha due figli. Lascia<br />
l’insegnamento, inizia a disegnare poi a dipingere<br />
e, nei primi anni Ottanta, si iscrive al corso di<br />
scultura <strong>del</strong>l’Istituto d’Arte a Firenze dove incontra<br />
come docente Marcello Guasti, più tardi suo compagno,<br />
che la aiutò moltissimo a tirare fuori le proprie<br />
possibilità creative. Inizia inoltre a scrivere pubblicando<br />
alcuni libri, il primo di questi è presentato al<br />
Caffè Giubbe Rosse.<br />
Dalla fine degli anni Ottanta è per Artemisia importantissimo<br />
uno studio presso il Conventino, luogo<br />
nel quale è libera di esprimersi e confrontarsi con<br />
altri artisti. In questi anni partecipa a diverse mostre<br />
ed iniziative culturali e, dalla metà degli anni Novanta,<br />
spesso in collaborazione con Marcello Guasti, a<br />
numerosi progetti pubblici che la portano a confrontarsi<br />
con dimensioni più grandi.<br />
Vive e lavora a Terzano con Marcello Guasti.<br />
La sua creatività ed il suo mondo interiore trovano<br />
sfogo sulla carta, scoprendo le mani quali strumenti<br />
inaspettati ed inusitati di creazione e rielaborazione<br />
<strong>del</strong> suo mondo interiore, <strong>del</strong>le ferite, <strong>del</strong>usioni e<br />
contraddizioni che la vita riserva.<br />
Alcune nuove scoperte si susseguono: prima il colore<br />
e quindi la pittura, poi la forma e la materia, per<br />
approdare alla scultura. Artemisia si muove liberamente,<br />
sperimentando nuovi linguaggi e modalità<br />
espressive e servendosi <strong>del</strong>le tecniche più diverse.<br />
Questa sua ecletticità e questa costante ricerca è<br />
quella di una persona che concepisce l’arte fondamentalmente<br />
come qualcosa di intimo, come mezzo<br />
espressivo ed emozionale.<br />
Le sue opere sono spesso caratterizzate da un insistente<br />
simbolismo, richiami alle scienze naturali,<br />
all’astronomia, al magico e al rituale, al mondo segreto<br />
e oscuro <strong>del</strong>l’inconscio, <strong>del</strong> sogno e <strong>del</strong>la<br />
paura, alla poesia e alle figure <strong>del</strong> mito.<br />
I colori, le linee, le forme si accostano in modo libero<br />
e personale, a volte stridono in contrasti che<br />
sembrano segnare il confine tra il mondo esterno e<br />
l’anima, tra la natura e l’artificio, tra l’istinto e la razionalità.<br />
Caterina Pacenti, 2014<br />
Via di Terzano, 61 - 50012 Bagno a Ripoli (FI)<br />
Tel. +39 055 631919 - artemisia.viscoli@gmail.com<br />
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