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Stefano Sar<strong>del</strong>li<br />
<strong>Artisti</strong> <strong>del</strong> <strong>Chianti</strong><br />
Dai cicli pittorici puri alla proposta di opere<br />
polimateriche, il motore <strong>del</strong>l’universo artistico<br />
di Stefano Sar<strong>del</strong>li risiede nella voglia<br />
di creare forme, colori, materie, che siano la base di<br />
un’arte per tutti. E’ proprio la ricerca di comunicatività<br />
che nel suo caso diventa un’esigenza imperante<br />
e palese. Ogni centimetro <strong>del</strong>la tela è sfruttato,<br />
spremuto, così da poter essere tutta l’opera, millimetro<br />
per millimetro, veicolo di informazioni, di<br />
aneddoti ed esperimenti materici, nella insaziabile<br />
voglia di sperimentare sta tutta la spinta di contemporaneità<br />
<strong>del</strong>l’artista, che sfrutta questi mezzi per<br />
affrontare tematiche attuali, biografiche, estetiche,<br />
come sfogo dei propri impulsi.<br />
Niccolò Alescio<br />
Critico e storico d’arte contemporanea<br />
un entusiasmo di fondo nello stendere i colori che<br />
ha un enorme e immediato impatto visivo.<br />
Stefano ha inoltre una profonda passione per la sperimentazione<br />
materica: e anche qua ci da prova di<br />
tutte le sue sfaccettature di artista, dimostrando<br />
grande abilità e padronanza <strong>del</strong>le tecniche. Oltre al<br />
colore, forte, quasi urlante, aggiunge <strong>del</strong>le note più<br />
leggere, soavi, come gli specchietti sul manto <strong>del</strong>la<br />
Madonna, sul sole che sorge sul Palazzo Comunale<br />
e sul profilo di Siena. Altri accenni materici si trovano<br />
nella composizione <strong>del</strong>la Madonna e <strong>del</strong> cavallo,<br />
protagonisti indiscussi <strong>del</strong>la nostra festa. Imposta<br />
anche un piccolo gioco tra il figurativo, la natura<br />
morta sintetizzata nel rigoglioso grappolo d’uva e il<br />
paesaggio di Siena.<br />
Gemma Stecchi<br />
Storico <strong>del</strong>l’arte, presentazione <strong>del</strong> Palio<br />
Plastic Bull, 2014, plasticromia su telaio in<br />
legno, cm. 110x150<br />
Conosco Stefano Sar<strong>del</strong>li poco, ma sono entrata<br />
subito in sintonia con il suo mondo visionario, i suoi<br />
lampi geniali e la forza <strong>del</strong> suo cromatismo fanciullesco<br />
ma potente.<br />
In questa opera Stefano ha voluto fondere le sue<br />
visioni colorate e naïf con la tradizione <strong>del</strong> nostro<br />
Palio, dedicando l’opera alle contrade soppresse. Il<br />
disegno è giocoso, direi quasi onirico, con rimandi<br />
all’arte POP per la scelta <strong>del</strong>la palette cromatica, c’è<br />
Il mio Palio, 2014, acrilico su tela,<br />
cm. 80x250<br />
“Il Palio è una metafora, è lo specchio <strong>del</strong>la vita e<br />
<strong>del</strong>la morte” (P. Frajese). Questa opera è il drappellone<br />
per il Palio di Siena dedicato alle contrade soppresse,<br />
in uno spettacolo teatrale “Il Settimo Capitano”<br />
messo in scena dalla compagnia teatrale Il<br />
Grappolo di Siena. Battuta all’asta a fine spettacolo,<br />
il cui ricavato è stato devoluto alla chirurgia pediatrica<br />
<strong>del</strong>l’ospedale Santa Maria alle Scotte di Siena.<br />
Stefano Sar<strong>del</strong>li “Artista”<br />
Via Elsa, 25 - 53036 Poggibonsi (SI) - Tel. +39 339 8974736<br />
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