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Maria Pace Latella<br />
<strong>Artisti</strong> <strong>del</strong> <strong>Chianti</strong><br />
Maria Pace Latella è nata a Siena, dove ha<br />
compiuto gli studi presso l’Istituto d’Arte<br />
Duccio di Boninsegna ed ha maturato la<br />
sua formazione artistica di pittrice; vive e lavora a Castellina<br />
in <strong>Chianti</strong>. La sua è una pittura <strong>del</strong>la luce che<br />
di quadro in quadro si materializza in forme di forte<br />
spiritualità e tensione.<br />
Negli ultimi anni, Maria Pace ha felicemente sperimentato<br />
la pittura su pietra - marmo, porfido, galestro<br />
e perfino lastre di quarzo - ricavandone effetti<br />
straordinari, sia formali sia cromatici, approfondendo<br />
una nuova e pressoché inusitata forma espressiva,<br />
che ha subito raccolto interesse e consensi, sia <strong>del</strong>la<br />
critica che <strong>del</strong> mercato <strong>del</strong>l’arte.<br />
Towards Blue. La nostra realtà spazio-temporale ha i<br />
suoi limiti, le sue Colonne d’Ercole che non è concesso<br />
oltrepassare, pena la distruzione, la morte o la<br />
follia. Ma qualche volta per casi strani e fortuiti, poco<br />
e male spiegabili, qualcuno li supera e poi ritorna indenne<br />
nelle dimensioni usuali <strong>del</strong> reale. I racconti di<br />
queste esperienze sono sempre faticosi e <strong>del</strong>udenti,<br />
criptici, inintelligibili. “Vidi arcana Dei” affermano lapidari<br />
i Santi e gli asceti, frustrati dal dover usare le<br />
“nostre parole difettose”, inadeguate a descrivere<br />
l’esperienza fatta in altri mondi. Eppure talvolta qualcosa<br />
<strong>del</strong>l’altro mondo si coglie, si intravede, si indovina<br />
nei loro sofferti rendiconti. Così è per queste<br />
tele di Maria Pace Latella, reduce da un fortuito viaggio<br />
in un’altra dimensione.<br />
“Fu nel 1981. Mi fecero una normale anestesia. Qui<br />
iniziò il viaggio, viaggio di andata e fortunatamente ritorno...<br />
Il mio spirito si staccò dal corpo. Ero in una dimensione<br />
diversa, dove il tempo e lo spazio non hanno<br />
confini. Ciò che ho visto, provato, sentito in questo<br />
mio viaggio non riuscirò mai né a dimenticarlo né a<br />
tradurlo su tela; ad eccezione <strong>del</strong> colore, quello sì...”<br />
Nacque così la pittura surreale, metafisica ed esoterica<br />
di Maria Pace Latella, già da tempo segnalata<br />
pittrice. Da allora le sue tele riverberano quella luce<br />
nuova e inedita <strong>del</strong>la quale si ignora la provenienza. È<br />
luce pura, boreale, senza origine né confini, dalla<br />
quale emergono, in una sorta di siderale archeologia<br />
alla rovescia, segni e frammenti di storia e di realtà:<br />
di volta in volta un fiore o una stella, un orizzonte o<br />
una città turrita. È proprio questa luce ineffabile a<br />
dare senso e forza ai pochi oggetti che risparmia,<br />
quasi li creasse senza l’intermediazione di linea e colore,<br />
di peso e volume, di radici e fondamenta. Anche<br />
le figure umane vi si muovono come le anime di una<br />
città celeste annunciata ma non descritta, vicina ma<br />
invisibile.<br />
Alessandro Falassi<br />
Un viaggio a dir poco inusuale quello di Maria Pace:<br />
un mistero che traspare fra i veli dei suoi colori, negli<br />
spazi infiniti suggeriti. Spazi astrali, metafisici, talvolta<br />
pacificatori, talvolta carichi di mistero: sempre<br />
densi d’amore.<br />
Bona Baraldi, 1996<br />
Serenità, 2000, olio su tela, cm. 70x40<br />
Via <strong>del</strong>la Rocca, 6 - 53011 Castellina in <strong>Chianti</strong> (SI) - Tel. +39 0577 740389 - Cell. +39 339 5974554<br />
latellamariapace@libero.it - www.mariapacelatella.it<br />
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