<strong>Artisti</strong> <strong>del</strong> <strong>Chianti</strong> Patrizio Landolfi Opera sesta, 2013, tecnica mista, cm. 100x124 60
Maria Pace Latella <strong>Artisti</strong> <strong>del</strong> <strong>Chianti</strong> Maria Pace Latella è nata a Siena, dove ha compiuto gli studi presso l’Istituto d’Arte Duccio di Boninsegna ed ha maturato la sua formazione artistica di pittrice; vive e lavora a Castellina in <strong>Chianti</strong>. La sua è una pittura <strong>del</strong>la luce che di quadro in quadro si materializza in forme di forte spiritualità e tensione. Negli ultimi anni, Maria Pace ha felicemente sperimentato la pittura su pietra - marmo, porfido, galestro e perfino lastre di quarzo - ricavandone effetti straordinari, sia formali sia cromatici, approfondendo una nuova e pressoché inusitata forma espressiva, che ha subito raccolto interesse e consensi, sia <strong>del</strong>la critica che <strong>del</strong> mercato <strong>del</strong>l’arte. Towards Blue. La nostra realtà spazio-temporale ha i suoi limiti, le sue Colonne d’Ercole che non è concesso oltrepassare, pena la distruzione, la morte o la follia. Ma qualche volta per casi strani e fortuiti, poco e male spiegabili, qualcuno li supera e poi ritorna indenne nelle dimensioni usuali <strong>del</strong> reale. I racconti di queste esperienze sono sempre faticosi e <strong>del</strong>udenti, criptici, inintelligibili. “Vidi arcana Dei” affermano lapidari i Santi e gli asceti, frustrati dal dover usare le “nostre parole difettose”, inadeguate a descrivere l’esperienza fatta in altri mondi. Eppure talvolta qualcosa <strong>del</strong>l’altro mondo si coglie, si intravede, si indovina nei loro sofferti rendiconti. Così è per queste tele di Maria Pace Latella, reduce da un fortuito viaggio in un’altra dimensione. “Fu nel 1981. Mi fecero una normale anestesia. Qui iniziò il viaggio, viaggio di andata e fortunatamente ritorno... Il mio spirito si staccò dal corpo. Ero in una dimensione diversa, dove il tempo e lo spazio non hanno confini. Ciò che ho visto, provato, sentito in questo mio viaggio non riuscirò mai né a dimenticarlo né a tradurlo su tela; ad eccezione <strong>del</strong> colore, quello sì...” Nacque così la pittura surreale, metafisica ed esoterica di Maria Pace Latella, già da tempo segnalata pittrice. Da allora le sue tele riverberano quella luce nuova e inedita <strong>del</strong>la quale si ignora la provenienza. È luce pura, boreale, senza origine né confini, dalla quale emergono, in una sorta di siderale archeologia alla rovescia, segni e frammenti di storia e di realtà: di volta in volta un fiore o una stella, un orizzonte o una città turrita. È proprio questa luce ineffabile a dare senso e forza ai pochi oggetti che risparmia, quasi li creasse senza l’intermediazione di linea e colore, di peso e volume, di radici e fondamenta. Anche le figure umane vi si muovono come le anime di una città celeste annunciata ma non descritta, vicina ma invisibile. Alessandro Falassi Un viaggio a dir poco inusuale quello di Maria Pace: un mistero che traspare fra i veli dei suoi colori, negli spazi infiniti suggeriti. Spazi astrali, metafisici, talvolta pacificatori, talvolta carichi di mistero: sempre densi d’amore. Bona Baraldi, 1996 Serenità, 2000, olio su tela, cm. 70x40 Via <strong>del</strong>la Rocca, 6 - 53011 Castellina in <strong>Chianti</strong> (SI) - Tel. +39 0577 740389 - Cell. +39 339 5974554 latellamariapace@libero.it - www.mariapacelatella.it 61