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febbre alta<br />

A proposito del derby<br />

Antonio Gigli<br />

Messo in archivio con molti rimpianti il<br />

derby con la Fiorentina, il Siena torna a<br />

correre in quello che, toccando ferro, sta<br />

per diventare il primo campionato tranquillo<br />

in serie A. I commenti tecnici, però, li lasciamo<br />

ad altri, per parlare della cornice di<br />

pubblico che ha assistito alla partita persa<br />

contro i viola di Toni. Non vogliamo neppure<br />

tornare sulle polemiche del dopo partita,<br />

anche se la “dimenticanza” dei Della<br />

Valle nel dimostrare solidarietà al presidente<br />

del Siena, ci inorridisce e ci fa<br />

paura, soprattutto in vista di partite future.<br />

Vogliamo occuparci in queste righe di<br />

un altro argomento, sempre legato al tifo.<br />

Il match con i viola ha richiamato al Franchi<br />

un pubblico da record, per la prima<br />

volta quest’anno, con tanti, tantissimi tifosi<br />

della squadra di Prandelli. Forse anche<br />

troppi, e diciamo questo pensando ai tanti<br />

senesi, soprattutto della provincia ma,<br />

ahimè, anche della nostra città, che sono<br />

venuti all’Artemio Franchi, per incitare gli<br />

avversari dei bianconeri. La cosa, inutile<br />

negarlo, non ci è piaciuta. al di là del fatto<br />

che ognuno (ci mancherebbe altro) è libero<br />

di fare ciò che ritiene più opportuno,<br />

così di dover sopportare eventuali critiche<br />

non offensive. Quello che ci fa saltare sulla<br />

sedia è il fatto di non sapere come si sono<br />

comportati i nostri cari concittadini quando<br />

dalla curva San Domenico, già prima della<br />

partita, sono partiti i cori offensivi, nonché<br />

gli striscioni esposti, contro la nostra città.<br />

Sì, la nostra città, perché le offese al Palio,<br />

al carattere dei senesi, alla nostra storia,<br />

sono offese per la città e quindi, a costo di<br />

essere tacciati di eccessivo campanilismo,<br />

ci chiediamo come abbiano fatto i senesifiorentini<br />

ad accettare tutto questo. Il tifo<br />

calcistico per una squadra, dicono in molti<br />

(a parte Emilio Fede che per ovvi ed op-<br />

portunistici motivi ha traditola Juve per il<br />

Milan...), è come la mamma e non si può<br />

tradire. Ma tifare Fiorentina (o Inter, o Juventus,<br />

o Milan) quando il Siena disputa la<br />

serie A ci pare un po’ anacronistico e soprattutto<br />

provinciale nel senso più deleterio<br />

del termine. Va bene, vuol dire, tanto<br />

per consolarci, che quell’umido mercoledì<br />

sera almeno qualche senese ha goduto<br />

una gioia calcistica....<br />

Detto questo l’argomento derby non<br />

può esaurirsi. La partita in questione, purtroppo,<br />

ha creato le prime crepe circa l’affidabilità<br />

e la sicurezza dello stadio senese,<br />

ma soprattutto del tanto esaltato<br />

decreto Pisanu. Moltissimi tifosi fiorentini,<br />

infatti, hanno potuto acquistare tranquillamente<br />

il biglietto per assistere alla partita<br />

nei settori occupati tradizionalmente dai<br />

senesi (vedi gradinata scoperta). Perché è<br />

accaduto questo? Il Siena si è affrettato a<br />

dire di aver fatto il proprio dovere inviando<br />

14<br />

il quantitativo dovuto nel capoluogo, per il<br />

resto non poteva fare nulla. Va bene, ma<br />

allora a che serve presentare il documento<br />

d’identità al momento dell’acquisto?<br />

Pensate che la stessa cosa succederebbe<br />

se, per esempio, migliaia di tifosi romani<br />

andassero tranquillamente nelle rivendite<br />

milanesi ad acquistare biglietti per la gara<br />

con l’Inter? Credete che potrebbero acquistare<br />

lo stesso il biglietto? Se la risposta è<br />

sì, allora tanti saluti al decreto Pisanu ed<br />

alla sicurezza negli stadi, perché se il documento<br />

serve a capire soltanto chi occupa<br />

quel posto in caso di incidenti, senza<br />

prevenirli, l’utilità delle nuove norme ci<br />

pare davvero scarsa.<br />

Una nota di merito, sempre per quanto<br />

riguarda il famigerato derby, dobbiamo<br />

farla invece ai tifosi bianconeri. Tutto (o<br />

quasi) è filato liscio ed ancora una volta<br />

sugli spalti il dominio dell’intelligenza e<br />

dell’arguzia senese è stato totale. Da sottolineare<br />

anche la splendida scenografia<br />

iniziale, semplice ma affascinante, giocata<br />

tutta sui colori della Balzana e dedicata al<br />

nostro giocatore più grande: Enrico Chiesa,<br />

assente pesante nel primo tempo della<br />

gara. Il tutto senza gli antipatici fumogeni<br />

e con un’autofinanziamento che fa invidia<br />

a molti, pensando ai fiorentini che si fanno<br />

sponsorizzare anche la passione sportiva.<br />

Insomma pubblico almeno da Coppa<br />

Uefa, squadra che cerca la tranquillità e<br />

che finalmente potrebbe averla trovata,<br />

cercando, quindi, di ripagare una tifoseria<br />

calda, appassionata e soprattutto intelligente<br />

(leggetevi il comunicato del dopo<br />

partita circa l’aggressione a De Luca)<br />

come merita. ■

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