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È un ottobre, quello costoniano, all’insegna<br />
di luci e di ombre, con le prime, tutto<br />
sommato e tutto sottratto, che superano le<br />
seconde.<br />
I numeri, il responso oggettivo in primo<br />
luogo: la squadra di Maurizio Tozzi ha centrato<br />
tre successi e due sconfitte in questo<br />
intenso mese iniziale del campionato di C1.<br />
La squadra costoniana è imbattuta in<br />
casa, grazie ai successi con il Prato e con il<br />
Reggello dell’inossidabile Bini; ha colto poi<br />
un importante e significativo successo lontano<br />
dal dodecaedro di Viale Sclavo, per la precisione<br />
in quel di Ponte San Giovanni, squadra<br />
perugina (il girone di quest’anno è<br />
tosco-umbro, quindi non ci sono trasferte in<br />
Sardegna).<br />
Queste sono le luci: per quanto concerne<br />
il discorso sulle ombre, ci sono le due<br />
sconfitte di Follonica e di Perugia -la più<br />
fresca- che bruciano, non certo per il fatto in<br />
sé, quanto per come sono maturate, cioè in<br />
modo davvero nettissimo.<br />
Si prenda quella in terra umbra: già all’intervallo<br />
Dell’Aquila e compagni erano<br />
sotto di 30 punti (57-27), e quindi la partita<br />
si era già virtualmente conclusa.<br />
Al di là dei meriti della squadra perugina,<br />
il Costone ha l’obbligo morale di lottare<br />
fino alla fine con dignità, cosa che –numeri<br />
alla mano- non ha fatto assolutamente. Una<br />
curiosità: le due sconfitte sono maturate<br />
concedendo agli avversari esattamente lo<br />
stesso numero di punti –90- a fronte di soli<br />
66 e 63 realizzati dalla compagine senese.<br />
Squadra rinnovata, quella costoniana<br />
targata Maurizio Tozzi:<br />
tanti giovani –come è sacrosanto<br />
che sia-, qualche<br />
giocatore d’esperienza.<br />
Il fatto è che si tratta<br />
–per quanto visto fino ad<br />
ora- di una squadra che dipende<br />
tanto, tantissimo,<br />
forse troppo, dagli unici<br />
due terminali offensivi<br />
davvero di peso: Dell’Aquila<br />
sotto canestro, capitan<br />
Castri da tre punti.<br />
Ci sono giocatori prettamente<br />
difensivi –alludiamo<br />
al ritorno di Martellucci,<br />
ma anche a<br />
Spampani e Firmati- che<br />
hanno una importanza<br />
quindi fondamentale per<br />
qualunque tipo di pallacanestro<br />
–e per quella di<br />
Tozzi in particolare-, ma<br />
ai quali non si può chiedere<br />
di fare canestro con<br />
continuità; ci sono elementi<br />
nuovi che devono<br />
trovare maggiore confidenza con il canestro<br />
che dovrebbero garantire un monte canestri<br />
senz’altro maggiore: pensiamo, è inutile girarci<br />
intorno, a giovani neocostoniani come<br />
Sprugnoli, Niccolò Bindi e soprattutto Corzani,<br />
vero oggetto misterioso di questo Costone<br />
2005/2006.<br />
In cabina di regia, perduto Niccolò<br />
Sensi approdato in quel di Grosseto, oltre a<br />
Niccolò Franceschini, che quest’anno ha la<br />
piena possibilità di dimostrare il suo valore,<br />
abbiamo un altro volto nuovo, Jacopo Bindi,<br />
fratello di Niccolò.<br />
È un giocatore che concede pochissimo<br />
allo spettacolo, ha una impostazione registica<br />
da play-maker proprio anni ’70, ma quello<br />
che contano sono gli assist e la lucidità della<br />
regia, e sembra che il ragazzo abbia le sue potenzialità:<br />
certo, non aspettatevi passaggi dietro<br />
la schiena o funamboliche penetrazioni,<br />
perché il giovane play maker costoniano preferisce<br />
l’essenziale al colpo ad effetto.<br />
In conclusione, un aggiornamento più<br />
esaustivo si potrà fare solo fra un mese,<br />
dopo quindi le prossime quattro gare di novembre:<br />
Acquasparra e Monsummano in<br />
casa, Pescia e Vaiano in trasferta.<br />
La cosa da augurarsi è che, anche in<br />
caso di sconfitta, la stessa arrivi dopo 40 minuti<br />
di ardore agonistico come quelli visti<br />
nelle due gare casalinghe, non certo per rassegnazione,<br />
neanche di fronte ad un avversario<br />
eventualmente più forte (e sempre tenendo<br />
presente che un pivot come<br />
Dell’Aquila e un tiratore da tre come Castri<br />
non ce l’ hanno tutte le squadre!)<br />
Montepaschivita Costone Siena<br />
4 Andrea Sprugnoli play-guardia<br />
5 NiccolòFranceschini Play<br />
6 Marco Dell’Aquila Ala-Play<br />
7 Stefano Martellucci Ala<br />
8 Tommaso Campini Ala<br />
9 Alessandro Castri Ala-Guardia<br />
10 Roberto Corzani Ala-Guardia<br />
11 Niccolò Bindi Guardia<br />
12 Filippo Franceschini Ala<br />
14 Federico Firmati Pivot<br />
15 Jacopo Bindi Play<br />
16 Francesco Spampani Ala-Pivot<br />
18 Luigi Bruttini Guardia<br />
Allenatore: Maurizio Tozzi<br />
GIRA E RIGIRA,<br />
I CONTI NON TORNANO<br />
PER LA SQUADRA DI TOZZI,<br />
ANCHE SE LE ATTENUANTI<br />
NON MANCANO<br />
Costone,<br />
più ombre<br />
che luci RAFFAELE<br />
Una citazione particolare, che non riguarda<br />
il Costone in senso stretto, ma un avversario<br />
della squadra senese: nelle file del<br />
Reggello si trova un certo Massimo Bini,<br />
ancora protagonista assoluto e capace di un<br />
minutaggio quasi completo.<br />
La cosa davvero notevole è l’età del giocatore,<br />
che –essendo del 1958- ha la bellezza<br />
di 47 anni.<br />
Complimenti per una longevità agonistica<br />
che ha pochissimi eguali. Quando il<br />
Reggello è venuto a Siena al dodecaedro,<br />
Tozzi ha dovuto alternare ben tre difensori<br />
ad uomo su Bini, prima Martellucci, poi Firmati<br />
e Spampani, ma fino a quando è subentrato<br />
un infortunio tutti sono stati in<br />
grande o grandissima difficoltà contro questo<br />
“ragazzo” del 1958!<br />
Senza facile e scontata retorica, si tratta<br />
di un vero e proprio esempio per tanti giovani,<br />
anche gialloverdi, ovviamente, perché<br />
arrivare a quella età giocando contro atleti<br />
che potrebbero tranquillamente essere dei<br />
figli, vuol dire essere uomini di sport 365<br />
giorni all’anno. ■<br />
ASCHERI<br />
ba s ke t 59