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7,1<br />
<strong>IL</strong> MIGLIORE<br />
CHIESA<br />
MIRANTE (voto 6,2) – Fino al derby si era<br />
fatto notare più per i gol sventati, che per quelli<br />
subiti. Poi è successo qualcosa: difficoltà<br />
nella presa e nella respinta, discutibile senso<br />
della posizione. Evidentemente ci aveva abituato<br />
male, anche se a Treviso è riuscito per la<br />
prima volta a mantenere inviolata la porta<br />
bianconera.<br />
NEGRO (voto 5,6) – A Roma un gol ed una<br />
prestazione di grande spessore, poi un lento ma<br />
graduale declino. Nello stretto concede poco,<br />
ma se si lascia infilare in velocità sono guai. I<br />
tifosi comunque lo aspettano, magari contro avversari<br />
che non vestono necessariamente il<br />
giallorosso.<br />
MIGNANI (n.g.)<br />
LE GROTTAGLIE (voto 6,1 ) - Cresce.<br />
Tempestivo negli anticipi, sia di piede che di<br />
testa, esce spesso vincente dalle situazioni<br />
più difficili, anche se manca di continuità. Con<br />
l’Udinese, ad esempio, è stato letale. Al contrario<br />
di Treviso, dove non ha sbagliato niente. Apprezzabili<br />
i tentativi di inserimento, purchè non<br />
vadano a scapito della copertura difensiva.<br />
PORTANOVA (voto 6) – Dopo le prime<br />
apparizioni sull’esterno, dove patisce anche lui<br />
la maggior velocità degli avversari, De Canio<br />
contro la Samp l’ha riproposto al centro con Legrottaglie,<br />
ma evidentemente non dev’essergli<br />
piaciuto tanto se nel derby è rimasto in panchina.<br />
Peccato, perché all’Olimpico non aveva sfigurato<br />
contro un certo Totti, ed in più aveva fornito<br />
a Negro il gol dell’uno a zero. Nella media a<br />
Treviso, inserito nuovamente sulla fascia al<br />
posto dello sfortunato Colonnese.<br />
PARO (voto 6,2) – Cresce in personalità di<br />
giornata in giornata. Contro i viola, ad esempio,<br />
è stata una delle poche cose da salvare, anche<br />
se tanta dinamicità e determinazione non sono<br />
bastate ad evitare la sconfitta. Ma soprattutto<br />
dimostra di saper fare abbastanza bene tante<br />
cose (contenimento, proiezioni, conclusioni), e<br />
questo per un giovane che deve migliorare è già<br />
una bella base di partenza.<br />
D’AVERSA (voto 6,2) – Non va mai sotto<br />
la media, ed anche se la sua azione ogni tanto<br />
non è lucida come si pretenderebbe, si guadagna<br />
onestamente lo stipendio. A Roma, contro<br />
i nazionali giallorossi, ha fatto ad esempio<br />
le pagelle di ottobre<br />
un figurone, ma più in generale tutte le sue migliori<br />
prestazioni coincidono con quelle della<br />
squadra. Insomma uno a cui è difficile trovare<br />
un sostituto.<br />
FOGLIO (n.g.)<br />
VERGASSOLA (voto 6,5) - È sempre fra<br />
i migliori, a conferma di una condizione psicofisica<br />
già ottimale. Corre, suda, soffre, ispira. È<br />
l’uomo che con le sue intuizioni garantisce<br />
quel quid in più che manca agli altri. E se all’Olimpico<br />
lascia la squadra in 10 non è per<br />
una leggerezza, ma perché non voleva concedere<br />
a Totti il vantaggio di servire Cassano<br />
smarcato. Una intuizione che premia l’ottima<br />
panoramica di gioco.<br />
CHIESA (voto 7,1 ) – Con otto gol all’attivo<br />
(quanti ne aveva segnati l’anno scorso alla<br />
31a giornata!), ormai fa decisamente più notizia<br />
quando non segna. Peraltro tutti gol costruiti<br />
(come il secondo sulla Roma, un gol didattico,<br />
che potrebbe trovare spazio in qualsiasi scuola<br />
di calcio), ma soprattutto frutto di quei guizzi di<br />
cui a 35 anni è sempre capace. Certo non ha le<br />
caratteristiche per entrare a partita in corsa, per<br />
questo la sua esclusione contro la Fiorentina ha<br />
sollevato giustificate perplessità ed abbassato<br />
la media. Intanto prosegue il suo personale<br />
duello con Montella per lo scettro del miglior attaccante<br />
in attività.<br />
BOGDANI (voto 6,1) – È il nostro… Ibrahimovic,<br />
nel senso che non realizza in proporzione<br />
a quanto costruisce. Sottoporta è un pericolo<br />
costante, sia che parta dal centro che da<br />
sinistra, peccato che non inquadri quasi mai la<br />
porta, e quando ci riesce trova sempre pronto<br />
un portiere ad esaltarsi. A parte le due prove limite<br />
di Roma e nel derby (da 7,5 la prima, da 5<br />
la seconda), potenzialmente è uno che può far<br />
male. Ma quell’indecisione al ‘Tenni’…<br />
VOLPATO (n.g.)<br />
FALSINI (voto 6,5) – Non farà sfracelli,<br />
ma quando non c’è si nota al pari di quando<br />
c’è (vero Taddei?). Dalla sua parte insomma<br />
si passa male, e quando spinge e si propone<br />
per il cross non è mai banale. Ma soprattutto<br />
piace per quel suo ruolo di trascinatore che<br />
sembra aver riscoperto dopo una stagione vissuta<br />
al di sotto delle aspettative.<br />
ALBERTO (voto 6) – È il classico elemento<br />
dal gioco oscuro ma prezioso. Quando<br />
non firma rimonte difficili, anche se non impossibili,<br />
come a Genova. Insomma il suo riesce<br />
a farlo quasi sempre, sia in fase di contenimento<br />
che di spinta sulla fascia, dove rischia<br />
semmai la rapidità dell’avversario diretto.<br />
MOLINARO (n.g.)<br />
GASTALDELLO (n.g.) – Quando è stato<br />
spostato sulla fascia per sostituire Falsini non<br />
ha fatto concessioni a nessuno, giocando peraltro<br />
da autentico veterano. Ma i 60 minuti dell’Olimpico<br />
(sui 450 complessivi giocati ad ottobre),<br />
sono troppo pochi per dare giudizi più<br />
approfonditi. Intanto prendiamo atto che non<br />
costituisce una soluzione di ripiego.<br />
COLONNESE (voto 6) – Nonostante la<br />
buona prestazione di Roma, impreziosita da<br />
un gol di rara fattura, non ha trovato molto spazio<br />
nelle restanti gare. E quando De Canio, a<br />
Treviso, si è deciso a ributtarlo nella mischia,<br />
è uscito dopo 24’ per infortunio. Peccato, perché<br />
il miglior Colonnese farebbe comodo ad<br />
una retroguardia spesso farfallona e statica.<br />
Lo aspettiamo.<br />
TUDOR (voto 5,7)- Evidentemente sulla<br />
via del ritorno a Siena il croato si è in parte<br />
smarrito. Rimedia una prova incolore dietro<br />
l’altra con errori di misura che non sono da lui.<br />
Peggio che andar di notte, poi, se deve chiudere<br />
sul contropiede avversario, così come<br />
denota una preoccupante mollezza negli appoggi.<br />
Forse ci aveva abituato male, ed ora non<br />
riusciamo a farcene una ragione.<br />
LOCATELLI (voto 6,5) – Alterna una prestazione<br />
buona, ad un’altra meno buona. Insomma<br />
non sai mai con quale Locatelli hai a<br />
che fare. Eppure dall’ex bolognese il Siena si<br />
aspetta molto, sia in fase di costruzione che di<br />
finalizzazione. Dopo Chiesa e con Vergassola,<br />
è l’elemento con maggior talento, ma se cammina<br />
invece di correre (con l’Udinese) ne risente<br />
tutta la squadra. Decisamente meglio a<br />
Genova, dove ha segnato il quarto gol stagionale<br />
equivalente al 100° del Siena in A.<br />
MARAZZINA (n.g.) – Una sola apparizione,<br />
peraltro impalpabile, contro l’Udinese, e<br />
poi fuori per infortunio. Le sirene del Torino intanto<br />
continuano a cantare: non sarà mica in<br />
vista un secondo ‘caso Cozza’?<br />
NANNI (n.g.) – De Canio contro i viola lo<br />
preferisce a Chiesa, ed è uno dei pochi a salvarsi.<br />
Sfoggia un repertorio di tutto rispetto,sia<br />
di testa che di piede, è forte fisicamente, peccato<br />
che al pari di Bogdani non inquadra ancora<br />
la porta. E poi bisogna vedere come si<br />
adatterà al nostro campionato, dettaglio secondario<br />
solo al completo recupero da un<br />
infortunio importante.<br />
BACHINI (n.g.) – Torna in campo con la<br />
Sampdoria dopo tredici mesi di squalifica, ma<br />
un quarto d’ora non basta a farci un’idea del<br />
giocatore restituito al campionato. Si segnala<br />
comunque per aver fornito a Vergassola l’assist<br />
per il terzo gol, e questo è già un bel biglietto<br />
da visita. ■<br />
<strong>IL</strong> PEGGIORE<br />
NEGRO<br />
5,6