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6 LABATE - Conservatorio di Messina

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RINTRACCIARE IL NOVECENTO. IL TESTO LETTERARIO NEL TEATRO MUSICALE 289<br />

Sotto lo stimolo delle contemporanee esperienze letterarie e figurative<br />

si innestano anche in musica momenti decadenti, intesi come processi<br />

<strong>di</strong> reazione al tardo-romanticismo 29 e <strong>di</strong> revisione della poetica e<br />

del linguaggio musicale. Giannotto Bastianelli (1883-1927), letterato e<br />

compositore, nel saggio La crisi musicale europea (1912) 30 sostiene che<br />

tutta la musica contemporanea poteva essere valutata sotto il concetto<br />

<strong>di</strong> Decadentismo. Concetto assunto per la musica con un bel po’ <strong>di</strong> ritardo,<br />

come d’altronde in ritardo era arrivato in Italia il Decadentismo<br />

letterario, mentre già nelle arti figurative e nella musica in Germania si<br />

parlava <strong>di</strong> Jugendstyl e in Francia <strong>di</strong> Art-Nouveau.<br />

In questo clima ideologico culturale si affacciano alla ribalta quei musicisti<br />

che, per primo, Bastianelli in<strong>di</strong>cò come la Generazione dell’Ottanta<br />

31 , accomunati oltre che anagraficamente anche dal medesimo obiettivo,<br />

quello <strong>di</strong> elevare la musica italiana sul piano culturale, rinnovarla alla<br />

luce dei risultati e delle ricerche sul materiale antico e aprirla alla civiltà<br />

europea, pur col desiderio <strong>di</strong> creare uno stile proprio, un’identità nazionale<br />

32 : Ottorino Respighi (1879-1936), Ildebrando Pizzetti (1880-1968),<br />

Gian Francesco Malipiero (1882-1973), Alfredo Casella (1883-1947).<br />

La riscoperta del passato remoto nella musica italiana, stimolata dalla<br />

eru<strong>di</strong>zione e senza trascurare la componente estetica in ogni produzione<br />

artistica (arte come bello: nelle forme, nel linguaggio, nella misura, nella<br />

29 Di cui Gustav Mahler, in Europa, rappresenta il momento <strong>di</strong> massima estenuazione. Appunto<br />

sulla base <strong>di</strong> una impostazione razionalistica si comprende il valore che in Mahler ha sempre<br />

il testo: intorno alla parola (la voce umana è voce del poeta) la musica stende orizzonti sterminati<br />

dalle profonde significazioni. Ed ecco giustificata la grande estensione delle masse corali e orchestrali<br />

chiamate ad evocare mon<strong>di</strong> lontani dal banale e dal quoti<strong>di</strong>ano. Il programma o il testo non<br />

sono per lui la subor<strong>di</strong>nazione del suono alla parola o all’immagine, ma lo scorrere stesso della fantasia<br />

sonora del musicista (Cfr: GUIDO SALVETTI, cit, pp. 99-100).<br />

30 GIANNOTTO BASTIANELLI, La crisi musicale europea, Firenze, Vallecchi, 1976.<br />

31 Massimo Mila in una lettera dell’11 giugno 1985 in<strong>di</strong>rizzata a Gian Paolo Minar<strong>di</strong> sostiene<br />

d’avere inventata lui l’espressione Generazione dell’Ottanta per la prima volta in Breve Storia<br />

della Musica, Torino, Einau<strong>di</strong>, 1946. Ve<strong>di</strong> GIAN PAOLO MINARDI, cit., p. 12, nota 4.<br />

32 SERGIO SABLICH, Il Novecento. Dalla «generazione dell’80» a oggi, in ALBERTO ASOR ROSA<br />

(a cura <strong>di</strong>), Poesia e Musica, vol. VI della Letteratura italiana, Torino, Einau<strong>di</strong>, 1986, p. 411.

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