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6 LABATE - Conservatorio di Messina

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RINTRACCIARE IL NOVECENTO. IL TESTO LETTERARIO NEL TEATRO MUSICALE 317<br />

L’antiromanticismo <strong>di</strong> Ferruccio Busoni (1866-1924) si manifestò<br />

molto chiaramente nel teatro, dove si propose <strong>di</strong> esaltare il gioco, il<br />

<strong>di</strong>vertimento, la finzione scenica 81 . Molti ritengono essenziali le in<strong>di</strong>cazioni<br />

<strong>di</strong> Busoni 82 sul teatro musicale. Per lui l’opera deve accogliere<br />

tutte le forme musicali e tutti i mezzi: marcia militare, canzonetta, songs,<br />

danza, canto, orchestra e <strong>di</strong>scorso sinfonico, recupero melodrammatico,<br />

temi profani e spirituali. Lo spazio smisurato del quale <strong>di</strong>spone l’opera<br />

la rende capace <strong>di</strong> assimilare ogni genere e ogni tipo, le permette <strong>di</strong> riflettere<br />

qualsiasi stato d’animo 83 . Kurt Weill sfrutterà i più svariati relitti,<br />

proprio come segno della estrema alienazione morale a cui giunge<br />

la società fondata sul profitto e la mercificazione 84 . Inoltre il pubblico<br />

dovrebbe liberarsi dall’idea <strong>di</strong> <strong>di</strong>vertimento e dalle pretese <strong>di</strong> assistere<br />

allo svolgimento <strong>di</strong> vicende sensazionali che lo eccitano psichicamente<br />

e a cui egli vorrebbe partecipare, senza pericoli s’intende, dal suo posto<br />

in platea. È in fondo il concetto <strong>di</strong> straniamento 85 che per primo applicherà<br />

in teatro Bertolt Brecht (1898-1956): cioè la musica deve stare<br />

a sé, non servire (potenziare o illustrare il testo), non mirare ad un<br />

coinvolgimento emotivo; deve piuttosto prendere posizione in funzione<br />

<strong>di</strong>dattica, sia morale che politica.<br />

81 GUIDO SALVETTI, cit, p. 105.<br />

82 FERRUCCIO BUSONI, Saggio <strong>di</strong> una nuova estetica musicale, Trieste, Schmidl, 1907 1 , in<br />

LUIGI DALLAPICCOLA e GUIDO M. GATTI (a cura <strong>di</strong>), Scritti e pensieri sulla musica, Milano, Ricor<strong>di</strong>,<br />

1954. Dopo la stesura del 1906 e l’e<strong>di</strong>zione Schmidl del 1907 il Saggio fu pubblicato in tedesco<br />

col titolo Entwurf einer neuen Aesthetik der Tonkunst, Leipzig, 1910, Zweite erweiterte Ausgabe.<br />

83 PATRICK J. SMITH, cit., p. 367.<br />

84 PATRICK J. SMITH, cit., p. 369.<br />

85 Proce<strong>di</strong>mento secondo cui l’attore non deve più trasmettere al pubblico una sua immagine<br />

del personaggio, bensì due immagini: quella del personaggio che egli ha voluto realizzare sul piano<br />

artistico e quella della coscienza critica con cui egli ha inteso realizzarlo, portando lo spettatore<br />

ad un atteggiamento <strong>di</strong> indagine e <strong>di</strong> critica nei confronti della vicenda esposta. Cade la funzione<br />

della quarta parete, che nell’immaginazione dovrebbe separare palcoscenico e pubblico, e gli attori<br />

possono rivolgersi <strong>di</strong>rettamente al pubblico provocando la separazione tra attore e personaggio, in<br />

pratica l’attore deve riuscire a portare lo spettatore verso una consapevole e critica partecipazione<br />

alle vicende e alle idee che il personaggio personifica. (BERTOLT BRECHT, Scritti teatrali, 1948 1 ,<br />

Torino, Einau<strong>di</strong>, 1962).

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