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6 LABATE - Conservatorio di Messina

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RINTRACCIARE IL NOVECENTO. IL TESTO LETTERARIO NEL TEATRO MUSICALE 291<br />

incessante gioco <strong>di</strong> Leitmotive, in linguaggio letterario 37 , creare insomma<br />

una versione romanzesca del dramma musicale wagneriano. Già<br />

in Trionfo della Morte e finalmente col romanzo Il Fuoco (1900) D’Annunzio<br />

cerca attraverso Wagner la nuova opera italiana che abbia come<br />

motivo conduttore la superiorità dell’arte italiana su quella tedesca, la<br />

schietta melo<strong>di</strong>a popolare me<strong>di</strong>terranea contro la cerebrale polifonia armonica<br />

‘nor<strong>di</strong>ca’ del Parsifal. D’Annunzio, dunque, in nome dell’opera<br />

totale, per mezzo <strong>di</strong> continui ritorni in circolo del materiale verbale,<br />

intraprende lo scar<strong>di</strong>namento del suo sistema espressivo e si <strong>di</strong>rige<br />

verso nuove più autentiche acquisizioni conoscitive, tecniche e tematiche<br />

fino a creare una prosa plastica e musicale 38 : limatura della lingua<br />

che continuerà anche dopo aver superato il wagnerismo. È il periodo<br />

nel quale Fausto Torrefranca, Giannotto Bastianelli e Raffaello De Rensis<br />

– pur continuando a riconoscere la grandezza <strong>di</strong> Wagner – auspicano<br />

un superamento <strong>di</strong> lui e sollecitano l’avvento del dramma musicale<br />

italiano dell’avvenire. In questo rinnovarsi del nazionalismo musicale<br />

D’Annunzio che prima <strong>di</strong>sprezzava ‘la giovane scuola italiana’ ora<br />

37 Il termine Leitmotiv è stato coniato appositamente per il noto proce<strong>di</strong>mento wagneriano, ma<br />

secondo Carl Dahlhaus tale proce<strong>di</strong>mento era già prefigurato nel dramma <strong>di</strong> Shakespeare, principalmente<br />

nella sua forma aperta. Quanto più autonoma si presenta la singola scena o la singola situazione<br />

e quanto meno essa appare come funzione del tutto, tanto più spontaneo <strong>di</strong>viene ricostruire<br />

o in<strong>di</strong>care una connessione legando tra loro le singole parti attraverso metafore ricorrenti o parole<br />

capaci <strong>di</strong> rimanere impresse. Dunque il Leitmotiv è originariamente un proce<strong>di</strong>mento poetico che<br />

trova sviluppo nella musica più che nella letteratura stessa, la quale, per ovvie ragioni, sopporta<br />

soltanto un minimo grado <strong>di</strong> ripetizione. (CARL DAHLHAUS, La concezione wagneriana del dramma<br />

musicale, Firenze, Discanto, 1983, p. 28).<br />

38 Nel Fuoco è possibile incontrare una duplice e <strong>di</strong>versa musicalità. Prevalentemente nella<br />

prima fase del romanzo lo scrittore tenta <strong>di</strong> introdurre una prosa musicale per mezzo <strong>di</strong> tecniche<br />

proprie dell’oratoria, giungendo quin<strong>di</strong> alla creazione <strong>di</strong> pagine sonore ed altisonanti. Ma via via,<br />

attraverso un <strong>di</strong>ssolvimento delle strutture logico-narrative, D’Annunzio giunge ad un comporre<br />

puramente musicale nel quale domina un senso <strong>di</strong> meraviglia e <strong>di</strong> soffusa malinconia. La stessa<br />

materia verbale appare rarefatta ed alleggerita, capace <strong>di</strong> piegarsi ad ogni più sottile mutamento<br />

interiore, fino alla scoperta del valore musicale del silenzio. La musicalità della sua prosa, ricca<br />

<strong>di</strong> una scelta sapiente <strong>di</strong> vocaboli sonori ed eloquenti, si accresce infatti <strong>di</strong> un particolare uso della<br />

punteggiatura, volto sia a scan<strong>di</strong>re ritmicamente i perio<strong>di</strong>, sia a sottolineare, con dei silenzi, determinati<br />

pensieri. (ANNAMARIA D’AMATO, Influenze wagneriane ne «Il fuoco» <strong>di</strong> G. D’Annunzio, in<br />

«Il Monocordo», anno 2°, 1997, n.3/4, maggio/settembre, pp. 49-56).

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