6 LABATE - Conservatorio di Messina
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RINTRACCIARE IL NOVECENTO. IL TESTO LETTERARIO NEL TEATRO MUSICALE 295<br />
lirismo e alla commozione spianata è la corale Treno<strong>di</strong>a per Ippolito<br />
morto, ma è cantata a sipario chiuso. Non sorprende che, in D’Annunzio,<br />
Pizzetti abbia trovato una varietà e ricchezza <strong>di</strong> quegli elementi<br />
poetici che quasi <strong>di</strong> per se stessi si prestano ad essere tradotti in musica.<br />
La lunga fedeltà a D’Annunzio (dopo la Nave e la Pisanella Pizzetti vi<br />
sarebbe tornato nel 1954 con la Figlia <strong>di</strong> Jorio) significava il riconoscimento<br />
sottinteso <strong>di</strong> un magistero che Pizzetti avrebbe stentato a ricreare<br />
nella <strong>di</strong>sadorna linearità dei drammi da lui stesso ridotti a libretto<br />
(Debora e Joele, 1922; Fra Gherardo, 1928, L’assassinio nella Cattedrale,<br />
1958 45 , Clitennestra, 1965).<br />
Un interessante lavoro teatrale <strong>di</strong> D’Annunzio fu Le Martyre de<br />
Saint Sébastien (1911) che Debussy completò con musiche <strong>di</strong> scena. In<br />
quanto ibrido, oratorio-libretto e dramma, il lavoro serviva ad abbattere<br />
le barriere tra l’opera e gli altri generi <strong>di</strong> teatro musicale. Come <strong>di</strong> fatto<br />
avvenne poi nel resto del Novecento anche con intenzioni <strong>di</strong>verse.<br />
Il verismo-naturalismo è ormai alle spalle <strong>di</strong> altri autori <strong>di</strong> teatro<br />
(Sem Benelli 46 , Ferruccio Busoni, ecc.) e <strong>di</strong> librettisti <strong>di</strong> professione già<br />
da tempo in attività, tra i quali Luigi Illica 47 .<br />
45 Assassinio nella cattedrale è tratto dal dramma <strong>di</strong> Thomas Stearns Eliot: Murder in the<br />
Cathedral (1935). Pizzetti ha sensibilmente sfrondato il testo eliotiano, nella traduzione italiana <strong>di</strong><br />
Alberto Castelli, e l’ha versificato in modo convincente, con una veste ritmica <strong>di</strong> endecasillabi e<br />
settenari, allestendo così per la propria musica una riduzione italiana che risulta migliore <strong>di</strong> quella<br />
del Castelli. (Cfr. ROBERTO ZANETTI, La musica italiana del Novecento II, in «Storia della musica<br />
italiana da Sant’Ambrogio a noi», Busto Arsizio, Bramante, 1985, pp. 1355-1360). Thomas Becket<br />
è un pre<strong>di</strong>catore arcivescovo, che non usa mo<strong>di</strong> impositivi <strong>di</strong> capo, bensì quelli pacati <strong>di</strong> un apostolo<br />
votato alla testimonianza fino morte, or<strong>di</strong>nata dal suo re e amico Enrico II, dopo la quale le sue<br />
parole sosterranno ancora i poveri. Ne scaturisce una figura come fuori dal tempo, figura che<br />
Pizzetti italianizza quanto basta per conferire alla storia un significato conflittuale: devozionale,<br />
casto, arrendevole da un lato, e bieco, sguaiato, truculento nelle figure dei persecutori dall’altro<br />
(Cfr. GUSTAVO MARCHESI, cit., p. 101).<br />
46 Interessanti e famosi due libretti <strong>di</strong> Sem Benelli. L’amore dei tre re (1913, per Italo Montemezzi),<br />
con la sua evocazione del leggendario passato italiano, le sue forti caratterizzazioni e il suo<br />
simbolismo messo in sor<strong>di</strong>na, richiama i drammi <strong>di</strong> Maeterlinck. La cena delle beffe (1924, per<br />
Umberto Giordano) unisce lo spirito della comme<strong>di</strong>a ad un veristico humour nero in cui il comico<br />
sconfitto prende la sua rivincita sul tormentatore, facendolo becco e combinando che uccida il suo<br />
stesso fratello, il che lo rende pazzo.<br />
47 Illica (1857-1919), lavorò con Puccini (Bohéme, 1896, Tosca, 1900, Butterfly,1904) e con<br />
molti altri. Per quanto aperto a tutte le problematiche sociali e culturali che si aggrovigliavano in