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6 LABATE - Conservatorio di Messina

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RINTRACCIARE IL NOVECENTO. IL TESTO LETTERARIO NEL TEATRO MUSICALE 303<br />

superamento della struttura gerarchica tonale nella quale tutte e sette le<br />

note che compongono una qualunque tonalità gravitano attorno alla tonica.<br />

Della dodecafonia fu artefice il compositore austriaco Arnold Schönberg<br />

(1874-1951), che conferì la stessa importanza a tutte le do<strong>di</strong>ci note 60 .<br />

Particolare l’instabilità tonale che Schönberg adotta nel Pierrot Lunaire 61 .<br />

Suoi allievi furono Alban Berg (1885-1973) che nel sistema dodecafonico<br />

accentuò la portata lirica e comunicativa; e Anton von Webern (1883-<br />

1935) che portò la conquista della dodecafonia alle estreme conseguenze,<br />

ponendosi come il vero iniziatore della musica contemporanea.<br />

In Italia, più presi da un conflitto tra tra<strong>di</strong>zione e modernità, sia gli<br />

esponenti della Generazione dell’Ottanta, sia gli altri della generazione<br />

<strong>di</strong> mezzo restano tagliati fuori da ciò che avviene nella cultura europea,<br />

da dove giungono solo palli<strong>di</strong> segnali (e ciò spiega il ritardo con cui la<br />

dodecafonia fu conosciuta in Italia). Il regime e la riforma Gentile (neoidealista)<br />

spingevano verso forme preclassiche, l’armonia modale, la<br />

rivalutazione del gregoriano: vari stili che si misurarono con la tendenza<br />

neoclassica e che <strong>di</strong>edero vita ad una moderata modernità e attualità.<br />

Dopo la grande guerra la Generazione dell’Ottanta produce più copiosamente<br />

musica vocale non strettamente teatrale (lirica da camera e<br />

60 La musica dodecafonica, con la sua sovversione totale della tra<strong>di</strong>zione, interpreta bene lo<br />

stato d’animo <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>cale liquidazione d’un passato <strong>di</strong>strutto (come sconfitti erano stati nella guerra<br />

i paesi del centro Europa). E non è casuale che Schönberg, come molti altri artisti e intellettuali del<br />

tempo, all’avvento del nazismo, sia stato costretto a rifugiarsi negli Stati Uniti, in quanto la sua<br />

musica rivoluzionaria e senza gerarchie tonali fu considerata un esempio <strong>di</strong> arte degenerata.<br />

61 Pierrot Lunaire è un insieme <strong>di</strong> ventuno testi del simbolista belga Albert Giraud, opera<br />

sud<strong>di</strong>visa in tre parti <strong>di</strong> sette liriche ciascuna. Aiutato dalla traduzione fattane dal tedesco Erich<br />

Hartleben, che rinvigorì le immagini originali con un crudo e violento realismo, Schönberg alterò il<br />

rapporto musica-letteratura più del simbolismo stesso, isolandone le immagini in modo spettrale ed<br />

esasperato. Contribuiscono a ciò sia la scelta timbrica degli strumenti solisti che accompagnano la<br />

voce recitante (Sprechstimme), sia la scelta ra<strong>di</strong>cale del canto parlato (Sprechgesang). Le poesie<br />

non sviluppano apparentemente un quadro organico; eppure, nel procedere dei testi, i raggi della<br />

agghiacciante luna espressionista sbalzano dalla notte immagini d’incubo collegate alla lucida e<br />

<strong>di</strong>sperata follia <strong>di</strong> un Pierrot assassino, blasfemo, sa<strong>di</strong>co, violatore <strong>di</strong> sepolcri. Senza che manchino<br />

momenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>vagazione lirica, quali la contemplazione della notte e della luna, il pensiero della<br />

Madonna, Madre <strong>di</strong> tutti i dolori, il <strong>di</strong>ssolversi con la luce del primo sole <strong>di</strong> tutti gli incubi e orrori<br />

della notte. (Cfr. GUIDO SALVETTI, cit., p. 120).

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